Dottore, dottore presto! ho randa a ferzi orizzontali!
Meteopatia, terrapatia e sindrome pre-regatuale.
Sto capendo alcune cose del mio io più interiore, e sto imparando a gestirne i meccanismi. Il tutto, com’è nella mia indole, è governato dalle leggi causa-effetto e dal metodo sperimentale. Che ci volete fare, se non volete figli come me, vietategli il meccano da piccoli.
- Meteopatia: quando è brutto tempo, io sto male, sono scontroso, antipatico e tendo ad ammorbare l’esistenza del prossimo con discorsi ad alto tasso velico. Ma non con discorsi pseudo-divertenti (tipo una bella partenza, o i delfini che ho visto una volta), no! proprio quelli pallosi (tipo un confronto tra Robline e Gottifredi, con analisi della forma dei calli che lasciano sulle mani). Dopo un attento studio, quando è brutto tempo sto male perché non posso andare in barca.
La cura: trasferirmi dove il cielo è sempre blu, o aspettare che il riscaldamento globale trasformi Pescara da zona temperata in una zona tropicale. - Terrapatia: ovvero odio restare a terra quando ci sono le possibilità di andar per mare. È il caso delle domeniche di maggio al matrimonio della zia del lattaio (che le hai pure dovuto fare il regalo…con quei soldi ci prendevi mezzo fiocco nuovo), odio quando voglio uscire e resto solo, odio quando tutto è pronto per uscire (o sei già fuori) e mi viene chiesto di restare/tornare a terra per motivi di paura (è uno di quei motivi che ti costringono sempre, a meno che non sei Davy Jones)
La cura: diventare asociale, e comprarmi un laser (già fatto) oppure sperare nello scioglimento dei poli alla Waterworld grazie al riscaldamento solare (e a quel punto volenti o nolenti si va tutti in barca, tiè) - Sindrome pre-regatuale: Niente, è solo un nome buffo per la normale tensione pre-regata, che in fin dei conti ritengo non debba neanche essere curata. La tensione pre-gara ti fa girare a mille, ti fa diventare super attento a tutti i dettagli e conferisce la giusta dose di adrenalina per avere i riflessi pronti. Come bonus ti permette di liberarti prontamente di tutti gli scocciatori che nell’ora che precede la gara vengono lì a rompere. Possibile che uno non può restare a concentrarsi? Per fortuna è proporzionale all’importanza della gara, quindi prima di una zonale riesco anche a raccontare le barzellette, o bere un caffè con gli altri. Ho solo dei lievi tremori e mezz’ora prima di uscire sparisco per andare in bagno se il vento è oltre 20 nodi…
Senza sindrome nelle fasi iniziali della gara rendi al 50%
La cura: fare più regate.
Quindi se mando a fanculo tutti per tesserarmi con l’assolaser della Guadalupa e nel frattempo vado in giro spruzzando in aria bombolette spray con l’aria condizionata a palla e finestrini aperti a bordo del mio SUV Euro -14 alimentato a carbonella, sapete perché.
Cause ed effetti, appunto.
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