venerdì 30 aprile 2010

Equinità e velicità

Disclaimer: sia ben chiaro, io sono un assiduo praticante di quello sport noto come “equitazione passiva”.In pratica vado in giro per gare a fare il palafreniere: è lo sport preferito dai genitori, fratelli, fidanzati o parenti stretti dei cavalieri.

Guardate come i filetti della criniera sono ben stesi, pronto a partire in planata

Alcune riflessioni sul mondo dell’equitazione e della vela, che seguono questo post qui.
Aspetti in comune:
  • In entrambi gli sport ti fai un mazzo tanto per un sogno che sei l’unico a vedere, come Larry “lawyer” Gorman.
  • In entrambi, quando dici che sport fai ti guardano come un alieno e dicono: “ah…dev’essere bello” mentre pensano “ma perché è uno sport?” Cinghiate, o fatevi un cross e poi ne riparliamo.
  • In entrambi gli sport se non sei un probabile olimpico trascuri la preparazione atletica.
  • In entrambi gli sport vieni considerato fighetto da chi gioca a calcio o simili (del resto se fai equitazione vai in giro con la giacca e la cravatta, è come sparare sulla croce rossa)
  • Entrambi gli sport lasciano molto spazio alle più furiose seghe mentali…vedi staffe in titanio alleggerite con snodo che te le fai arrivare dal Tagikistan e brillantini swarovsky; o stick in carbonio con anima in airgel a sezione eptagonale con le impronte digitali di Tonu Toniste sull’impugnatura anatomica, con brillantini swarovsky, ovviamente.

I brillantini swarovsky non devono mai mancare, mai!

Ora le differenze:

  • Se la barca si rompe la ripari, se si rompe il cavallo…non lo auguro a nessun cavaliere. (+1 punto alle barche)
  • il cavallo sale da solo sul trailer. Per caricare una barca ci vogliono dalle 2 alle 3 persone. Comunque, se Il cavallo si punta non ne bastano 8 che brandiscono 22 kg di mele. (pari)
  • Montare una barca non è esattamente la stessa che montare un cavallo. Il cavallo è meglio.(+1 cavalli)
  • Quando la barca si fa vecchia te ne compri una nuova esattamente identica. Quando il cavallo si fa vecchio ne compri uno completamente diverso e dovrai riniziare da zero, come se passi dall’Eurolymp alla regata della parrocchia, e nel frattempo pagare la pensione al vecchio(+1 barche)
  • Potrai sempre mettere da parte i soldi e comprarti il 470 di Nathan Wilmot: basta fare l’ordine alla Mckay. Gandalf è unico e inimitabile oltre che senza prezzo. (pari, dipende dal cavallo)
  • Se fai le coccole al cavallo lui è felice. La barca è di plastica e tu sembri scemo, ma lo fai lo stesso…no comment.(+1 cavalli)
  • Se parli con un cavallo non passi per pazzo (be’ dipende dagli argomenti…).(+1 cavalli)
  • ti tocca sistemare la carena della barca una volta l’anno e ci metti una settimana. I cavalli vanno ferrati ogni mese e spendi ogni volta quanto per la carena di cui sopra, però è un lavoro che fai fare al maniscalco. (+1 barche)
  • Se hai un avaria lieve in regata puoi rabberciare una qualche riparazione volante e tirare dritto. Se ti si rompe il cavallo in gara, ti fermi e lo riporti nel box a mano, pregando che non sia grave. (+1 barche)
  • Non c’è vantaggio nel dare una carota alla barca a fine regata, anche se potrebbe essere interessante da vedere (pari: dipende se hai carote in eccesso da smaltire)
  • La barca non cerca di impedirti di armarla. I cavalli se possono si strappano il sottopancia a morsi. (+1 barche)
  • La barca non fa la cacca(+1 barche)

A vote può capitare di prendere male le distanze e saltare male: l’importante è riprendere subito il contatto con la bocca e rimettersi in equilibrio.

