venerdì 29 gennaio 2010

Ho steccato

questa è attualmente la stecca alta della randa:

Fiberfoam la flessibile , foriera del giusto svergolamento nell’alto Dacron; e sotto Narsil, il brando di Isildur e del suo discendente Aragorn, erede di Gondor: anche io chiamerò degli elfi per farmi riparare la stecca

credo che si possa riconoscere qualche impercettibile segno di scollamento del sandwich.
nell'attesa che trovi una degna sostituta (probabilmente Quickbatten o Fiberfoam che ho già contattato) riparo questa, visto che io ho 2 rande e una stecca sola, attualmente divisa a metà. Inoltre ho il portafoglio colonizzato da ricci di mare, ho il gomito del tennista che mi impedisce di metter le mani in tasca, e ho dimenticato il pin del bancomat: bastano come scuse?
Non credo che recupererà tutta la solidità strutturale di prima, ma del resto nei sandwich l'hamburger di solito lavora a taglio e le fette di pane a flessione. Le mie fette di pane di fibra di vetro sono perfettamente integre! indi per cui se incolliamo bene bene i rimasugli di core, usando un adesivo elastico&cazzuto non dovrebbero esserci problemi, almeno per la randa da allenamento. piuttosto che buttarla via (per inciso una stecca rastremata costa 30 e passa euro…e le vendono a pacchi di 5)!
la cosa più importante è garantire un perfetto incollaggio, e per questo ho usato morsetti a go go (più sono più la pressione è uniforme) e delle asticelle per distribuire il carico.

Storia di come si è rotta: ho semplicemente beccato un groppo da 25 e passa nodi a fronte di una previsione di 8-10, e dopo aver scuffiato, ho ammainato randa per riuscire a governare. Ho ammainato alquanto “concitatamente” e ho legato la vela sul boma con scotte spi e cime varie. Nel far questo forse preso dal momento ho stretto un filino troppo…

martedì 26 gennaio 2010

feticismi

Non so voi ma io sono molto affezionato alla mia scotta randa. La stessa cima mi segue da due barche ormai, e quando sarà verrà con me sulla terza.
È una scotta di 6 metri e mezzo, rastremata negli ultimi 4, dal diametro originale di 6.5 mm a 4.
La mia prima scotta randa era una cimaccia del 12 bianca ingrigita con spie nere. La conservo ancora con un certo affetto.
Poi con la mia seconda barca (comprata da armare da zero in pratica) è arrivata l’esigenza di una scotta vera, performante e rastremata. Il primo tentativo è stata una cima da 8 bianca e blu cui avevo tolto l’anima nella parte finale per sostituirla con una cima da 4 più lunga che sbucava fuori, il tutto tenuto da una cucitura. Non mi ha mai fatto impazzire (troppo liscia) e l’ho sostituita subito, con una cima da 7 grigia con spie rosse. Questa l’ho semplicemente scalzata togliendo l’anima dopo un tot di metri e cucendo tutto. Una piomba dal lato iniziale e via. Alla prima sventolata ho visto che si allungava un po’ sotto raffica e tra noi si è rotto qualcosa. La tengo ancora come scotta di rispetto in fondo ad una borsa.
Poi ho incontrato lei: perfetta, del colore giusto, dello spessore giusto , di spectra, con la calza molto spessa anche lei in spectra, pelosa al punto giusto, ah ve l’ho detto che è di spectra?.
Per rastremarla è stato sufficiente sfilare l’anima negli ultimi 4 metri e cucire, che tanto la calza regge da sola 600 kg e passa. In compenso è stata difficile da impiombare, ci ho messo delle ore, accartocciato sul divano a tirare e spingere, e alla fine un pezzetto di anima di 2 mm è rimasto fuori, “Impossibile tirare più di così” e sono filato a letto che erano le due e un quarto, e ci lavoravo dal pomeriggio.
Quando ho abbandonato la barca in mare e poi me l’ hanno recuperata, la prima cosa che sono andato a cercare era lei. Non era al suo posto, l’avevano usata per trainare lo scafo disalberato e pieno d’acqua col gommone. La piomba era perfetta, anche i 2 mm di anima erano entrati dentro, ricordo che il mio primo pensiero è stato “ma questi quanto hanno me l’hanno tirata la barca?” quel giorno ho quasi perso una barca ma ho guadagnato una piomba perfetta, fate voi se è conveniente.

