venerdì 24 dicembre 2010

Prometto...

prometto che farò il bravo bambino e che prima o poi racconto per filo e eper segno la storia di resine e fibre che avvolge vertigo in questi giorni...
nel frattempo Buon Natale!

domenica 19 dicembre 2010

Poscia, più che il gelo potè la bonaccia

Stamattina vado bel bello al porto col fermo intento di fari un' oretta di cinghie laseriste,e di buttare un occhio al resinato 470. arrivo e trovo questo:
gli orsi polari sconsigliano l'uscita....

sono le 12:45 quando scatto la foto, immaginate voi...ma siccome io sono un marinaio d'altritempi e probabilmente ho un antenato finnico, non mi lascio intimorire: prendo la sacca con la muta, uno sguado veloce al pennone con le bandiere e...
ok gli dei, neanche quelli finnici, non vogliono che io navighi

...prendo la borsa con gli attrezzi: oggi si fa manutenzione.

lunedì 13 dicembre 2010

Domenica resinosa

Ovvero come il piccolo Corr combatte contro gli elementi per poter tappare i buchi lasciati dalle bussole sulla sua barca.Come tutti i cristiani lavorativi del mondo emerso, io ho un sabato e una domenica per giocare con la sacra barchetta.
  • Sabato mattina mi sveglio bel bello con l’intento di resinare tutto il resinabile, ma ecco che imponderabili impegni mi trattengono. Ho appuntamento con la mia dolce metà per fare colazione: ok, un bel caffettino, due coccole e via a resinar!
  • Sabato mattina un’ora e mezza dopo sono alla ricerca di una stamperia digitale convinto dalla necessità dell’impegno da una profusione di coccole. Vabbè, dai stampiamo ‘ste quattro cose e poi a resinare, che è quasi mezzogiorno ed è l’ora ideale per temperatura e umidità. Tra l’altro la cazzo di stamperia è pure chiusa.
  • Sabato appena prima di pranzo, ore 14:20 : non ho ancora messo mano alla barca, e inizio a dare alcuni insospettabili e impercettibili segni di nervosismo, mia madre mi chiede perché stia facendo il tiro a piattello con dei cuccioli di foca.

PULL!

  • Sabato appena dopo pranzo scappo finalmente al circolo e mi ingegno con una serie di stratagemmi astutissimi per tappare con uno strato provvisorio che sosterrà il definitivo in vetroresina. Lo stratagemma consiste in un pannellino infilato da dentro il tappo di’ispezione e ivi avvitato con le vitine che prima tenevano la bussola, il pannellino è ricoperto di peel ply. Per mettere in posizione i due pannelli ci ho messo tre ore e mezza di contorsionismi. Già che ci sto carteggio un po’ a destra e a manca. Vado via che è buio, fa freddo e ho i cuccioli di foca sulla coscienza. Domani mi redimerò svegliandomi prestillimo e lavorando sodo tutto il giorno, tiè!
  • Domenica: sveglia ancora più tardillimo, colazione luculliana e quando sto per uscire direzione porto vengo catturato al lazo dalla mia fidanzatina. Fino alle 12 nisba.
  • Domenica ora di pranzo: finalmente per intercessione di Gesù, Buddha e Spongebob riesco a piazzarmi al porto con tutto il necessario e inizio a resinare, salto il pranzo (stufato di foca…ehm…) e continuo a resinare: 4 strati per lato, peel ply e plastichino copritutto per evitare di sporcare in giro

Io prego Gesù, Buddha e SpongeBob contemporanemanete: non c'è tempo per essere schizzinosi.

  • Domenica pomeriggio: tanto per cambiare vado via che è quasi buio, sono stanco, brutto, affamato e appiccicaticcio. Torno a casa per un meritato riposo sicuro che nulla potrà rovinare la catalisi del mio operato!
  • Domenica pomeriggio tardi: toh inizia a piovere…
  • Domenica sera: Corr, perché sbatti ripetutamente la testa contro il muro?

Si si è stato proprio un bel week end.

venerdì 10 dicembre 2010

Piedi per terra

stamattina appena acceso il computer ho scaricato la NoR del Weimouth test event, la regata di qualifica per i giochi olimpici 2012.
AHAHAHAH...come se mi potesse mai servire...e la mia principale curiosità era la dimensione della bandiera sulla randa...

martedì 7 dicembre 2010

Squared quote

[]...ormai in tutta Italia esistono enormi bacini di velisti che, per mancanza di esperienza/conoscenza specifica, semplicemente ignorano il fatto che la vela possa essere una roba che con dei budget risibili puoi andare a divertirti nei week end, facendo a sportellate tra compari di merende, anzichè passare la domenica al freddo a girare manovelle o a spingere draglie su barconi taroccati...[]

via Velablog, via Snipeout

lunedì 6 dicembre 2010

1666 grammi

Continua imperterrita la campagna di alleggerimento velico 2010-2011: Partecipa anche tu!
La farfalla sapiente sorveglia attentamente il mio lavoro, ma pesa ben 0.22 grammi!
Week end poco velico e molto manutentivo, eggià ogni tanto mi tocca. Da queste parti si organizzava un allenamento-raduno-laseristi-giovinetti e a dirla tutto mi sarebbe piaciuto affacciarmi e scroccare le boe per allenarmi seriamente almeno una volta.
Ma.
Ma il 470 richiedeva da giorni le mie amorevoli cure, e così ho passato la mattinata a smontare le bussole (analogiche, due, pesantissime) e i residui del sistema di carrelli fiocco che ho abolito quel dì i favore dei barber. Ovviamente tali residui, o meglio i controdadi che li tenevano attaccati alla barca, erano nelle più irraggiungibili posizioni di bordo, per un totale di 3 ore e mezza di contorsionismi e irritazioni cutanee.
Risultato: ho tirato via dalla barca ben 1666 grammi di ciccia, dovrò rimetterci qualcosa tra resina e tessuto di vetro, ma alla fine avrò tolto almeno 1.4 kg. Bene! In tutto questo gioco inoltre potrò montare una delle due bussole sul laser, e l’altra va su ebay.
Prossimi step:
  • pesare la deriva
  • rifare gli stroppi dei trapezi in spectra e regolabili : niente più acciaio!
  • Asciugare bene la barca, porse la passo in forno :-D
Addio cara bussola, mi hai guidato bene, ma cazzo quanto pesi!
Domenica, visto che bene o male le cose da smontare in barca sono finite e il resiname ancora arriva, mi sono buttato tardivamente all’acqua con il laserino, tanto per. Al rientro gradita sopresa: Il coach Azzariti che scariva svariati -e ripeto svariati- 470 che vengono ad abitare con Vertigo: non siamo soli nell’universo! Per l’anno 2011 si prevedono interessanti allenamenti…ehehe

giovedì 2 dicembre 2010

WIP

ordinata resina, peel ply e tessuto biassiale E...
Stay tuned

lunedì 29 novembre 2010

Mmh…giornatona!

il nostro spassionato consiglio agli avversari: NON SEGUITECI! La loro risposta è stata:“tranquilli, non ci pensiamo minimamente!”