  • Se per una settimana non puoi allenarti non devi chiedere a qualcuno il favore di “muoverti la barca” (+1 barche)
  • Il giorno dopo la gara non devi andare a passeggiare la barca, ne devi farla trottare davanti al veterinario: puoi dormire…zz…zz(+1 barche)
  • D’inverno quando vai a montare rischi che piove e ti bagni. In barca ti bagni sempre e comunque, ed è piacevole a luglio, accettabile ad aprile, e una tortura a gennaio. (+1 cavalli)
  • Dopo due scuffie non vieni eliminato, anche se probabilmente farai ultimo. (+1 barche)
  • Per quanto un percorso possa essere pericoloso…puoi sempre rallentare il cavallo o tornare a piedi o ritirarti se non ce la fai. Per mare non c’è taverne. (+1 cavalli)
  • Se sei a casa e fuori viene giù il mondo, il tuo cavallo è al sicuro nel box. La barca no, e preghi solo che i corpi morti reggano. (+1 cavalli)
  • Non c’è cosa peggiore che mettere dei paraglomi stretti e vecchi ad un cavallo con gli zoccoli a padella (+1 barche)
  • Si c’è: infilarsi gli stivaletti che ti stanno precisi precisi sopra la stagna, avevo dimenticato. (+1 cavalli)
  • Per non parlare dei ramponi (+1 barche)
  • Quando vai veloce con un cavallo vai veramente veloce, con una barca vai solo meno lento. (+1 cavalli)
  • Però i cavalli non planano(+1 barche)
  • I Pratoni sono un bel posto…ma il golfo di Follonica pure. (pari)
Il secondo cavallo è partito OCS, che pollo!

Ecco, a conti fatti fare vela è meglio. Menomale!

giovedì 29 aprile 2010

segnalazioni III zonale

come sempre ho scritto un articoletto per il sito della LNI-Pescara, lo trovate qui. il comunicato ufficiale della IX zona è quo ,e qua in giro ci dovrebbero essere delle foto, ma non le ho ancora viste da nessuna parte. il fotografo in mare mi è sembrato di vederlo però...aspettiamo pazienti!

lunedì 26 aprile 2010

leggere tra le righe

Ieri a Giulianova terza regata zonale, segue il comunicato stampa:

Regata ostica ieri, due prove con meteo in costante
Ieri praticamente non ci ho capito una beneamata, vento che

mutamento. Nella prima prova, con vento leggero ho regatato
girava da tutte parti. Con poca aria il solito, e porto a casa

confermando le attese, a ridosso del podio, chiudo ad una
un 4° attaccato al culo del terzo, che possa affondare…mi ci

ad una lunghezza dal terzo classificato. durante la pausa, il
aveva fatto credere. Poi il vento è salito fino all’incredibile

vento è aumentato fino stabilisti sui 10-11 kt, ed in queste
valore di 10 nodi e io ho iniziato a piangere in cinese.

condizioni, equipaggi più esperti e più pesanti di me hanno
va da se che mi hanno passato a destra e sinistra mentre io

prevalso, seppure io abbia tratto giovamento dall’esperienza
pregavo per non scuffiare…che prova del cazzo. Niente da fare

della regata.
ci vogliono ore di volo.


Ad Maiora!
Porcatroia ultimo!

mercoledì 21 aprile 2010

lavoretti invece di schienare...

quando sei un velista sportivo e ne sai più di gelcoat e resine che di virate col rollio i casi sono due: o hai un alpa esse o sei me. in entrambi i casi sei spacciato, ovviamente

oggi vado bel bello al circolo col fermo intento di farmi la mia oretta di cinghie (see...si fa per dire) quand'ecco che scorgo la manica a vento più moscia di un film su Italia Uno la domenica mattina. uff.
apro comunque la barca e mi accingo a smontare questo:
'sto cerchietto di rinforzo non rinforza nulla, ed è anche fuori stazza. l'ho appena smontato, mettendo a nudo l'orrore sottostante

