venerdì 25 luglio 2014

La mossa Kansas City

Kansas City shuffle, la mossa Kansas City. È quando finti a destra e mentre tutti guardano lì vai a sinistra, rapido e insospettabile.
E così, rapido e furtivo tra una regata 470 e l’altra, al timone tra l’altro, ma che storia inedita…e non si sa che faremo l’anno prossimo, e poi… e poi…e poi mi sono preso un giorno di ferie e ho riportato a casa questa:
           
Si, è un contender. La mia Kansas City shuffle, nel giro di due ore ho deciso di vendere il laser e prendere questa, e nel giro di due giorni me la sono andato a prendere. Siamo rientrati di lunedì verso le 8 di sera, non c’era nessuno al circolo. Scaricata e armata la sera stessa, l’hanno trovata al suo posto barca senza sapere neanche che cosa e di chi fosse…stavano tutti guardando a destra.
Il nome con cui me l’hanno data è Dodò, e non lo cancellerò dallo specchio di poppa: è un nome buffo e troppe coincidenze remano contro: la mia adorabile fidanzatina che anche la madre la chiama Do’ invece che col suo nome, e poi un cavallone bianco che si chiama Mullaghrid Dolphin, detto Dondone o Dodo…e guarda un po’ questa barca è bianca e grande…
Il nome Dodò resta, ma io la chiamerò sempre Kansas City shuffle, la mia mossa kansas city.


…che poi probabilmente sarà l’unico modo per mettere il naso avanti alle regate…tutti vanno da una parte tu solo dall’altra e ti dice culo...ehm...

martedì 22 luglio 2014

TMA - seconda tappa, secondo e inesistente giorno

si noti l'incertezza fatta modello meteo, la tripla: dalla stagna al lycrino in un unica icona!
be' c'è poco da dire. Le previsioni giocano la tripla con vento leggero, la tripla sarebbe a dire solino+nuvoletta+goccia, ovvero scegli tu l'icona più adatta. in realtà il cielo è coperto di perturbazioni più o meno brutte a vedersi, e in tutta questa bruttura le flotte di comune accordo decidono di restare a terra...tarallucci e vino, la regata l'abbiamo portata a casa ieri e tanti saluti. Anzi, la giornata sarà tranquillissima e navigabile, anzi nel pomeriggio è uscito pure il sole.  (è che siamo una banda di pigroni...)
Segue l'estenuante premiazione con discorsi vari che sembra il comizio elettorale per le amministrative di Polignano a mare...alcune ore dopo finalmente siamo liberi di andare ognuno per la sua strada.
in tutto questo c'è anche la prima coppetta vinta al timone di Little wing, sarà pure poca cosa, ma tant'è.

lunedì 21 luglio 2014

TMA – seconda tappa, primo e ultimo giorno

La seconda tappa del TMA ce la siamo fatta al CNP, al figo CNP, al fighettinissimo CNP. Quattro barche, 2 marottopodi, noi e un rimediato dell’ultimo secondo con barca a prestito che ho quasi dovuto minacciarli per mandarli in acqua. La regata è insieme ad un trofeo FD, di loro ce ne sono 7 o 8 di cui almeno uno carboniosissimo (mooolto ma mooolto bello da vedere).
La regata poteva essere un disastro su tutta linea (poche barche iscritte, tassa di iscrizione da CICO, 60 e dico 60 € non trattabili). Per fortuna gli dei sono stati benigni, e ha spirato uno scirocco da far felici i fotografi, per un totale di 3 prove belle fisiche, veloci e plananti. Se in mare ti diverti il resto è secondario, o quasi. 
Tre partenze, linea piuttosto lunga, campo generalmente dritto: di tre una coperto una lanciato e una in cui tutta la flotta era sotto di 2 lunghezze e io sono partito bello bello al momento giusto.In generale non brutte partenze, considerati i miei standard di timidezza.
Parlando della prestazione in sé, in generale il nostro miglior momento è stata una boa di poppa passata secondi di uno sputo, per il resto sempre terzi, più o meno distanziati. Il passo di bolina ci manca: ma proprio al livello di conduzione, di accelerazione sull’onda, roba così. Di poppa scendiamo meglio, più che altro riusciamo a fare qualche in grado in più a scendere del resto della flotta. Per chiudere il prodiere basa la tattica sul posizionamento del gommone col fotografo…
però è una tattica che da i suoi frutti, va detto...
Ad un certo punto stiamo scendendo veramente tanto, ma tanto veramente, il fiocco rifiuta ogni 5-7 secondi. Siamo belli, plananti, veloci il giusto. Arriva una raffica, la barca sbanda, il mio primo impulso è schienare, cazzare e poggiare ancora…per fortuna poi mi ricordo che sotto il culo non ho un laser.  Un attimo prima che sia troppo tardi: sul filo della strapoggia per un bordo intero. Bello, se ti piace questo genere di cose. Ed è in quell’attimo di sospensione tra il volare e lo scuffiare che risenti le parole di Valentino, che diceva a Giulia “tu di poppa, vola come gabbiano” con quell’accento strano, inconfondibile. Ecco, io non sono Giulia Conti e non so se i gabbiani riescono a strapoggiare.