Sabato, ultima regata del campionato altura. Le previsioni sono per 4-6 nodi di scirocchetto pigro e novembrino. La verità è una roba indefinita per direzione e intensità da 6 a 18 nodi. È stato toccato il record annuale di cambi vele, nell’ordine:
  • leggero (prepartenza)
  • medio (prepartenza)
  • pesante ma con medio in coperta (prepartenza, india su)
  • medio con leggero in coperta (prepartenza, india su)
  • pesante (prepartenza, india su)
  • medio (con cui siamo partiti)
  • durante la poppa rotazione del vento giù spi su leggero (c'era il medio in coperta)
  • medio (prepartenza seconda prova)
  • pesante con medio in coperta (ma teniamo il leggero a portata di mano)
  • pesante e via così ripiegare sottocoperta il medio alla meglio, sia mai che serva (ed è lì, a fine giornata, che capisci l'intima bellezza di un laser con UNA SOLA VELA)

ovviamente ad ogni passaggio dei 13 nodi di reale anche lo spi doveva essere cambiato. Ciò è avvenuto almeno 5 volte…
il tutto per indicare che, nonostante il risultato infimo, io la birretta me la sono meritata! Per la cronaca, siamo stati talmente “bravi” che abbiamo ciccato un arrivo (riduzione di percorso sui generis) quando stavamo andando fortissimo, e siamo andati a spasso per tutta la seconda prova.
Mah, chiudiamo il campionato con due sesti posti un po’ incolori, le classifiche le trovate qui.

venerdì 26 novembre 2010

Statistiche di fine anno - 470

Eccoci qui a raccontare una stagione definitivamente anomala: tanto per dire è inziata ad agosto…
  • Solo 9 giorni di regata di cui 4 a Formia, l’unica trasferta dell’anno. L’anno scorso sempre 9 giorni di regata, con 4 giorni fuori. La cose non sono migliorate da questo punto di vista.
    16 prove fatte, di cui 8 vinte. Le altre sono un secondo e gli imbarazzanti over 45 del CICO
  • 57 strambate in regata
  • 1 h 22’ di planata complessivi in regata
  • Un paio di potenziali 470isti sottratti al lato oscuro della forza
  • 2 stecche perse in mare (ma vaff…)
  • Un tangone perso in mare (epporcatroia!)
  • 173.5 smadonnamenti assortiti in uscita di manovra per i seguenti motivi: dolore al ginocchio (96), maniglia sui denti (7), ammainate in acqua (2), strappi sulle vele (2),scotta nuova scivolosa (9), virata&scuffia senza preavviso (0.5: metà del cristone si è perso sott’acqua), copertura degli avversari (15), ed infine con vento forte per motivi coreografici (44). Fuori classifica la recente dipartita del costosissimo e amato tangone.
È stato inoltre un anno che ha visto il mio cambio di ruolo: sono passato a prua ed è cambiato timoniere (è salito l’eurotimoniere e gli ho ceduto lo stick: ci ho messo 27 minuti ad aprire la mano il giorno del primo allenamento…) per un guadagno complessivo in tutte le andature. Continueremo anche l’anno prossimo, con l’obiettivo di partecipare alle regate, non guardarle da poppa.
Una gnocca ritoccata con Photoshop, messa qui a scopo dimostrativo su come un opportuno postprocessing migliori il risultato finale.
E ora un po' di considerazioni a posteriori: benchè in zona ce ne siano di persone che mi insegnano a portare la barca, con opportuni aggiustamenti salta fuori che ho vinto la ranking list il 470 con una regata di anticipo e sono arrivato secondo in ranking list Laser, nell’anno d’esordio. Inoltre regato attivamente in altura, classe regata. Sulla carta, presentando opportunamente le cose sono fortissimo! che bella cosa le statistiche!
Appena mi sgonfio rinizio ad allenarmi, che in queste condizioni non entro neanche nella muta…

Un'altra gnocca ritoccata, messa qui per aumentare i contatti giornalieri

mercoledì 24 novembre 2010

Estrema e timonesca leggiadria

Eureka! Ho trovato la causa quasi certa delle nostre scarse prestazioni al CICO: il timone è in sovrappeso di ben 9 grammi…e allora cambia tutto!
Si apprezzi peraltro la graziosità del vassoio con le ochetteche sembrano camminare e starnazzare sul timone :-)

La caccia ai pesi continua…

lunedì 22 novembre 2010

Obiettivo raggiunto!

Con somma prepotenza io e l’eurotimoniere ci siamo imposti sulla flotta locale, regolandoli con ben due primi e un secondo (per la cronaca: mezze maniche con la pancetta, zuppa di farro e ceci, capretto al forno con patate…scusate era pessima ma non ce l’ho fatta a tenermela)
Decisiva la scelta tattica di affrontare il laschetto d’arrivo sotto spi:

EUROTIMONIERE: vento in rotazione, 2 lunghezze alla boa, prepariamo l’ammaina
ZONALPRODIERE: aspetta, visto gavitello di arrivo, direi che strambiamo e punti ben al centro della linea , ci entriamo di spi facile
ET: sicuro? Non conviene puntare in boa? E se ammainiamo?
ZP: niente ammaina, punta in barca: ho visto che c’è il fotografo e ho bisogno di aggiornare il layout del blog, l’hai visto che figo quello di Giulia Tobia? E quello di Giulia Conti?
ET: a beh allora…aspetta che mi aggiusto la bandana…

Per essere sicuri abbiamo tagliato l’arrivo 6 volte, provando a variare le impostazioni della macchinetta.
Finalmente mi hanno fatto una foto sotto spi decente, quindi posso ritirarmi dall’attività agonistica, comprare l’argentil e lucidare le coppe…

Per la cronaca, che troverete sul solito sito LNI e sul sito federale, abbiamo vinto la ranking zonale scartando un 2, dietro di noi il coach Azzariti, che ieri correva con la barchetta nuova. Il due è accaduto perché da bravi sboroni abbiamo dato spi con garbino rafficoso e siamo partiti in straorza+scuffia un attimo prima dell’ammaina. Ovviamente dopo aver sganciato il tangone ma prima di averlo riposto sotto la paratia, risultato: adesso il tangone riposa in pace nel fondo del mare.
Ci piace ricordarlo così: ricoperto di vestiti, a Formia, dove avrebbe voluto invecchiare…addio amico mio
Invece il capo fraglia Azzariti, ha sboroneggiato di meno e ci ha passato in souplesse all’ultima poppa…vabbè amen, meglio planare e scuffiare che non provarci neanche, soprattutto se hai già due primi che ti mettono al sicuro il risultato!
Ad ogni modo tangone a parte, giornata strepitosa con vento degno di tal nome e planate spettacolari!
ah, incidentalmente abbiamo asfaltato gli avversari...in ranking listi scartiamo un 2!