svito tutto e decido di gelcottare il tutto. ma i fori sono passanti, e quindi parte la pippa mentale sul coefficiente di dilatazione termica, le ragantele future, e il fatto che se tappo i buchi delle viti e basta il lavoretto dura tra Natale e Santo Stefano. Ergo preparo uno stucco rinforzato a base gelcoat e fibra di vetro, che sminuzzo protamente, da un lembo di nastro di tessuto di vetro biassiale che tengo in auto per ogni evenienza (...sorvoliamo su questo, please). il prodotto che ottengo è abbastanza consistente anche se un po' troppo "peloso". Comunque sia stucco i buchi, nastro il tutto e aspetto che catalizzi. domani o dopodomani vado lì e levigo tutto con la carta 1200 che tengo in auto per ogni evenienza.

Per i più curiosi: ok faccio outing,ecco contenuto del mio portabagagli:
  • resina epossidica
  • tessuto vetro di cui sopra
  • ciabatte-maglia-pantaloncino da battaglia fortemente resinati
  • un compressorino
  • barra filettata inox M4
  • una ghinda di rispetto
  • 2 kg di stucco poliestere
  • pistola rivettatrice e rivetti assortiti
  • mascherina 3M
  • il triangolo d'emergenza
  • levigatrice orbitale (non sempre però)
  • un cappello di lana di servizio
  • un K-way perennemente pieno di peli di cavallo
  • una scatoletta di rondelle
  • un paio di ciabattine da scoglio di gomma trasparente taglia 40 (io 43)
  • spugnetta abrasive
  • vari fogli di carta vetra, molteplici granulometrie
insomma per ogni evenienza...e ho sicuramente dimenticato qualcosa

lunedì 19 aprile 2010

contr'almanacco serale

fanculo tutto e tutti, sono uscito lo stesso, pioggia leggera e vento sui 7-8.
e ora passerò la serata a lavare la muta e a chiedermi perchè ho scuffiato di poppa, era tutto molto semplice e devo capire dove ho sbagliato.

almanacco di 'sta cippa

ma vado anche a casa, visto che sta piovendo a dirotto...
la sessione degli allenamenti pomeridiani la inauguriamo un altra volta, magari

Almanacco del giorno

Il mio nuovo coach mi prende da parte per indirizzarmi sui suoi innovativi metodi di lavoro

Oggi, 19 aprile 2010:

  • Il santo del giorno: sant’Emma vedova, il nome "Emma", già presente in epoca altomedioevale, significa "nutrice".
  • festeggiano gli anni: Lilli Gruber, Marisa Laurito e Lucrezia Borgia
  • accadde oggi: nel 1993, termina con una sparatoria un assedio durato cinquanta giorni ad un complesso scolastico nei pressi di Waco, Texas. Nel 1986, il grande pianista Vladimir Horowitz torna in Russia, dopo 61 anni e ottiene uno strepitoso successo, tenendo un concerto al conservatorio di Mosca
  • il sole: sorge alle 6:26 e tramonta alle 19:50.
  • Corr: esce dal lavoro alle 17:30 e quindi ha due ore abbondanti di luce per allenarsi in laser, si inaugurano oggi le sessioni di allenamento pomeridiane che si terranno fino a settembre.

Gran bella cosa l’ora legale

sabato 17 aprile 2010

114 fottutissimi giorni

Alleluja! il Signore e risorto e va in 470
le gambe che tremano per l'emozione, come quando spogli una ragazza al primo appuntamento
la sensazione del timone leggero tra le dita, che non devi orzare, devi solo pensare di farlo,
l'accelerazione di quando issi lo spi,
la dolcezza con cui scende dalle onde,

si, è decisamente la barca migliore su cui abbia navigato, e mi era mancato, cazzo.

mercoledì 14 aprile 2010

Strane cause ed ancor più strani effetti

Dottore, dottore presto! ho randa a ferzi orizzontali!

Meteopatia, terrapatia e sindrome pre-regatuale.
Sto capendo alcune cose del mio io più interiore, e sto imparando a gestirne i meccanismi. Il tutto, com’è nella mia indole, è governato dalle leggi causa-effetto e dal metodo sperimentale. Che ci volete fare, se non volete figli come me, vietategli il meccano da piccoli.

