lunedì 19 maggio 2014

Week end sprecato

Sabato: giornata idillica, sole e vento sui 10 nodi, dopo la settimana di pioggia. Solo è un po' freddino, che è tramontana. Ugo sta in convalescenza, meglio non uscire...vabbè io passo alla lega a  cincischiare un po' con l'albero, crocette, drizze, il solito.
Sabato sera a cena fuori mangio qualcosa che mi fa male.
Domenica: passo la notte al cesso (sorvoliamo i dettagli) la mattina ho qualche linea di febbre. la giornata è una roba indefinita chiuso in casa, nei momenti migliori alla finestra, fuori c'è sole e vento sufficiente per far divertire catamarani, kite, e la squadra laser. L'unica cosa che posso fare è guardarli dalla finestra...

uff due giorni altrimenti perfetti buttati via. 

venerdì 16 maggio 2014

L’inesistente IV zonale laser

Dicesi “inesistente zonale laser” una giornata in cui passi 6 ore in mare, fai 2 regate e te annullano entrambe.
Questo, in breve è quanto è successo.
La giornata inizia sotto i migliori auspici: alle 9:00 c’è una bella tramontana e tanto sole (per inciso la bella tramontata è almeno 3-4 nodi sopra il mio range di competitività, ma non si può avere tutto). Gia il daino senior pregusta una bella giornata, due prove fatte presto e bene, alle 2:00 tutti a terra e alle 4 abbiamo bello e che finito.
Magari…
Per quando è ora di uscire il vento è crollato quasi sotto soglia, c’è giusto quel che basta per navigare in compenso c’è una bella corrente, insomma campo di regata decisamente tattico.
Insieme a noi c’è una manciata di snipe che dovranno partire dopo e girare sulla bolina interna, mentre noi gireremo sulla bolina esterna.
Dopo aver aspettato un bel po’ finalmente partiamo per la prima prova: il vento è lo stesso delle precedenti due ore, però adesso abbiamo delle boe su cui girare, e sono quasi dritte.
Io parto libero a centro linea, dopo aver ciccato i 5 minuti, prendo al volo i 4, in battello hanno una specie di vuvuzela per dare i segnali sonori…santa polpetta non dico di usare il corno di Gondor, ma almeno una trombetta da stadio…per capirci si sente meglio la voce del giudice che scandisce i secondi che non il relativo segnale sonoro!
UDR, un minuto.
Nonostante questo, dicevamo, si parte, e neanche male. Regata con le ginocchia in bocca, e schizzo davanti che più avanti non si può, siamo io e Paolino Lachi che mi marca a uomo, Ugo e Luca sono troppo dietro per metterci paura. Paolo guadagna un interno in boa che gli permette di allungare di mezzo sputo, e così scendiamo per tutto il lasco e per tutta la poppa. Io tento qualcosa, ma c’è poco da fare, se quello davanti a te non dorme e fa la rotta migliore, tu puoi solo tentare altre vie e sperare nei buchi di vento (onestamente non mi ci impegno neanche tanto, che comunque voglio evitare di rimanerci io nei buchi di vento…)
Mentre stiamo risalendo per la seconda bolina, passa il gommone: accorceranno la prova e prenderanno gli arrivi! Bene sono secondo..ehehe…e invece no annullano la prova con noi (me e Paolo) a dieci minuti scarsi dalla boa, perfettamente entro il tempo limite.
Primo veleno della giornata.
hanno annullato questo...cioè non so se mi spiego
Aspettiamo una altro bel po’, il vento è sempre quello ma sta girando girando girando…alla fine pare stabile per  un tempo sufficiente a mettere giù le boe e partiamo per la seconda imbarazzante prova: parto mediamente male, non ci capisco niente perchè ad un certo punto vedo sventolare un primo ripetitore…sparisce subito, ma nel frattempo io penso  che si debba tornare e do una bella poggiata. Insomma passo dietro a u po’ di barche e ci metto u po’ a navigare in aria libera, in fondo alla flotta std…ma non demordo, tengo duro e vengo ricompensato di poppa: trovo il lato giusto, ragiono bene e con calma sulla corrente, il culo di san giusto mi aiuta (bella rotazione): risultato infilo Luca in boa di un paio di lunghezze e riparto per la bolina bello spedito. Durante al seconda poppa, vedo di nuovo il gommone muoversi, fa sue giù tra le boe e non si capisce, vabbo’ io penso a tenere Luca a bada.  Paolo e Ugo sono talmente lontani che riprenderli è impossibile, talmente lontani che quando noi siamo quasi in boa loro sono già a metà lasco finale. Quando noi siamo quasi in boa il famigerato gommone fa salire la cazzo di N un'altra volta, e lì iniziamo la sagra delle madonne. Seconda prova annullata senza apparenti motivi, i primi due sono belli felici in rotta per l’arrivo, e noi seguiamo a ruota…
Secondo veleno della giornata.
Mi giro verso Luca e concordiamo al volo di concludere lo stesso, che siamo regatanti noi. Il finale di regata è senza sorprese, io lo tengo in copertura e taglio terzo, chiudendo la prova 10 minuti dopo l’annullamento e in circa 1h e 15m. faccio presente la cosa agli UDR ovviamente, uno dei quali prova a rispondere:

IO: oh ma che vi siete scordati la sierra a terra?
UDR: no guarda ce l’ho qui!
IO:usarla pareva brutto oggi eh?
UDR:si guarda capisco…
IO: beato te! perchè io oggi proprio non l’ho capito che cazzo avete fatto!