eccoci qui, con la barca nuova per la prossima campagna olimpica...si si adesso mi sgonfio!

venerdì 19 novembre 2010

La qualità più importante

Riflettevo, così. Di quando timonavo, e di adesso che invece prueggio. Della mia prima barca e della barca attuale, Vertigo.
Per me il prodiere non deve essere particolarmente bravo (be’ insomma neanche un cane sia chiaro) o tatticamente superiore, anche se farebbe comodo. Per me la cosa più importante è che deve darmi fiducia. Io devo stare lì e timonare, senza preoccuparmi che il prodiere possa farsi male in manovra o non essere in grado di fare un lavoro perché il gioco si fa duro e la paura ti blocca il cervello. Se timoni pensando a cosa combina il prodiere allora non stai timonando, è semplice.
Ecco.
Il prodiere ideale è una persona di cui fidarsi, al 100%. Una persona di cui, a furia di manovrare, conosci ogni possibile reazione, come un estensione muscolare di te stesso. Tu pensi di orzare e lui si stende.
Il timoniere ideale, oltre ad essere dotato di una sovrannaturale capacità di concentrazione, deve ispirare fiducia nel prodiere. Il prodiere non deve pensare “oh, io vado fuori e mi appendo, ma tu non mi buttare in acqua” se si va di questo passo avviene un penoso dentro-fuori con la barca che rolla e la randa che non va mai a segno. Penoso appunto. Il pensiero giusto è”vado fuori per tenere la barca piatta, lui sa fare il suo lavoro.”
E poi c’è la barca, che ha il suo peso. Non riuscirei mai a tirare il collo ad una barca di cui non mi fido. La paura di tirare giù il palo, o di spaccare tutto sarebbe troppo grande. Il giorno che smetti di fidarti della tua barca vendila di corsa, non fa più per te. Ecco perché il tempo passato a terra è così importate. La gente ride quando controllo e ricontrollo tutto periodicamente, prende per il culo quando per l’ennesima volta smonto tutto per la manutenzione periodica. Che ridano, io resto dell’idea che tutte quelle ore costruiscono la mia fiducia nella barca, e che la sfortuna non esiste, la sfortuna è solo mancanza di manutenzione.
Alla fine tutto questo sport si riduce ad un castello di fiducia, negli uomini, nei mezzi in e te stesso.

mercoledì 17 novembre 2010

So long Lila

Divertiti col tuo nuovo fidanzato, scommetto che sarai bravissima a fare la mamma. Ci mancherai, tu e il tuo naso peloso…

lunedì 15 novembre 2010

Weekend ottimista

Finesettimana bellissimo, soleggiato, tempo mite e…bonaccia assoluta. Vento medio: un nodo variabile nell’arco delle due giornate.
Il terribile Adriatico di Pescara, e il Mar de la Plata. Trova le 5 sottili differenze!

Sabato sono stato impegnato nell’assistenza di una regata optimist, la coppa AICO, e quindi ho fatto il gommonauta, in tre sul gommone del controstarter: Il motorista, l’UDR e il salpancore. Indovinate io chi ero? Tutto molto bello, i bambinetti che van per mare, le future generazioni, la vela di domani e tutto il resto. Duecento e passa impuberi (altro che Velascuola, queste era veramente una falange armata!!) che secondo me necessiterebbero una bella raddrizzata. Come detto vento zero, si stava lì sul mare come optimist d’autunno. Ad un certo punto intorno alla barca giuria parte una forma di protesta da parte dei regatanti per motivi ignoti, i bambinetti si sono messi a fare casino con i fischietti.Tutti.
Io, che per abitudine ringrazio il CDR all’arrivo, non capisco. Se ci mettiamo a protestare con l’arbitro che differenza c’è tra un velista e un calciatore di serie C2? Di un genitore incazzoso di un calciatore che gioca in eccellenza?
ARBITRO CORNUTO, c’erano più di 4 nodi!!!

Ho sempre creduto che gli UDR sono sacri, magari incapaci, ma sacri, fosse solo che mentre io mi diverto loro lavorano non pagati, di domenica. Non esiste al mondo che si possa far un casino tale. Giustamente il CDR ha salpato e rientrato in porto, con mezz’ora di anticipo sull’orario limite.
Se io fossi stato l’allenatore di quei ragazzini gli avrei fatto una bella cazziata, altro che “so ragazzi!”
Per la cronaca credo che ieri i rigazzini siano riusciti a fare una prova tirata per i capelli.
Domenica sono stato impegnato col pranzo parentale per cui non prestato la mia opera di salpancora, così nel pomeriggio mi sono ritagliato un paio d’orette di manutenzione. Mi sono dedicato al laserino, che aspettava da quel dì il suo bozzello nuovo per il boma, e già che c’ero ho messo il passascotte in tessuto togliendo il ponticello d’acciaio: mai più craniate dolorose in virata! Indi ho sostituito le ruote al carrello di alaggio (con moderato scojonamento, visto che c’era la barca su e con una mano facevo il crik e con l’altro cambiavo le ruote, comunque sempre meglio dei pit stop ferrari…). Alla fine mi sono dedicato all’ammiraglia della flotta. Tempo fa avevo deciso di installare un tappino di scolo sul longherone centrale a poppa, per far arieggiare meglio. ieri l’ho fatto, e ho scoperto che il detto longherone è riempito di schiuma, non credo che servirà a molto...vabbè ora comunque è li.
Comunque, schiuma o no, domani carichiamo la barca che domenica prossima c’è l’ultima regata del campionato zonale, finalmente si torna in acqua!

Strane richieste in "redazione"…

ma la domanda che mi sto facendo da giorni a questo punto è: ma come diavolo fanno queste fortissime veliste a mettere la sfondo figo e gocciolante invece del tristissimo nero che ho io?

Mi contatta un mia amico altoscano (ovvero della toscana alta) per chiedermi se posso aggiungere al mio blogroll un blog di un equipaggio che sta iniziando a lavorare sul serio. Stiamo parlando della doppia Giulia, tanto per essere precisi, e infatti le trovate qui di lato. Io accetto ben volentieri, conscio che i miei circa 15 contatti al giorno le aiuteranno senza dubbio ad avere molta visibilità: cioè, parliamoci chiaro, una volta che arrivi sul prestigiosissimo e selezionassimo Vertigo blog tre quarti della campagna mediatica è praticamente fatta!…si …certo…
Per inciso fino ad ora il mio unico contatto con le suddette giulie è avvenuto al CICO, quando appena dopo un giro di boa eravamo a soli 5-6 metri di distanza. Io le vedo, e dico all’eurotimoniere: “quelle lì hanno fatto Istanbul, o noi stiamo facendo la prova della vita o loro stanno regatando di merda. adesso ci attacchiamo al loro culo e non molliamole per un attimo”
Ovviamente, loro stavano facendo il loro scarto.

giovedì 11 novembre 2010

Confusione naval-terminologica

In questo post, ho ricevuto un commento anonimo (ma sospetto che sia l’eurotimoniere, ai tempi un aitante Capitano di Corvetta, mica cispolotti!) in cui si scoprono dei retroscena della Nave Vespucci talmente belli che meritano assolutamente la prima pagina. Chi siamo noi per negargliela?
Vista la mia ignoranza ho cercato su google “parrocchetto”: forse sbaglio qualcosa….