  • Meteopatia: quando è brutto tempo, io sto male, sono scontroso, antipatico e tendo ad ammorbare l’esistenza del prossimo con discorsi ad alto tasso velico. Ma non con discorsi pseudo-divertenti (tipo una bella partenza, o i delfini che ho visto una volta), no! proprio quelli pallosi (tipo un confronto tra Robline e Gottifredi, con analisi della forma dei calli che lasciano sulle mani). Dopo un attento studio, quando è brutto tempo sto male perché non posso andare in barca.
    La cura: trasferirmi dove il cielo è sempre blu, o aspettare che il riscaldamento globale trasformi Pescara da zona temperata in una zona tropicale.
  • Terrapatia: ovvero odio restare a terra quando ci sono le possibilità di andar per mare. È il caso delle domeniche di maggio al matrimonio della zia del lattaio (che le hai pure dovuto fare il regalo…con quei soldi ci prendevi mezzo fiocco nuovo), odio quando voglio uscire e resto solo, odio quando tutto è pronto per uscire (o sei già fuori) e mi viene chiesto di restare/tornare a terra per motivi di paura (è uno di quei motivi che ti costringono sempre, a meno che non sei Davy Jones)
    La cura: diventare asociale, e comprarmi un laser (già fatto) oppure sperare nello scioglimento dei poli alla Waterworld grazie al riscaldamento solare (e a quel punto volenti o nolenti si va tutti in barca, tiè)
  • Sindrome pre-regatuale: Niente, è solo un nome buffo per la normale tensione pre-regata, che in fin dei conti ritengo non debba neanche essere curata. La tensione pre-gara ti fa girare a mille, ti fa diventare super attento a tutti i dettagli e conferisce la giusta dose di adrenalina per avere i riflessi pronti. Come bonus ti permette di liberarti prontamente di tutti gli scocciatori che nell’ora che precede la gara vengono lì a rompere. Possibile che uno non può restare a concentrarsi? Per fortuna è proporzionale all’importanza della gara, quindi prima di una zonale riesco anche a raccontare le barzellette, o bere un caffè con gli altri. Ho solo dei lievi tremori e mezz’ora prima di uscire sparisco per andare in bagno se il vento è oltre 20 nodi…
    Senza sindrome nelle fasi iniziali della gara rendi al 50%
    La cura: fare più regate.

Quindi se mando a fanculo tutti per tesserarmi con l’assolaser della Guadalupa e nel frattempo vado in giro spruzzando in aria bombolette spray con l’aria condizionata a palla e finestrini aperti a bordo del mio SUV Euro -14 alimentato a carbonella, sapete perché.
Cause ed effetti, appunto.

martedì 13 aprile 2010

mah...

mi sento vagamente preso per il culo...i prodigi della IX zona
sono comunque costretto a rinunciare al Quantum clinic, poichè il prodiere mi ha detto che sabato è indisponibile (salvo poi confermarmi che sabato mattina esce in snipe). Se non altro mi ha concesso un allenamento domenica, speriamo di rompere la maledizione...ma diciamolo a bassa voce, va'

lunedì 12 aprile 2010

Maltempo accuratamente localizzato

la sua maledizione non mi lascia scampo! se solo la convincessi a farmi la prua, sai che velocità con tutte quelle mani...

La maledizione della dea Kalì di continua imperversare sulla mia povera esistenza velica, con un maltempo mirato nelle ore di tempo libero che posso dedicare al 470.

