E andiamo a fare 'sta prima nazionale sotto la neve...
venerdì 22 febbraio 2013
martedì 19 febbraio 2013
Riflessioni Zen
l'unica consolazione nel nel venire sistematicamente battuto in laser dal proprio timoniere è che quando andiamo insieme la barca la porta lui...
lunedì 18 febbraio 2013
Prima zonale laser
Ovvero la
storia di come il piccolo Corr ce l’ha potuta fare a vincere una prova. Una
sola, mica tutta la regata! Per inciso l’istruttore ha gridato al miracolo dal
gommone. Pure i Giudici. Be’ in effetti anche avversari, parenti, amici e
alcuni passanti sul ponte del mare: l’evento è di tale portata che quest’anno i
pescherecci della processione di Sant’Andrea saranno preceduti da me sul laser.
Si noti sotto il boma l’esperto lavoro di quadricipiti |
Vento pochino ma percettibile e cinghiabile, campo abbastanza dritto ma secondo me un po’ più bello a destra per lo meno quando ho fatto i rilevamenti prepartenza. Ergo, start in Battello, c’è giusto un po’ di folla! Venti barche tutte lì. Riesco ad infilarmi ragionevolmente veloce anche se non proprio in prima fila, ho spazio per virare subito, con le mie boline l’aria libera è un must. Viro e sono praticamente l’unico standard di 6 che viene su da questa parte. Quando vado ad incrociare sono davanti a tutti, con distacco siderale, che mi permette di vincere nonostante dei giri di boa non perfetti e velocità in strapoggia non da record. Seconda bolina ovviamente in controllo, seconda poppa idem e arrivo ormai in tranquillità. Dovrei affondare per non vincere e non accade…La sirena, gli hip hip urrà e io con sobrietà mollo tutto, allargo le braccia lancio un urlo che manco avessi vinto il Campionato Mondiale Vaurien.
Ci ho messo tre anni a vincere una prova zonale in laser (con 8 nodi…).
Tre anni.
Sono fortissimo.
Ci ho messo tre anni a vincere una prova zonale in laser (con 8 nodi…).
Tre anni.
Sono fortissimo.
Il mio arrivo in testa alla flotta, glorioso, cinghiato e con la vela quasi a segno |
Seconda
prova, piuomeno faccio le stesse cose della prima. Voglio partire di nuovo in
barca, il vento secondo me sta girando e
la destra mi attira assai: questa volta non sono solo, parto maluccio ma
fortunatamente si crea abbastanza presto lo spazio per virare. Sparo un po’ il
bordo e mi dice culo. Al primo incrocio sono dietro anche a Guido ma lui mure a
dritta continua per la sua strada…e io mure a sinistra per la mia, un bordo
lungo almeno 6-7 minuti. Quando viro sono di nuovo davanti, non incrocio tutta
la flotta, significherebbe presentarmi sulla lay di sinistra e la cosa non mi
garba. Rimango sulla desta, prendo bene la mira e infilo una layline
spettacolare con un bordo di 4 minuti almeno: questo è culo. Io non sono mai
stato così bravo…
Questa botta
di “bravura” mi fa recuperare il gap della partenza e giro di nuovo primo,
inseguito a distanza piuttosto ravvicinata da Marco, gli altri dietro
risucchiati nell’aria sporca dei radiales. Poppa senza sorprese, seconda bolina
Il maledetto timoniers parte all’attacco e io rispondo su ogni virata, fino a
quando non faccio la cazzata. La cosa bella (o brutta) di questo sport è che
riesci esattamente a capire quando hai perso una regata, sempre che arrivare
secondi sia perdere. A me è successo quando ero convinto di riuscire ad
arrivare in boa e ho tirato dritto per la mia strada invece di stare addosso a
Marco. Poi mi accordo dell’errore, viro e sono ancora davanti , ri viro e sono
sopravento alla lay. Il mio vantaggio si è dimezzato, adesso siamo a portata di
sputo. Vorrei avere con me il mio arco…almeno una fionda…niente,
in boa lui
entra meglio di me e ne esce più basso, bordo semi-obbligato in strapogga dove
per dieci maledettissimi metri mi ruba l’aria. Me ne esco con un “esselè fine
della corsa!”, lui sente e annuisce. Non sono così a digiuno di vela, con marco
sottovento (o meglio sopravento tecnicamente, siamo strapoggiati) la mia aria passa
prima da lui, che si prende la parte migliore e mi lascia le briciole.