Anonimo ha detto...
E bravo il Corradone!!! Sei stato sulla Nave che è il nostro orgoglio. Pensa che per 103 giorni (estate 1985)
ci ho vissuto sopra anch'io. Qualche commento:
  1. hai visto che bitta lucente? indovina chi la lucida? E tutti quegli altri ottoni che vedevi un po' dovunque?
  2. hai idea come vengano trasmessi gli ordini per la regolazione delle vele dalla plancia alle sezioni ed ai pennoni? E tu pensi che i vari Torben Grael & Co. saprebbero capire quel "linguaggio in codice"?
  3. la tua voce marinaresca dovrebbe sapere che non esiste la "gabbia di mezzana" ma esiste la contro mezzana fissa e la contro mezzana volante
  4. il Guardiamarina che imbroglia il parrocchetto??? Tut ... tut.....
  5. "regia marina militare"? Tsk ... tsk
  6. ma oltre a rimanere basito in cerca delle manovre corrette, dopo averle trovate, come pensavi di serrarle: da solo? senza il fedele winch??? E senza passare una bozza prima di mollarle dalle caviglie????????
  7. Li hai visti i bastingaggi?
  8. Sei sceso sotto nei locali della prima o della seconda squadra?
  9. Sai perchè bonariamente la Nave la chiamavamo anche ... "Vespauschwitz"?

Poi ho cercato “gabbia”, e inizia ad avere un senso: così è più facile serrare il parrocchetto!

Le mie risposte:

  1. I poveri marinaretti di bianco vestito…e quindi anche tu nel lontano 1985
  2. So che si usa un fischietto, in mano al Nostromo. Credo che un simpatico scherzo per i nuovi arrivati consista nell’usare un fischietto per cani a ultrasuoni… E no, sono sicuro che neanche Torben ci capirebbe nulla, ammiriamo il nostrano Straulino anche per questo! (alla faccia della multilateralità federale)
  3. Supercazzola! E la cosa che mi stupisce e che tu te le ricordi ancora…103 giorni che ti hanno segnato, vero?
  4. Super-suercazzola!
  5. Antani, come fosse una gabbia volante terzarolata a destra?
  6. Ti poni queste domande dopo avermi visto al trapezio con millemila nodi? Le mie risorse sono inaspettate e insospettabili, bozza o non bozza!
  7. Bastingaggio lo dici a qualcun altro!! Sgrunt! Io sono una persona per bene!
  8. purtroppo no. Noi gente pev bene veniamo invitati solo il quadvato degli ufficiali supeviori…Ma voci di corridoio narrano di amache misura criceto per i comuni mortali
  9. Suppongo per gli ampi spazi vitali concessi agli allievi di prima e seconda classe, del tipo: ”ah, in questo gavone lungo la murata altresì noto come bastingaggio riponete le vostre amache ripiegate?” “No quelli sono gli alloggi”

Delle caviglie: e qui finalmente ci siamo. Sono convinto che ogni marinaio che si rispetti lascia perdere il parrocchetto e la gabbia quando le vede!

lunedì 8 novembre 2010

No wind, no race

Domenica assolutamente statica, abbiamo fatto ben 5 virate, con un folle vento di 3 nodi e ci abbiamo messo 2 minuti. Poi abbiamo ammainato il genoa e abbiamo aspettato per 4 ore che fosse troppo tardi. Il vento non è mai stato superiore ai 5 nodi e spicci e quindi non si è fatto nulla, tranne ciondolare in acqua e raccontarci barzellette. In compenso io ho sfoggiato un nuovissimo pantalone della cerata marca Slam, rosso fiammante, più bello che mai.
Un gabibbo in assetto da regata

La storia è questa:

IO: Amorino, mi si sta scucendo il pantalone della cerata, mica puoi prestarmi il tuo?
AMORINO: eh? cosa? Io possiedo una cerata?
I: ma si, te lo regalò tuo padre sull’onda dell’entusiasmo quando nel 2005 uscisti con lui in barca per due domeniche di fila! Te lo comprò a Genova a prezzo fiera, ricordi?
A: ahhh, ma non era un costume del Gabibbo quello?
I: no, luce dei miei occhi, è una cerata e anche di buona marca, me la puoi prestare?
A: Oh mio prestante e adorato fidanzato, te la regalo!...sempre che la ritrovo, l’ultima volta che l’ho vista era in soffitta sotto gli addobbi di pasqua del ’94...
I: oh, quale gesto sublime! ma sei sicura? E se poi ti serve?
A: mi hai mai visto in barca con più di 7 nodi e in un giorno che non fosse compreso tra metà maggio e settembre? E se anche fosse indosserei una sciccosissima cerata rosa di hello kitty! Mica ‘sto sacco informe con scritto russel..coutts..e poi chi è ‘sto Russel?
I: Errore mio, domanda idiota…

La mia dolce fidanzatina adora i gatti giapponesi macrocefali.

E così Corr ha vinto una cerata nuova di pacca (c’erano ancora i cartellini dal 2005…) in prestito a tempo indeterminato!

Marineria d’altri tempi

Sabato sono stato qui:
e devo dire che inorgoglisce non poco l’animo marinaresco di chiunque passeggiare in coperta su una simile nave. Abbiamo gironzolato in coperta, e poi complice il marinaresco cognato, siamo scesi per dare un occhiata anche nel quadrato ufficiali, un CAPOLAVORO!
Se questa è “solo” una bitta figuratevi il resto

Il corridoio che porta al quadrato, con i crest raccolti in tutte le missioni della nave

L’idea che una nave del genere abbia qualcosa in comune con le barche cui siamo abituati (orzare, poggiare e tutto il resto) fa riflettere. In fondo L’ammiraglio Straulino era uno starista, uno che andava per classi olimpiche uno come Diego Negri, Paul Elvestrom o Zandonà. In tutta onestà, non credo che Torben Grael saprebbe dove mettere le mani per portare una nave del genere fuori dal porto di Taranto…ma erano altri tempi con marinai d’altri tempi, appunto.
Ad un certo punto mentre ero intento a rimuginare su questi argomenti saggi e meravigliosi, una profonda e marinaresca (e immaginaria…ehm…) voce mi distoglie dai miei pensieri:
VOCE MARINARESCA:Giovanotto! Tu hai lo sguardo e le mani di chi è pratico di mare e ha un debole per gottifredi-maffioli! Presto! Serra le boline della vela di gabbia di mezzana, mentre il Guardiamarina imbroglia il parrocchetto!
IO: signorsì! È un onore servire la regia marina militare! Per altro sono stato imbarcato come drizzista sotto il Tenente Simionato, accorro a piede d’albero con marinaresca solerzia!
Questo è il piede d’albero di cui sopra…

Alcune ore dopo…

IO: credo di averla trovata…vela di gabbia ha detto?