  • sabato: sto a pascere i cavalli in quel di Roma -cloppiti cloppiti- Quindi nulla di fatto preventivato. Nel frattempo Il mio prode esce con lo snipe, onde allenarsi per l’Italiano che farà a fine agosto.
    (se qualcuno si chiedesse perché io non mi alleno sullo snipe, ecco la risposta: Io non ci penso minimamente a prendermi una settimana di ferie per fare una regata in cui arriverei ultimerrimo, a casa mia -quindi neanche vedo un posto nuovo- su una barca che non ha neanche lo spi. Io adoro gli spi, tiè! )
  • Domenica: ha iniziato a piovere alle 6:27 del mattino e non ha ancora smesso, ma non era tanto la pioggia quanto l’onda bestiale che c’era fuori e i circa 6 gradi. Impraticabile (La verità è che mi sto rammollendo, che tristezza).

Quindi nulla di fatto per questo week end
Settimana prossima inizia il campionato zonale 470, a Francavilla. Sabato carichiamo la barca e domenica regata kamikaze, come dice il prode. Speriamo che quel poco che sto imparando sul laser torni buono pure qui.
Adesso corro a consultare lo sciamano per rompere la maledizione e a ripassare i miei appunti storici sul campo di regata…

venerdì 9 aprile 2010

Lamellismi e amicizie preziose

Come detto in precedenza, le lamelle della deriva hanno deciso di staccarsi nell’unica “uscita” dell’anno. Non solo la maledizione di Montezuma, ma pure la beffa…. Visto che tra due domeniche si regata, mi ci sono messo d’impegno mercoledì pomeriggio, coadiuvato dall’ormai succube amico (quello non velista che carica e scarica barche, e che mi ha accompagnato a prendere il laser: a furia di sopportarmi ne sa più lui di rande radiali che un velista medio col Beneteau in porto. E non è mai neanche salito su un canotto). Nell'ordine:
  • Scarichiamo la barca (prima ernia per lui, prima madonna per me perché non è abbastanza delicato, la carena tocca la sabbia un po’ troppo rudemente)
  • rovesciamo la barca (tendinite per lui, cristone per me perché quantifico l’entità del disastro in opera viva),
  • arriva la sua dolce metà (pucci pucci per lui, sniffata di vapori di benzina per me, che rimuovo i residui di colla).
Non ho ancora capito chi dei due ha una visione anomala della vita.

eh si un bel disastro!


e mentre noi lamelliamo, qualcuno (beato lui) si diverte a bassa quota


Comunque sia, mi dedico ad un’ accurata pulizia dei residui di colla, e quindi al riposizionamento della vecchie lamelle (fortunatamente a parte staccarsi nessun danno, un piccolo miracolo) con l’onnincollante bostik. Alla fine, per evitare che si ripresenti il problema decido di mettere un’ulteriore copertura con un film polimerico autoadesivo monocomponente tagliato su misura: lo scotch da pacchi. Il lavoro è venuto benino, abbastanza idrodinamico. Speriamo anche che duri! Alla fine io e il succube abbiamo ricaricato la barca sul carrello, tagliando così il traguardo del terzo infortuno di giornata (colpo della strega per lui, colpo al cuore per me quando ormai stremato ha strusciato il lavoro appena fatto sulla sabbia).
Poi una volta lasciato solo, (tzè che ingrati, gli permetti di imparare un sacco di cose sulla vela e dopo solo due ore di carica e scarica ti mollano lì farfugliando pessime scuse su un’ipotetica “vita sociale”…bah) ne ho approfittato per dare una sistemata alle lande delle sartie, cercando di costruire dei gancetti porta-drizza-spi funzionanti. Vedremo come vanno in mare(…se e quando)!

eccomi che metto mano al disastro

lavoro finito: sono moderatamente soddisfatto, il mio compare non velista pure, ma credo per motivi diversi.

le sono una courtesy del giannini equitational studio.

