lunedì 30 luglio 2012

Back from Master Cup 2012

si noti la nostra presenza che insidia da sopravento i kiwis...da sopravento e da dietro, molto dietro.
trasferta durissima, 11 prove senza sconti in tutte le possibili condizioni di vento dalla patana alla botta da 20-25. abbiamo chiuso 16/22 masters e ignoti (ma non lontano dai 20) di 41 overall, visto che la classifica overall è indisponibile.Tra un po' organizzo le idee e inizio a raccontare.

stay tuned. 

martedì 17 luglio 2012

Un’onesta giornata

Ovvero come tirare fuori dal cilindro una bella (ma non troppo) regata in quattrequattrotto.La storia è che questa regata si doveva fare ad Ortona, che tanto per cambiare si è tirata indietro, è il secondo circolo quest’anno che si defila al dunque, se non altro gli ortonesi hanno avuto il buongusto di avvisare prima.Il mio circolo si fa carico della regata, visto che le barche partecipanti sono per lo più pescaresi lator nord, anche se in contemporanea è prevista anche una bella veleggiata sociale.
No problem, si fa prima l’una e poi l’altra e poi si pranza insieme, più siamo meglio è, ognuno da una mano anche i passanti sul ponte...questo è il nostro spirito. 
Per i 470 i tre risicatissimi equipaggi sono un po’ rimaneggiati, io timono e porto fuori la fragliotta girl (visto che l’eurotimoniere è in vacanza con la sancta familia) la barca del coach azzariti la porta un riesumato Galli che a prua invece del solito Dolce Jr vede un inedito Paolo Orlandi (che il coach è l’organizzatore maximo della veleggiata ed è in servizio sul gommo, il dolcetto si è laureato il giorno prima e i festeggiamenti sono ancora in corso mentre scrivo, voci incontrollate parlano di 27 familiari di peroni stragelate nel tempo record di 6' e 37"). Insomma l’unica certezza sono i master-veteran-whitecapells Dante e Salvatore.
Io come sempre quando mi tocca timonare e andare in regata con la fragliottina, prego una settimana intera per avere 5 nodi, massimo 5.5 . domenica mattina mentre armiamo ce ne sono 15. Urg.
Armiamo, centra medio bassa. Quando arriva il ferale momento di andare in acqua, prendiamo la barca e trasciniamo i piedi di piombo sulla spiaggia, mentre una raffica impertinente fa volare ombrelloni, asciugamani, varie ed eventuali tra cui anche un neonato... Io sento la vocina piccola piccola della fragliotta che fa: “l’ombrellone vola via…” vocina e occhioni grandi così…ci manca solo il lacrimone. Io faccio il vago e sento lo stomaco che mi si piomba. Dettagli.
Siamo a riva e prendo la decisione drastica dell’ultimo minuto: sbassare l’assetto, visto che le ultime raffiche sono decisamente più da 20 che da 15!
Mai fu decisione più infausta, visto che poi il vento è calato verso qualcosa che era più 10 che 15 e noi siamo andati in giro con una randa così per  tutto il tempo:
male, male, male.
Tradotto in italiano, non si stringeva un cazzo.
Nonostante questo facciamo le nostre tre brave prove, chiudendo secondi in tutte e tre, Angelo è  impossibile da prendere per il semplice motivo che lui bolina, agli altri due va l’onore delle armi, hanno retto tre prove da trapezio e non è poco tenuto conto da dove sono partiti qualche anno fa.
Insomma una regataccia. Mai veloci, mai cazzuti, mai davanti.
Però.
Però come dico sempre è meglio una brutta regata che nessuna regata, e alla fine ci siamo divertiti, abbiamo faticato, siamo arrivati in fondo. Senza sputare l’anima, ma andandoci vicino…insomma un’onesta giornata in mare.
Le foto sono una courtesy della mia dolce metà, travestitasi da Borlenghi dei poveri per l’occasione. Si noti il fatto che pietosa ha inquadrato noi e non la randa.