Si, fare il centrale sulla Vespucci dev’essere un tantinello complicato. Per non parlare di centrare l’albero!

100 punto a chi scopre qual'è la sartia che deve essere tirata per avere l'albero dritto!

giovedì 4 novembre 2010

Infiltrazioni e gabbiani

il mio 470 fa acqua quando è capovolto, e ciò è male, molto male. me ne sono accorto una volta dopo aver scuffiato, dopo aver raddrizzato navigavo come un sommergibile a quota periscopio. dopo attenta analisi e numerose scuffie ho scoperto la causa. il furbone prima di me ha allargato il foro sullo specchio di poppa per aumentare l'angolo di apertura della barra, e l'ha stuccato con abbondante colla vinilica, o forse bigbabol andate a male, lasciando una bella via d'acqua. fatto sta che ad ogni scuffia carico 20 litri d'acqua e se sono fortunato anche qualche pesce per cena. ovviamente corro ai ripari con la consueta professionalità :-)
ho passato le ultime due settimane a delineare il piano d'azione, e a interrogare internet su precedenti esperienze in merito: ho trovato solo un sito in pakistano che raccontava un esperienza analoga su uno Zef del '69. Potevo andare a spasso invece che ciecarmi su google ed era uguale.
comunque sia giungo dalla mia barchetta di buon mattino, cielo terso e gelido, soprattutto gelido (freddo cane, al circolo ci siamo solo io e Kowalski, il pinguino di Madagascar), armato di:
  • resina epoxy (che la poliestere è da barboni, né)
  • bustina trasparente di plastica contenente mezzo kg di una polvere bianca fine fine molto sospetta (è polvere di talco a granulometria controllata, né)
  • guanti chirurgici anallergici (che ci tengo alle mie mani da pianista sull’oceano, né né)
  • nastro isolante (niente da dire, triplo né carpiato, né)
  • e i soliti attrezzi che abitano nel mio portabagagli dall'alba dei tempi (hai rotto il cazzo co ‘sti né!)

Per prima cosa ho rimosso tutti i residui di bigbabol (cioè lo stucco pessimo dell'incapace precedente proprietario) con tanta calma, un bisturi e tanto amore. meteo nuvolo e i gabbiani mi guardavano storto. Aspettavano che tirassi i pesci di cui sopra fuori dai gavoni (non avete idea di quanto incuta terrore l’occhio di gabbiano incazzato: ti guarda e capisci che sarai la sua cena, appena gli volti le spalle). Poi ho preparato lo stucco con la resina e l’addensante (la polvere) fino ad ottenere la consistenza desiderata, l’appiccicosità voluta e la necessaria irritazione cutanea (una piccola, minuscola parte di a questo punto ha iniziato a chiedersi se non era meglio darsi al podismo...soffri uguale, ma almeno non devi ripararti le scarpe da solo, e soprattutto..se proprio vuoi ripararle lo fai a casa vicino al termosifone) infine ho stuccato tutto forzando il composto nell’apertura con voce gentile ma ferma .

sembra magnifico Kowalski…ma può volare?

Nel frattempo (3 giorni) mi sono ripulito, ho portato a spasso la mia dolce metà, sono uscito con gli amici e non ho parlato di vetroresina neanche un minuto, be' quasi...(e una significativa parte di me, molto più importante del podista, si pentiva di non aver istallato una webcam sullo specchio di poppa per poter controllare la catalisi via smartphone). Per evitare di far finire lo stucco da tutte le parti, ho usato un po' di nastro isolante, che rimuoverò a tempo debito. Il nastro l’ho messo anche sopra la stuccatura in modo che quando verrà rimosso non sarà necessario cartare (ma io lo farò lo stesso a causa del mio amore compulsivo per il carteggio ad acqua con la carta da 1000). Già prevedo che tra alcuni giorni sarò lì a cartare e rifinire con GELCOAT DELLA MIGLIORE QUALITA' così il mio specchio di poppa sarà perfetto:-) A lavoro concluso posterò le foto.
Il contenuto dei gavoni, dopo un anno di scuffie: dopo averlo difeso temerariamente dai pericolosi gabbiani, preparerò un gustoso brodetto per la mia dolce e paziente metà.

martedì 2 novembre 2010

Sonnacchiosa pigritudine

Sabato avevo preventivato un lunedì festivo così:
allenamento, manutenzione, chi più ce ne ha ce ne metta! Poi in effetti è andata così:
dormire e svegliarsi solo per pranzare con i pan di stelle e nutella invece di uscire all’alba con ventone, onda e pioggia torrenziale non ha prezzo, certe volte…

mercoledì 27 ottobre 2010

Zucche e timoni

Ieri ho passato la serata con la carta finissima a levigare il timone del 470 dopo aver stuccato le bottarelle che ha preso durante lo scuffincastro al CICO. Carteggiando sono emersi altri graffietti più infimi e sottili, quindi dovrò dare un’altra passatina di stucco… in tutto questo vedo anche di pesarlo così a furia di grattare lo porto al minimo di stazza.
Quasi ora di cena, prendo il timone e la carta e mi apparecchio sul divano per darci dentro di olio di gomito. La luce dei miei occhi ha un lampo sinistro nello sguardo e mi chiede dov’è il coltello più affilato che ho. Io apparentemente distratto, ma seriamente preoccupato (oddio, e ‘sta volta che ho combinato?) rispondo. Continuo temerariamente a ignorarla anche se emette dei ridacchiamenti satanici ogni 20 secondi, e alla fine alzo la testa e vedo questa:
Zuccadò!

lunedì 25 ottobre 2010

Performances, ginocchia e fragliotte girls

Sabato sono andato a pascere i cavalli in quel di Milano, con tanto di superbevuta qui con i vecchi amici e ritorno di notte fino a casetta. Sono andato a nanna moderatamente birrificato alle 4:45. Domenica mattina sono uscito in allenamento con la fragliotta girl: ore 10:30, sveglia alle ore 9:00 per un totale di 4 ore di sonno. Alla prima issata spi si è visto, ma andiamo con calma.
Arriviamo che c’è Giò che sta giocando con il suo Vaurien ottimamente ricondizionato: una barca di legno e di fascino. Ha fatto da sé i lavori, e va piuttosto orgoglioso:
“…si in definitiva volevo una barchetta a spigolo, tranquilla, ma che fosse anche performante…”
Il mio cuore salta un battito e capisco che ormai Giò è stato attratto definitivamente dal lato oscuro.
Una barca ragionevolmente performante, secondo me