Però bello.

venerdì 18 luglio 2014

saranno famosi

be' dai a guardarci così sembriamo una cosa seria...

venerdì 11 luglio 2014

TMA - prima tappa, secondo giorno

Oggi gliela facciamo vedere noi, sempre che ci sia vento! E ovviamente dopo una notte da capostazione dello scalo tecnico di Pioltello, vento poco o niente. Bè dai: più poco che niente.
Smontiamo il campo base con astuzia e rapidità (tanto da sembrare delle giovani marmotte), fatto questo andiamo di buon ora al circolo per armare il vascello.
il capostazione i Piovarolo a mare che dorme nella nostra tenda. nottataccia, questa è la verità...
Decidiamo di cambiare approccio e di dare fiducia alle Quantum: tanto peggio di così c’è poco da inventarsi, tanto vale sperimentare. Le Quantum sono un po’ più vecchie delle North ma secondo me con vento leggero mi danno un po’ più di spinta. Le ho usate poco, ma le poche volte mi hanno dato sempre questa impressione.

Vento ce n’è poco, 5-6 nodi. Centriamo alti, centriamo medio alti per prendere le misure, che non si sa mai ricentriamo alti e ci prepariamo ad uscire. Le prove sono tutte un po’ CTRL+C – CTRL+V, non particolarmente entusiasmanti. Il vento è oscillante, se navighiamo in fase c’è poco da inventarsi. Se come ognitanto cadiamo fuori fase c’è poco da stare allegri. A questo si somma una costante rotazione a destra. Complice la nostra poca prestazione con arietta scegliamo la tattica standard per queste situazioni: arialiberarialiberarialiberarialiberarialiberarialiberarialibera…
Partire, virare e navigare sbandati. Più o meno funziona e limitiamo i danni così. Io di tre partenze ne infilo una bella ma bella bella, primo in barca e primo a virare, una che sarebbe stata bella se non avessero poggiato addosso (mettendomi tra l’altro il boma in barca, cercando di decapitarci) e una decente, un po’ a centro linea ma veloci, sempre che si possa parlare di velocità con 5 nodi d’aria.
 A parte un raro strafalcione ad un bordo di lasco che si scopre essere una bolina vera e propria che frega me è un'altra barca, di bolina non convinciamo, mentre di poppa si. Di poppa scendiamo, e siamo veloci.
La cosa più divertente della giornata è quando, dopo una prova con manovre nella media catastrofica di chi le fa per la prima volta o quasi, durante la pausa decido di mostrare a Fede come si stramba:
te lo faccio vedere iiiio come si stramba il tangone!
Ed è così che ci accorgiamo mestamente che al contrario funzioneremmo molto ma molto meglio. Ma il signorino non vuole timonare le barche altrui in partenza…
Chiudiamo le nostre prove con uno score tra il 4 e il 5, quarti in generale. Credo che sia giusto, dietro di noi un altro equipaggio fresco fresco e uno che oggi si è perso per strada. Gli altri semplicemente vanno in barca da un po’ e sono affiatati.


Settimana prossima seconda e conclusiva tappa a Pescara. Ci saranno meno barche, speriamo che almeno ci sia più vento!

martedì 8 luglio 2014

TMA - prima tappa, primo giorno

In assetto emergenza equipaggio andiamo io e il buon Fede, strappato dal suo contender per qualche giorno. A Marotta troviamo le solite facce amiche e arriviamo senza particolari difficoltà, nonostante il cedimento strutturale della signorina Tom: ormai conosco la strada, cosa che posso dire solo di sette o otto  luoghi al mondo. 
(che tra l’altro sono quasi tutti pub, per lo più in Inghilterra)
Il piano di guerra è il seguente:
  1. saluti e convenevoli atti a ingraziarci 2 o 3 persone massicce per scaricare
  2. scaricare
  3. far sparire auto e  carro dalla zona pedonale.