venerdì 13 luglio 2012

Giulia Quote

"osare sempre...vince chi osa di più, chi ha meno paura"
Giulia Conti

martedì 10 luglio 2012

Gente senza palle

Poniamo il caso che un atleta giudicato non idoneo a competere dalla massima autorità sportiva nazionale si presenti comunque al mondiale della sua specialità, in barba a tutto e tutti. Poniamo che quell’atleta centra la qualifica che mezza Italia inseguiva da un anno per le successive olimpiadi, mandando così l’Italia alle dette olimpiadi. Poniamo che la detta massima autorità sportiva nazionale ribadisca la sua autorità, sottolineando che il detto atleta, che ha appena qualificato la detta nazione non è idoneo all’attività agonistica. E di conseguenza lo lascia a casa, anzi lo lega con una camicia di forza burocratica per essere sicuro che non gli faccia un altro scherzo tipo il mondiale di cui sopra.
A questo punto se la detta massima autorità sportiva nazionale fosse fatta da gente con un minimo di coerenza, onestà intellettuale e di palle dovrebbe dire che la qualifica centrata da un atleta non idoneo competere non è da ritenersi valida e conseguentemente lasciare a casa gli incolpevoli atleti subentrati per partecipare alle olimpiadi.
Io sono un atleta e riconosco nella FIV e nel CONI la massima autorità per lo sport che pratico. A me può stare bene che il CONI abbia giudicato il Sibello timonatore inidoneo, è una decisione sbagliata o giusta non mi interessa, ma è una decisione. Io come atleta mi sottometto all’autorità nel momento in cui faccio la visita medica gennaio e rinnovo il tesseramento. Devo anche accettare che se decido di fare di testa mia, poi il CONI possa prendere un provvedimento disciplinare e ribadire la sua autorità. Non importa quanto Sibello sia bravo, benvoluto, eroico e bello, è facile tifare per lui ma pur è sempre un atleta sottomesso a quell’autorità e che quell’autorità l’ha bellamente ignorata. Se si crea un precedente così pericoloso nulla mi vieta un domani di presentarmi al mondiale ISAF con la mia ITA 4311 tanto perché ho voglia di farmi un mondiale, potrei perfino prendere l’aereo e farmi trovare sulla linea a Weymouth, perché se io non riconosco l’autorità sportiva nazionale posso ignorare le sue regole di selezione. E questo non va bene. Ma neanche va bene nascondersi dietro un dito e dire “non è idoneo per motivi di salute” quando è palese che gli eventi scorsi sono solo un braccio di ferro per ribadire chi comanda. La decisione del CONI è un provvedimento disciplinare, una squalifica dovuta all’insubordinazione di Zara. La documentazione medica non è stata neanche presa in considerazione al CONI perché quella di Sibello è una squalifica, e quando squalifichi un atleta non ha senso verificare il suo stato di salute.
Abbiano il coraggio di chiamarla per quel che è. È il minimo per un atleta che vede sparire anni di lavoro e sacrifici, che non almeno venga preso per il culo.

“Qui ci pisciano addosso e non ci fanno neanche il favore di chiamarla pioggia” 
Sigourney Weaver - Avatar

Laviamoci la faccia nello spritz

Regata laser, Alba Adriatica, ci sono 6 nodi. 
Quando organizzo gli aperitivi con i miei amici uso queste comode taniche da 30 litri per lo spritz
A parte il fatto che mi presento in ritardo e lievemente obnubilato dai brindisi della sera precedente, a parte il fatto che a tre minuti dalla partenza un gommone percorre il campo di regata cercando a gran voce il fantomatico proprietario di una Hyundai a rischio rimozione e io già mi immagino la serata alla motorizzazione tra multe e moduli, a parte tante altre faccenducole, partiamo per la prima prova e mi sparo un 2 dopo aver dominato TUTTA la prova e aver perso metri decisivi solo alla boa dell’ultima poppa, aver subito un avaria che ha dell’incredibile (scotta randa incastrata nel suo bozzello sul boma!)  e aver fatto lasco finale e bolinetta cazzando direttamente dal boma tipo windsurf. Che regatone nonostante tutto!
Seconda prova sono OCS. La classifica dice questo, 2 prove: un 2 e un OCS. È la prestazione di uno bravo che ha forzato la partenza, in carriera una cosa del genere ci sta se sei uno che tira…
Quindi onore salvo anche questa volta. Questa è la versione ufficiale: un 2 combattuto nonostante la sfiga e un OCS.
La versione vera, quella in acqua e con la faccia sporca, è che tra la prima e la seconda prova il vento è passato da genuflessione a chinghiaggio, e che la prova OCS l’ho conclusa dietro, ma dietro dietro…col Daino Capo mi sono fermato un attimo a riflettere sul gap prestazionale con vento a 2 cifre, è impensabile che con 5 nodi vado via e faccio tanto male e appena sale l’aria (ma niente di esasperato) mi ritrovo dietro ma dietro anche gli scarsi.
C’è decisamente qualcosa che non va, o di tecnica o di testa, ma non ditelo a quelli che leggono solo le classifiche.
Un 2 e un OCS, una lavata di faccia.