martedì 6 aprile 2010

Lavoretti e decisioni sofferte

Week end pasquale che non verrà ricordato per la tanta vela che ho fatto, questo è sicuro.
Venerdì pomeriggio: mezza giornata off dal lavoro, scappo in mare con il laser, ovvio. Allenamentino tanto per gradire, poco vento onda un po’ ripida, molto utile per migliorarsi (ma non vuol dire che mi sono migliorato, anzi…). La vela da allenamento è un lenzuolo informe, nessun riferimento valido su angolo e velocità, ma tante manovre. a tratti riuscivo a non piantarmi, di poppa un pianto continuo. Buono!
Sabato: vengo opzionato per un pranzo parentale della dolce metà con ravioli e anticipo d’agnello. Posto l’impegno, succeda quel che succeda alle 12:30 a terra. Vado al circolo che c’è un bel sole ma neanche un filo d’aria, e faccio un po’ di lavoretti troppo a lungo rimandati, e poi la dolce metà mi ha viziato con un po’ di DSK 75 dentro l’uovo…così armo un paio di manovrine al laser, stucco un po’ di bottarelle al 470 e cambio la cima aprivaree del tangone. Insomma mattinata manutentiva, poi verso le 12:00 si alza il vento…i Veteradial armano, io con estrema sofferenza rinuncio e preparo lo stomaco. Medio!

le mie barchette, da oggi col 27% di spectra in più

Domanica: appuntamento alle 9:30 per l’allenamento pasquale di 470 col prodiere ufficiale. La maledizione di Tutankhamon non molla, e armiamo nella piatta più totale, ed è pure nuvolo. Ci vestiamo (di nuovo con la stagna ,sic!) e il mio prode da il meglio di se con il picco di sforzo della giornata, stabilendo il suo nuovo record personale: 7’ e 32” per infilarsi lo scarpino sinistro, 11’ e 09” per lo scarpino destro. Al compleanno gli regalo un calzascarpe. Dopo questo immane gesto atletico rimaniamo ad aspettare fino a mezzogiorno che si alzi anche il più timido refolo, ma niente. Smontiamo tutto e ci rimettiamo in abiti civili…l’astinenza di 470 continua. Tra l’altro chiudendo la barca mi sono accorto che le lamelle della deriva si sono scollate di nuovo. E ha pure iniziato a piovere, che odio.
L’unica raffica degna di nota (4 nodi) si è avuta quando ho aperto il telo del laser e ho fatto finta di armare. Qualcuno lassù mi prende per il culo. Pessimo!

il mio prode prodiere, colto nello spasmo supremo della lotta, l'essenza di questo sport

in tutto questo io e il prode abbiamo definito un po’ gli obiettivi della stagione, tenuto conto dei suoi e dei miei impegni. Ne esce fuori una stagione un po’ ridimensionata (del resto tra infortuni, maledizioni della prima luna e varie ed eventuali non mettiamo piede in barca da 150 giorni e passa, impensabile salire in barca e essere al top da subito), ma meglio fare poche cose bene, che sparare troppo alto senza esserne in grado.
Per cui l’obiettivo della stagione diventa il “modesto” campionato zonale, e magari andiamo a mettere il naso fuori casa nella seconda parte dell’anno. La conseguenza più diretta è che devo saltare questo interessante clinic perché la data si accavalla con la prima regata del campionato.
Decisioni sofferte, appunto.

quando dici una giovane promessa

...sono 417° in ranking list nazionale, praticamente sto facendo la campagna olimpica in laser!
e come promesso, sono nella top 10 della ranking zonale. ah! Diego Romero, guardati le spalle! col binocolo però...ehm...

venerdì 2 aprile 2010

Bazinga!

la cosa mi sembrava quasi evidente! purtroppo il post di ieri era uno scherzo...purtroppo

giovedì 1 aprile 2010

La scelta


È un po’ che ci rimugino su. Uno bravo che quest’anno è rimasto senza prodiere, si sta riprendendo da una brutta botta e vuole ritornare in corsa quanto prima, e mi ha chiesto di fargli da prodiere tampone per un po’. Si tratta di entrare nel giro grosso, mollare tutto e via.
Alla fine dopo mille ripensamenti ho detto si.
Sto preparando gli annunci per vendere le barche (il 470 e il laser) e la lettera di dimissioni per il lavoro. Probabilmente ci metterò un po’ ad abituarmi alla velocità del 49er, ma mi sono sempre piaciute le nuove sfide.
E poi con quella randa quadra!