Io in particolare, con lampo di genio e astuzia, porto l’auto direttamente alla piazzola del campeggio dove dormiamo, visto che di parcheggi, il sabato mattina a Marotta, sembra proprio che non ce ne siano. Astutissimo.
Il campeggio è un po’ anni 70, ma tutto sommato carino. Peccato che la nostra piazzola sia l’unica non erbosa del circondario…
Tornando alla parte sportiva, armiamo e centriamo il palo con precisissima precisione, mettiamo su le north strafighe e andiamo in acqua. Ci sono 6 barche, se si pensa che gli anni passati eravamo più di 10…un po’ triste ma tant’è.
Prima prova, c’è vento da trapezietto moribondo, però siamo ancora lì. Chiudiamo penultimi, c’è poco da stare allegri, l’unica attenuante è il nostro poco affiatamento. Non è che siamo scontenti, semplicemente ci mancano ore di volo, e non si può cavare il sangue dalle rape.
Le successive due prove sono un doloroso stillicidio sbandato sottovento, in cui per due volte ci riducono il percorso al primo giro. Riusciamo a migliorare un po’: di bolina limitiamo i danni come possiamo –e possiamo veramente poco- di poppa riprendiamo sempre qualcosa. Alla fine sono un 4 e un 5. Di poppa scendiamo veramente bene. Se non altro.
che improbabili facce da velisti seri...
A terra ci ritroviamo a dover combattere con i problemi della vita reale, e il miraggio di una birra a bordo piscina sembra molto ma molto lontano. Prima c’è da montare il campo base in quella specie di pietraia che è la nostra piazzola. Scopriamo con una certa curiosità che siamo a 5,32 metri lineari dalla ferrovia, lo scopriamo perché il diretto Rimini-Ancona delle 18:41 interrompe col suo frastuono le nostre chiacchiere per trenta secondi buoni. Seguono successivi trenta secondi di silenzio imbarazzato, un silenzio pieno di cose non dette e di domande non fatte. In particolare la domanda è “quanti treni passano per Marotta di notte?”
La risposta è tanti, inclusi i treni merci. A tutte le ore se ci tenete a saperlo, ed anche ad alcune mezzore critiche.
Ma questo lo scopriremo poi. Nel frattempo finiamo di montare il nostro campo base (tenda luna autoesplodente per me, puzzle di 250 pezzi per lui, inclusi nella confezione: ago filo e colla), il giaciglio (materasso due piazze gonfiabile per me, ultrasottile/ultrascomodo in poliuretano per lui) e finalmente, meritatamente ci beviamo sta benedetta birra+patatine (moretti per lui, sconosciuta polacca con la parola brau nel nome per me).
Dopodichè cena: il vela club Marotta si esprime al meglio con i primi e ci propina una pasta pescettosa niente male, seguita da un set variegato di dolci e dolcetti e vinsanto. Ci alziamo 3 ore dopo, barcollando.
Per chiudere in bellezza Mohito in locale giovane (dove siamo quasi fuori luogo, ci salvano le infradito da velista) e a nanna, che tra un po’ passa l’intercity notte per Venezia.


Domani gliela facciamo vedere, sempre che ci sia vento.

mercoledì 2 luglio 2014

Metti un contenderista a prua!

-Tu giovine timoniere vuoi uscire in 470 ma non sai con chi?
-Metti un contenderista a prua!

-Tu aspirante campione vuoi un prodiere che ti faccia fare bella figura nelle foto?
-Metti un contenderista a prua!

-Tu velista pronto alla rottamazione ormai ti sei giocato le ginocchia e puoi stare solo comodamente seduto in barca?
-Metti un contenderista a prua!

Se metti un contenderista a prua, lui sa già cos’è un trapezio, quindi almeno le boline le fate! Per l’altra metà di una regata ci stiamo attrezzando, le manovre non sono le cose più immediate del mondo, e tanto per cambiare c’è molto da lavorare.
Ci siamo allenati io e il buon Fede, con l’idea di farci insieme l’interzonale TMA di Marotta. Ugo sta inguaiato col lavoro, non può, non si sa. io non resto certo con le mani in mano e mi reinvento timoniere, con Federico a prua.
Ieri ha tirato per tutto il giorno uno scirocco di quelli belli e vivaci, roba sui 12-14 nodi a scendere nel tardo (ma tardo!) pomeriggio. Siamo stati fuori due ore piene a fare manovre: per improvvisare una regata va di lusso! Basta che:
  • impariamo a virare
  • impariamo a strambare
  • impariamo ad andare dritto alle varie andature
  • impariamo (-aro) a prendere le onde

però riusciamo a mettere la barca in acqua e tirarla su col carrello senza particolari difficoltà! Siamo braverrimi! Bravillimi!
scherzi a parte a tratti sembravano delle boline decenti, di poppa qualche problema in più di attenzione (probabilmente essendo un singolista è abituato a guardarsi intorno, mentre lo spi richiede gli occhi addosso per il 100% del tempo) e di rotta (probabilmente essendo io un timoniere un po’ cane ormai abituato alle rotte da laser poggio troppo. Poi risalgo perchè mi accorgo dell’errore, poi cerco di seguire l’onda, poi ci rinuncio) (insomma non è che gli rendo la vita facile a portare ‘sto palloncino stizzoso).
sulla via del rientro, quando ormai il vento è calato a livelli di rollio in manovra, becchiamo un corridoio d'aria dritto dritto dentro la diga, dove c'è il mare piatto. è il dolcetto finale, farsi due planate la volo quando ormai puntavi dritto a terra...

...e poi ovviamente birra.