È stupido affezionarsi agli oggetti.
È stupido lo so.
Ma io la guardo e ricordo i soldi messi da parte, le bolle sulle mani, e poi le manovre, le planate, la libreria in casa mia di Milano dov’era appesa, e anche se è solo un oggetto è comunque un pezzo della mia vita in mare.
Non è una cima speciale, è il tempo che le ho dedicato che la rende unica per me.
È stupido lo so, ma è così.

domenica 24 gennaio 2010

allenamento

ogni volta che esci in mare impari qualcosa. oggi sono uscito col laser per la terza volta nella vita,e per la terza volta con la vela standard e ariette. ho fatto manovre.
oggi ho imparato ad esempio che se di bolina più o meno mi ci raccapezzo, di poppa sono un autentico chiodo. accuratamente ancorato al fondale.
l'altra cosa che ho imparato e con i 6-7 nodi che c'erano oggi devo cinghiare abbastanza, per cui vorrò ridere quando ce ne saranno 12...12 neanche 20. a 20 neanche arrivo a mettere la barca in acqua! d'altro canto se agli albori degli anni 70 un giuovine dal fisico asciutto voleva praticare il sano sport della vela non aveva mica la radial! (e io me l'immagino, questo giuovine in bianco e nero con il giubbetto salvagente arancione, fischietto a dritta della deriva, e mezzi jeans vecchi sopra la muta da sub) ergo d'ora in poi l'obiettivo è trovare un vegliardo dal fisico asciutto che 30 anni fa era quel giuovine e carpire da egli tutti i segreti per depotenziare sta benedetta vela. E comunque, il giorno che ci saranno 20 nodi, il troppo vento sarà colpa del vang.

comunque, nonostante vang, giuovini, freddo e scotte in vile prestirato continuo a lavorarci su, che il 28 febbraio è tra un mese e spicci. non dico di andare forte, ma almeno virare e strambare...

PS: ovviamente se mai dovessi trovare l'ex giuovine, questo mi dirà che andava in Europa.


i giuovini atleti di una volta (courtesy Lnipescara.org)

sabato 23 gennaio 2010

incipit e vang

Eccoci qui, io , Vertigo e Plugin baby (per gli increduli: si ho 2 barche). non pago di sorbettarmi i deliri sul 470 ho raddoppiato con il laser.

Premessa: mi compro una barchetta semplice semplice per andare a spasso e fare qualche regatina le volte che il prodiere mi sola. il laser è semplice per definizione. fai fatica a scegliere pure i colori delle scotte visto che tutte le scotte sono nere (polilite) e tutti i vang violetti (harken) l'esatto opposto del 470 che per me è un laboratorio di layout di coperta.
La premessa è durata 7 minuti: fino al casello dell'autostrada.

Con la barca appena pagata sul tetto della macchina ho iniziato a fare la lista mentale dei lavoretti da fare, il vang su tutti. il mio amico-nonvelista-manovale (per gli increduli: si ho un amico che mi aiuta a caricare e scaricare barche, non ha mai fatto un minuto di vela e -soprattutto- non mi ha tolto il saluto dopo questo viaggio) ha iniziato a tremare quando dalla fase mentale sono passato alla fase vocale.

"dici che devo comprare il vang XD?"
"eh? cos- Vang?"
seguono due ore di autostrada senza autogrill a spiegargli 1) cos'è un vang 2) cos' è un boma 3) Harken o Holt?

da allora non penso ad altro. vang, vang, e solo vang. a pranzo mangio pasta coi vang, vado in bagno e sulla carta ci sono disegnati tanti piccoli vang, prima o poi andrò al canile ad adottare un cucciolo di vang.

Ebbene si, lo confesso: io, come Robert Scheidt ho il vang vecchia maniera, pur non essendo un pluricampione mondiale, olimpico e chi più ce ne ha ce ne metta. dovrò imparare a conviverci

il mio vang, inconsapevole del suo destino. io lo guardo con occhio truce