Una barca che sia anche performante secondo Giò

Vabbè, visti i 2 nodi variabili io e la fragliotta armiamo con tutta calma, e sempre con tutta calma verso mezzogiorno usciamo. Mentre tiriamo la barca sento un piccolo clic al ginocchio sinistro, quello ancora sano, ma niente di che. Andiamo fuori, io al timone lei a prua, un po’ scuola vela un po’ chiacchiere, velocità a tratti interessante. All’orizzonte la flotta della Pescara x 2 dipinta sullo sfondo, immobile, noi molto più dinamici scrocchiamo la loro boa di percorso per allenarci un po’. Alla prima issata spi scopriamo che le scotte passano dentro le sartie, il barber è un nodo gordiano e nonostante tutto lo spi va a segno benino. La prossima volta dormi di notte ragazzo, non mentre armi la barca.
Sistemiamo tutto poi bolina-poppa, poi di nuovo bolina, e poi ancora poppa…
Lei ha un buon dinamismo e mostra ampie doti intuitive, io sono immobile e cerco di dormire tra una virata e l’altra, butto lì una fantomatico esercizio di conduzione ad occhi chiusi ed in silenzio. Vento sottile e posizione scomodissima,la sensazione è quella di uno spillo piantato nel menisco ma siamo marinai d’altri tempi e gettare la spugna non è da noi. La fragliotta girl risponde bene, la forza scorre potente in lei: presto diventerà una giovane Padawan, e un giorno brillerà tra le stelle di prima grandezza dell’ empireo velico della nona zona, primeggiando tra i 4 equipaggi campagnoli che lo compongono. Poi mi sveglio e chiamo la strambata, 1’ 12” da bordo a bordo, evabbene….
E alla fine, mentre gli aspiranti oceanici pescaresi rientrano a motore, sparisce il sole, iniziano le nuvole e finisce il vento: as usual bordo rientro a 0.5 nodi di VMG: cedo il timone e mi spatascio sottovento a ronfare adducendo plausibili motivi sulla necessità di stare perfettamente immobili quando c’è pochissimo vento. Mi sveglio che siamo a terra, quando già le motovedette ci davano per dispersi.
Oggi ovviamente ginocchio fasciato, che culo…

venerdì 22 ottobre 2010

Frigidume

Ci sono istanti la cui straordinaria bellezza ti ripaga dai sacrifici che hai fatto per viverli. Uscire col freddo invernale non è tra questi, ma lo faccio lo stesso, perché o così o a terra.
E così d'improvviso, mentre ero lì a riflettere su come togliere peso al 470, è arrivata, algida come una palla di neve sul coppino, la consapevolezza che domenica mi tocca rimettere la stagna, brr brr…
La mia praticissima muta stagna, in dotazione un piede di porco della Magic Marine per indossarla.

mercoledì 20 ottobre 2010

Falsi miti e false paure

Parliamo di spinnaker. Lo spi è la bestia nera di molti, moltissimi velisti amatoriali, che magari hanno la barchetta, che magari fanno pure le regate, ma che seriamente preferirebbero far uscire a cena la propria figlia con un ingegnere nucleare sovrappeso piuttosto che dare spi di poppa.
…tesoro tu stasera vai lì e chiedi di Armando, che ieri papà non ha voluto dare spi. E vestiti carina!

Ma dico io.
Ma dico.
Io sono un velista medio, vado in 470, ma non sono neanche lontanamente paragonabile a un 470ista autentico. Se vado per regate serie colleziono i dnf. Eppure quando esco con la fidanzatina (la fidanzatina non è Larissa Nevierov) sul bordo per tornare a terra diamo spi. E si, stiamo ancora insieme. E no, non è un astuto modo per farla fuori e cercare di farlo sembrare un incidente. Lo facciamo e basta. Magari con vento sostenuto lasciamo perdere, ma fino a 10-12 nodi è la norma.
Iniziamo a sfatare qualche mito pericoloso:
  • gli spinnaker non vengono allevati fin dalla più tenera infanzia per uccidervi
  • anche se ci riescono benissimo
  • è possibile impiegare più di 10 secondi per manovrare, certo non ci vincerete le regate, ma tanto siete a spasso!
  • sopra i 15 nodi dare spi su un cabinato non è follia: di poppa l’apparente crolla drasticamente e potete sempre ammainare dietro la randa. Non fatevi fregare alle due ore di bolina dura con il vento in faccia: prima di issare dovrete poggiare e penserete: “ehi, ma il vento è calato!” già che ci siete cercate su google la definizione di vento apparente.
  • Sopra a 15 nodi sulla deriva magari ci vuole un po’ di pelo sullo stomaco, ma è umanamente possibile e divinamente divertente.
  • Se le cose si mettono male è possibile mollare scotte e braccio e renderlo inoffensivo. Come quando la barca si sdraia e molli randa, hai presente?
  • Il groviglio di cime aggiuntive rispetto alle vele bianche richiede di essere ordinati, certo, ma ditemi voi se per mare ci si può prendere il lusso di essere approssimativi.
  • Strambare non è una roulette russa. Basta farlo a colpo secco, quando siete alla massima velocità con lo spi bello gonfio e la randa sgonfia. In questo essere derivisti aiuta.
  • Uno dei più bravi prodieri in altura e minialtura che ho conosciuto è una donna sui 55 kg, quindi non è un fatto di forza fisica.
  • A conferma di ciò, Io stesso potrei battere a braccio di ferro la nazionale olimpica di 470 femminile, almeno spero…

Ora passiamo alla parte pratica:
è molto semplice, basta legare all’albero maestro un vostro amico che possiede il segreto della conoscenza delle andature portanti e percuoterlo ripetutamente mentre lo portate al largo, a quel punto dovreste essere quasi sicuri che collaborerà.
Insomma il succo della storia è che se volete provare a dare spi fatelo e basta, un giorno che ci sono 6-8 nodi e poche pippe! Sulla tecnica…il mondo è pieno di manuali che dicono tutti la stessa cosa: sceglietene uno a caso e leggete.

Ulisse legato all’albero della nave, si notino oltre lo sguardo terreo dell’eroe anche l’antico fiocco-pallone sullo sfondo e la sirena alla scotta.

martedì 19 ottobre 2010

Eccoci!