Avrei dovuto
splittare forse, non so. Fatto sta che scendiamo vicini vicini e lasco e
bolinetta finale non mi permettono fantasie. Lui davanti io dietro, pari punti,
lui vince la regata.
Una sola
maledetta virata, un solo errore.
Il podio standard, eroici e medagliati. Be’ più medagliati che eroici… |
Adesso ci
metterò almeno altri tre anni per essere competitivo con vento medio…
martedì 12 febbraio 2013
quella sensazione di attesa carica di promesse...
...Che ti prende quando guardi la lista dei preiscritti alla prima nazionale dell'anno. con la testa sono già lì, pronto a difendere con i denti la mia 27°-28° posizione ;-)
lunedì 11 febbraio 2013
Regolamenti, punti e cose così
Spendo i miei
due cents a commentare una delle più strambe novità della tappa ISAF world cup di
Miami, il nuovo sistema di punteggio.
Il nuovo
sistema di punteggio prevede che prima della medal ti venga assegnato un punteggio
pari alla tua posizione in classifica e che poi sommerai alla medal (che non
vale più doppio) come se fossero due singole prove.
Secondo me il
nuovo sistema di punteggio è una Cagata Pazzesca! [cit.]
Di fatto è
mirato a permettere stravolgimenti di fronte dell’ultimo minuto, e questo
naturalmente favorisce il colpo di scena, che va tanto bene per la TV. Ma appiattisce
completamente il valore di un atleta o di un equipaggio. Se io arrivo alla
medal con 20 punti di vantaggio perché sono il più fortissimo del mondo mondale,
ho il sacrosanto diritto di vincere il
mio oro facendo una regata a
cazzo, magari con una barca croata in prestito che non ha fatto la quarantena
pre-race, e partendo dopo i 4 minuti dallo 0 e arrivando un quarto d’ora dopo
il primo…(be’ insomma…piùomeno…)
Sacrificare
il lavoro di 4 (parliamo di Olimpiadi, giusto?), buttarlo via in onore di un
share più alto, ribadisco, è una cagata pazzesca [cit.]. prendiamo due casi ad
esempio: il primo diritto dritto da Miami, la Conti che per una settimana
intera è da podio e arriva quinta. La classifica:
e questa è la
stessa classifica secondo il sistema classico:
fate un po’
voi. Un equipaggio con 3 DNS che entrava in medal con 35 punti di distacco (35!)
dalle terze è andato sul podio. Tanto valeva
fare solo due prove invece di una settimana di sbattimenti.
Un altro
esempietto: Mondiale Juniores, Sivitz e Jas asfaltano tutti. Questa è la serie:
e questa è la versione virtuale con avaria e nuovo sistema di punteggi:
sono entrati
in medal con 22 punti di vantaggio, sufficienti per non andare in acqua
neanche.
Secondo il
nuovo punteggio avrebbero vinto comunque, ma…facciamo che ad esempio quel
giorno qualcosa va storto e stracciano lo spi alla prima issata. Avrebbero chiuso
ultimi la prova, con una sequenza 1-10. Nella
realtà precedente sarebbero stati comunque i primi, col nuovo sistema sarebbero
arrivati sesti. Con 8 primi su 11 prove
e 22 punti di vantaggio sul secondo prima della medal.
Sesti.
Se questo è
giusto, se è giusto bruciare il valore atletico di un equipaggio per l’urgenza
di cambiare qualcosa o per lo share televisivo, tanto vale buttare giù un
copione delle regate con colpi di scena ancor più emozionanti decisi a
tavolino: faccio un bel corso di recitazione e mi presento alla prossime olimpiadi,
tanto la bella presenza ce l’ho.
un giovene di bella presenza. il suo agente sta lavorando per fargli avere un parte in gold fleet ai prossimi mondiali |
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venerdì 1 febbraio 2013
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