E poi via a terra.
Per la cronaca sullo stesso campo di regata, con lo stesso vento, arrivati dopo di noi gli snipe hanno concluso una prova con riduzione di percorso.

mercoledì 7 maggio 2014

Maggio...

...è quel fantastico momento dell'anno in cui hai ancora vento di perturbazione che regge fino a sera ma c'è già abbastanza luce e caldo per uscire il pomeriggio tardi. 

ad aprile fa buio tropop presto, da giugno in poi entra il regime di brezza che alle 16-17 muore.
i 10-12 nodi di ieri pomeriggio sono un regalo prezioso :-)

lunedì 5 maggio 2014

San Ruffino, la magn...no, la regata

Quest’anno, ancor più rocambolescamente dello scorso , sono finito su uno snipe, udite udite al timone, in qualità di tappabuchi dell’ultimo secondo insieme al pio Paolo Orlandi, che l’ho insultato per due giorni e mi ringrazia ancora adesso.
La regata inizia con un viaggio più o meno della speranza sotto un cielo che non promette nulla di buono. Durante il detto viaggio, io dormo, quindi fatevelo raccontare da altri. Arriviamo lì insieme agli altri compari della spedizione abruzzese, ben 4 barche, e scarichiamo praticamente subito, nonostante piova con una certa grazia e una certa molestia. La questione scaricare e armare si fa piuttosto umida, ma mai quanto le successive regate: infatti con piglio deciso, e visto che comunque causa perturbazione il vento c’è, i giudici sono ben intenzionati a mandarci in acqua a soffrire.
Prima naturalmente ci coccolano col solito briefing enogastronomico, salami, salamelli, prosciutti bruschette vini e vinelli per mandarci in acqua nel pieno della digestione. Considerato che ci saranno 7 gradi e pioggia battente saremo fortunati se quest’anno non ci scappa il morto per congestione.
In acqua c’è un insolito vento dalla parte opposta del lago, partenza in zona diga e bolina verso monte, mentre è piuttosto solito il modo in cui salta ogni 5-6 secondi in pratica ogni barca ha la sua raffica (o patana)  personalizzata. Prima prova facciamo vedere di che pasta siamo fatti: partiamo benino, infiliamo due bordi e giriamo nel gruppo davanti. Wow. Dobbiamo fare tre giri e molte manovre, e ogni manovra è una coltellata nella nostra velocità: fosse una regata normale non avremmo difficoltà a regatare in mezzo al mucchio, così ogni virata perdiamo una barca (buoni e scarsi a parte). Tornando alla prova chiudiamo 8° non male, tenuto conto della pochissima esperienza mia e di paolo insieme, insomma siamo partiti bene!
E la nostra bravura finisce qui, ma lo scopriremo solo due prove dopo.
Seconda prova sembra che ancora possiamo giocarcela: infilo un partenzone, di quelli belli veloci e liberi (saranno pure solo 13 barche, ma la linea è veramente misura modelvela!) e vado via. 143 virate dopo sono parecchio dietro, di poppa riprendiamo qualcosa di bolina pur avendo passo non abbiamo manovre. Risultato: siamo dietro. Idem la terza prova ma partendo pure peggio. Per dire: nelle prime boline incrociamo regolarmente con gente tipo Perdisa (El gran visir de tutti li sinipisti, pota!) e facilmente avanti a Pino, o Peppe. Poi ci perdiamo per strada. Fisso.
Risultato siamo penultimi, vabbè cosa non si fa per una magnata…che come vuole la tradizione è magnifica, opulenta, sontuosa e all’altezza delle aspettative. Noi facciamo tavolata e ci sbafiamo tutto.

(Per pietà cristiana, ma anche pagana, tacerò della nottata in camerata biletto matrimoniale con l’eroico squadrone snipistico)

(anzi, solo questo dirò: sembra Amici Miei, con Ermanno nel ruolo del conte Mascetti, e ovviamente Pino nella parte del Necchi.)

Il secondo giorno è migliore del primo, se non altro non piove. Gli strascichi della perturbazione sono bene visibili negli alti strati dell’atmosfera, c’è sole, c’è caldo ma il vento non vuole sapere di prendere una direzione coerente, anche per gli standard del luogo. Alla fine, arresosi all’evidenza il comitato dispone tre boe ai vertici del lago e ci fanno giocare, per la gioia del pubblico, in una prova non valida ai fini della classifica.
Partiamo trotterelliamo insieme agli altri e facciamo alcune cose strane e buffe possibili solo qui, come ad esempio: virare per uscire dal cono di rifiuti di una barca, non riuscire nella virata perché avviene contemporaneamente ad un salto di vento, non capirci niente e ritrovarsi davanti alla barca che ti dava i rifiuti: splendido! In tutto questo giriamo piuttosto bene (ovvio, la prova non è valida e noi siamo avanti…) ma alla fine veniamo risucchiati in una triste bonaccia sul bordo di arrivo, ci fermiamo tutti chi riparte chi no…e ci troviamo a lottare fino all’ultimo contro Gianfranco e Pino per non essere ultimi, vincendo.
Di un’ incollatura, devo pure orzare sulla linea per venirne fuori bene.
Per festeggiare ci abbracciamo come ho visto fare solo da Matt Belcher e Malcolm Page dopo la medal delle Olimpiadi.
per loro è stato più facile e meno emozionate, hanno vinto con distacco siderale...
E così gonfi d’orgoglio per cotanta prestazione rotoliamo a terra dove troviamo un trattore che ci riporta la barca sul piazzale (dopo averla alata!) e senza neanche cambiarci iniziamo a mangiare e a bere…