Dopo il succitato week end e un intero lunedì per riprendermi eccoci qui. sabato abbiamo fatto la Pescara-Vasto, con il barconaltura. Siamo arrivati insieme ad un Nytec 25 e ho detto tutto, non era proprio giornata.
Domenica sono andato in 470 per competere nella prestigiosissima ranking list zonale. la cronaca della regata la trovate qui e dopo un astuto copincolla anche qua. Sul pregevolerrimo blog vi racconto solo i flashes salienti:
  • tanto per cambiare regatiamo con distacchi misurabili in Parsec. Bisogna lavorare un po’ per far crescere la zona…in particolar modo bisogna sbloccare l’autocisterna di acqua di Lourdes che è ferma per incidente tra Roncobilaccio e Barberino del Mugello da settimane.
  • pastasciutta post-regata buona, ma buona buona!
  • In compenso il circolo organizzatore non ci ha premiato neanche con le coppette del gelato. TRISTISSIMO!
  • Vento figo, un po’ ballerino ma figo. Tenuto conto che c’è stato sabato brutto -lunedì brutto e domenica isola felice in mezzo alle perturbazioni, c’è solo da ringraziare Zeus. Assurdo ma c’era gente che si lamentava…per i 12-15 nodi di garbino, che per carità è rafficato, ma con sole e vento a Ottobre è grasso che cola
  • Alla fine si sono tutti metaforicamente girati verso di me per chiedermi: “si va in acqua o no?” Io ho metaforicamente risposto “ho scaricato&armato la barca ho già indossato ben una gamba della muta, ci fossero anche trentatrè nodi che entrano trotterellando io vado in acqua!” Abbiamo fatto due prove e tutti contenti.
  • Dopo la cura di Formia mi sembra tutto più facile, eh eh
  • Gli spazzolini da spi appena montati sono durati 14 secondi…la prossima volta compro degli spazzolini della harken, altro che mentadent flex per gengive sensibili!
Povera autocisterna!

giovedì 14 ottobre 2010

Weekend ricco

Una splendida alba sul mare: un evento che di sabato non si dovrebbe mai vedere


Domenica regata 470 in quel di Francavilla. La solita gitarella sociale, speriamo di concludere qualcosa…
Sabato regata di altura del campionato invernale. È prevista “la lunga” da Pescara a Vasto. Briefing pre-partenza alle ore…




Ore….





Ore….





Ore 7:00.
Secondo me è reato, controllerò sul codice penale e sulla carta dei diritti dell'uomo

mercoledì 13 ottobre 2010

Statistiche di fine stagione - Laser

Quest'anno ho fatto cinque regate zonali saltandone una (due non sono state proprio disputate) mi sono beccato un podio all’esordio (miracolo!) e poi ho galleggiato sempre tra la quarta e la sesta piazza. la classifica (classifica vera come da appendice A , 12 prove-2 scarti, non le astruse equazioni differenziali della ranking assolaser) è questa:
Pubblico questa classifica stilata secondo il regolamento ISAF, perché io ritengo che il sistema di conteggio e calcolo della Ranking Assolaser sia un metodo per complicare gli affari semplici. ‘Fanculo il coefficiente di smorzamento secondario della balumina dei primi trenta in ranking list, le regate le vince chi arriva davanti. Presto all’assemblea nazionale faremo sentire la nostra voce di regatanti, è un ingiustizia! Come noto la ranking assolaser è basata su un sistema inutile di calcolo che è quanto di peggio possa progettare un matematico sadico. Tuttavia per completezza pubblico anche la ranking ufficiale:
A ben vedere la limpida e trasparente formuletta ufficiale, l’unico riferimento valido per la federazione, mi vede 2°: in definitiva non è così incomprensibile anzi mi sembra un ottimo metodo per stilare le classifiche! :-)
E ora qualche considerazione semiseria:
  • sono quarto dietro a Rodolfo (e ci mancherebbe), all’eurotimoniere (e pure qui, chepeau) e al Tissellone, che a dirla tutta in acqua l’ho visto sempre come mio pari o quasi (e in effetti mi ha staccato di due punti).
  • Rodolfo è praticamente imprendibile. Ha perso solo due prove (arrivando secondo): una perché in partenza un'altra barca l’ha speronato ed ha scuffiato, e una perché Marco è stato più bravo e basta.
  • La regolarità viene premiata: Andrea non ha punteggi molto migliori dei miei, ma ha partecipato a tutte le regate disputate ed è stato l’unico a farlo. Bravo.
  • Enrico il Bagnino è uno da tenere d’occhio…e gli piace fare la prua sul 470. Da grande diventerà un buon tattico.
  • Io galleggio a metà classifica. Del gap dai primi direi che: 20% è colpa del peso (io faccio 68, Marco 75 Rodolfo sui 72 e Tissellone 80 abbondanti ) 20% colpa della vela/barca anzianotta (ma il Tiss non sta molto meglio, per non parlare dello Spinotto) e il resto perche sono una pippa.

Date le premesse l’obiettivo dell’anno prossimo è imparare anche a strambare…ehm...

Cose rare e meravigliose

Regalini:
mi sono autoregalato un po’ di scottifredi (scotta della gottifredi) + bozzello laser + altre cosucce per il fiocco, e la cosa stupenda è che avendo comprato 8 metri di cima me ne hanno recapitati 12. Grazie !!
forse pure quelli di Oltrevela sapevano che era il mio compleanno

Vertigo Style:

Fulgido esempio di rara eleganza, un vero yachtsman

Andare in Laser con la canotta del camafro marchiata “470 ASITALIA” è uno di quelle soddisfazioni che non ha prezzo!

lunedì 11 ottobre 2010

The day after

Ieri si è corsa l’ultima regata zonale laser dell’anno. stamattina mi sono svegliato con doposbornia, raffreddore e schiena a pezzi. Per i malpensanti questi eventi NON sono collegati chiaro?
Ho concluso in bellezza!...questo è quello che direi se avessi fatto una bella regata, ma siccome su 5 partenti ho chiuso quarto, dico che mi sono perso in un bicchiere d’acqua.
Help!

Comunque.
Un po’ di cose belle si sono viste anche ieri:
  • la prima partenza, abbastanza a destra veloce e ben allineato. Per metà prima bolina navigavo insieme ai primi due, mai successo prima.
  • Chiesto acqua a Rodolfo, io mure a dritta. Probabilmente questo evento segna l’apice della mia carriera di laserista
  • I duelli la lasco col tissellone, moooolto divertenti, molto ravvicinati e veloci
  • La velocità di poppa, mi ha ragionevolmente soddisfatto

E poi la lista delle cose brutte:

  • Le boline, tutte. Da dimenticare
  • La seconda partenza.
  • La seconda prova, ero fuori dai giochi alla prima boa.
  • Il vento che saltava proprio un bel po’…e io ovviamente stavo sempre dalla parte sbagliata.

E adesso fino a febbraio prossimo ci si riposa...zz…zz..zz

altro che Brontolo sailing team...PISOLO!!!

giovedì 7 ottobre 2010

Lampadine che si accendono

Una volta ho sentito dire da un mio amico questa cosa:
“in barca è come avere due timoni, uno sott’acqua e uno sopra: la randa. La randa lavora come un timone ma con l’aria invece che con l’acqua. ”
Non è un amico a caso, è uno che qualche anno fa ha fatto il circuito eurolymp col finn, e secondo al CICO.Secondo me questa frase è illuminante per quanto riguarda come ci si deve atteggiare nei confronti della randa, soprattutto di bolina.

Niente ,così mi andava di rendervi partecipi della mia gioia…

mercoledì 6 ottobre 2010

Ultima di campionato

Domenica prossima c’è l’ultima regata zonale Laser. Vuoi per un motivo, vuoi per un altro sono mesi che non regato con il Laser, esclusa la veleggiata sociale ad inizio settembre. Domenica scorsa sono uscito nel pomeriggio, con 6-8 nodi d’aria. Ho fatto un po’ di manovre, prevalentemente passaggi di boa, e ho notato che sono come dire…un po’ imbolsito…imbambolato…imbalsamato ecco. Magari sabato prossimo faccio un altro po’ di manovre, tanto per gradire.
Prima della regata rimuoverò i bendaggi…spero.

Mi piacerebbe dire che la tensione è palpabile nell’aria, ma in verità c’è una sonnacchiosa pace indolente stile ultimi giorni di scuola. La regata scorsa, a Giulianova, erano in due per dire. A Pescara io spero in almeno cinque-sei standard!
La situazione in classifica (non la ranking assolaser, proprio la classifica) attualmente mi vede terzo ma tallonato da vicino da gente più forte di me che può giocarsi scarti migliori. In ranking sono quinto, su ben 15 laseristi, che non si sono mai visti in acqua tutti insieme.
A dirla tutta una classifica su 8 mesi di regate premia più la regolarità che non la bravura, soprattutto tendendo conto che in generale il numero di partenti è molto variabile da una giornata all’altra: da 10 a 2 con tutte le sfumature intermedie.
Stay tuned.

lunedì 4 ottobre 2010

CICO - Quarto ed ultimo giorno

Dopo la tempesta perfetta , passiamo la serata nel miglior o quasi ristorante del mondo dove io i prendo i bombaciotti imperiali, ovvero dei cosi di carne, avvolta nella pancetta, avvolta a sua volta nella pasta della pizza e impanzerottati e/o fritti. Ogni bombaciotto pesa mezzo kg. Oh mi devo riprendere!
Il giorno dopo, l’ultimo di regate, arriviamo come al solito per aprire il circolo. Per un fortunatissimo disguido nessuno ci avverte che oggi i parcheggi sono requisiti, quindi mettiamo la macchina al solito posto e filiamo alla chetichella. Vedremo poi l’organizzazione sbroccare perche le autorità si lamentano che non ci sono parcheggi: peggio per loro! Io mi sono svegliato alle 7 e loro potevano transennare l’area!
La vera gara della giornata non è quella in acqua ma quella per estrarre il carrello stradale dal fosso in cui si trova e metterlo in posizione vantaggiosa per ripartenza. Eseguiamo tale manovra e noto che qualche geniaccio ha fatto secco il ruotino di manovra del mio vetusto carrello. Si reggeva da quattro mesi con lo spago…eroico…
Poi visto che sono le 8:05 e non abbiamo niente da fare, prendiamo la barca e la piazziamo davanti allo scivolo nel piazzale semivuoto. Tramite questa astutissima mossa andremo in acqua tra i primi, e non alcune ore dopo come i giorni precedenti…
Alle 11, puntuale il vento arriva, una bella rafficona secca sui 15 nodi e i fiocchi schioccano tutti insieme. I Dubbini tolgono le scottine e mettono le scottone, Andrea Trani spiega loro come il rinforzo sia dovuto alla sovrapposizione della termica e del pre-esistente vento di gradiente. Ah quante cose si imparano a mettere la barca davanti allo scivolo…voglio anch’io le scottine da arietta e le scottone da vento!
In acqua due prove, con vento a salire. Prima prova abbastanza incolore, l’eurotimoniere vuole partire in barca e quindi si infila all’ultimo secondo, siamo un po’ coperti e non possiamo virare subito. Poi becchiamo un bel corridoio di aria libera (e ti credo gli altri sono tutti avanti…) e facciamo i nostri bei due giri. Tutto abbastanza nella norma. I nostri limiti di passo sono evidenti e imbarazzanti.
Per la seconda prova è necessario ripetere un paio di volte la procedura, e alla fine si parte sulla nera. L’euro timoniere vuole partire sempre più in barca ancora e praticamente ci si spatella contro. Io parabordeggio ed evito l’impatto. La giuria ci grazia…tecnicamente dovremmo fare il giro tondo. Siamo i primi in battello, ragionevolmente lanciati. Viriamo praticamente subito, e anche se paghiamo i nostri limiti rimaniamo attaccati al gruppone dei 20-30. In lay line vedo passare la Conti (di solito ‘sta gente la ribecchiamo che scende a metà lato) issiamo che siamo dietro a ITA 87, la doppia Giulia. O noi stiamo facendola regata della vita, o loro stanno facendo una regata di merda. Primo lasco e prima poppa ok, ci saranno 20 nodi scarsi e di spi si vola. Poi seconda bolina e teniamo duro, le barche iniziano a scuffiare…
E poi ovviamente il disastro. Virata frettolosa per la layline, io vado giù con tutta la barca.
Calma adesso, e tutto buio, sono a testa in giù e il trapezio mi tira verso il basso.
Calma adesso, mani sul petto, scendi palmo a palmo e trova il gancio.
Calma, raddrizzati, c’è una cima intorno alle gambe ma non è importante,la togli dopo,ora metti la testa fuori e respira.

Riemergo, Raddrizziamo e mentre stiamo a 90° un'altra barca che non governa si incastra col nostro timone che a momenti si rompe, manco la legge di Murphy! Alla fine ci liberiamo con un po’d i graffi sullo specchio di poppa e il timone a bandiera lo blocchiamo col bullone del perno e via.
Noi e l’altra barca mentre ci incastriamo a modino dopo la scuffia.

A questo punto scendiamo di poppa piano piano, che il timone tende ad alzarsi rendendo la barca ingovernabile. Ogni tanto ci dobbiamo anche fermare per rimetterlo giù.
A terra scopriamo che abbiamo graffiato per bene timone e carena, fatto 49-49 e storto il perno del timone stesso.
E il CICO finisce così, con una prova un po’ buttata via e un mese di manutenzione da fare.
Mangiamo, ci rilassiamo e impacchettiamo tutto, dandoci l’appuntamento all’anno prossimo, magari più allenati, con la barca in ordine e le vele nuove. Si parla del Garda, non ci sono mai stato. Non sei un vero velista se non sei mai stato a Torbole, o a Riva.
Magari!
Che faccio, prenoto?