mercoledì 9 dicembre 2015

finalmente una regata!

Gira che ti rigira, mentre faccio praticamente il:

  • lucidabarche
  • spostabarche
  • costruiscicose 
  • costruiscitettoie
  • costruiscialtrecose
  • macellabestie (ad uso alimentare)

finalmente in mezzo a tutto questo riesco a ritagliarmi un sabato in cui vengo chiamato per regatare su un B25 a Ortona. Si parla la Tommy Masturzo Cup che -è bene ricordare- vinsi nel lontano 2001.
(e poi mai più, è bene dimenticare)
forte di cotanta esperienza e cotanto curriculum, mi piazzano alle scotte. che più o meno è fare le scotte sul 470, solo un po' più grande e più comodo ;-)
L'unico vero problema della giornata è ricordarmi di non infilarmi sotto la draglia alta prima di uscire a fare peso: qui c'è solo la draglia alta, quindi se mi infilo sotto quella e poi mi appendo vado in acqua. Non scherzo, ho rischiato seriamente, me ne sono accorto all'ultimo...
L'equipaggio è una squadra fortissimi composta da timoniere+ randista Locals tale mario e di lui moglie, poi io alle scotte, poi remo al centro e infine Elisabetta a prua. Elisabetta è ancora un po' traumatizzata dal recente incidente in mare, e per questo motivo parte al rallentatore: verso la seconda bolina della prima prova si scioglie e torna in se, doveva solo ripescare la memoria muscolare.
Tre prove le previsioni danno vento minimo, ma per fortuna le previsioni sbagliano: ci saranno 8 10 nodi stabili, 12 nei momenti migliori.
un equipaggio fortissimi! fatto di gente fantastici!
Prima prova non partiamo, e principalmente a causa di ciò navighiamo a distanza parsec dalle altre barche fatto salvo una barchetta con equipaggio giovane e inesperto. giriamo facile, non facciamo stramberie, cerchiamo di capire il campo di regata. risultato 6 di 7. schifo.
La seconda prova partiamo se no altro sullo sparo, anche se la dinamica di partenza non è i massimo dell'ordine a bordo: l'unico orologio ce l'ho io che devo riferire al timoniere, Eli non va tutta avanti ma si ferma a prua dell'albero...mah. un po' arrangiata ma se non altro meglio della prima, facciamo due giri puliti e grazie ad una tattica aggressiva di poppa (dove abbiamo un bel passo) infiliamo di volata la quarta posizione, conquistandola al giro di boa di poppa prima dell'arrivo. Bravi, bravi. 
terza prova, facciamo forse l'errore di bordeggiare un po' lunghi, anche se non perdiamo il contatto col gruppo. Anzi per voler riprendere al meglio questo contatto, per voler stare sul pezzo arriviamo in boa molto poco lucidi, ammainata sporca niente organizzazione del pozzetto (tra l'altro il povero Remo non è un centrale di ruolo!) e perdiamo due barche. Potevamo infilare la terza posizione e invece ci ritroviamo a ridosso della quinta. Peccato per l'errore, la buona notizia e che stiamo sul pezzo. seconda bolina e ultima poppa tutta dedicata a recuperare il recuperabile, e riusciamo almeno in parte: chiudiamo 5 che se non altro è un piccolo miglioramento.

a terra non è previsto niente dal circolo organizzatore, perchè la regata si conclude domani (io non ci sarò...uff impegni) e quindi noi ripieghiamo su un aperitivo improvvisato ;-)

venerdì 27 novembre 2015

A smooth sea...

...non è certo quello che ho incontrato domenica scorsa, quando sono uscito in contender dopo eoni:

risultato dell'uscita: randa rotta sulla mura e sulle tasche delle stecche, fatto fuori mezzo calendario, scuffiato in acqua bassa e ammainato randa d'emergenza a barca scuffiata. quest o a terra.
In mare tutto considerato abbastanza bene, di bolina bolinavo e di poppa ho volato.e sono atterrato nell'onda che mi precedeva, il mio primo nosedive in carriera! che emozione ormai sono un ometto :-)
Al rientro -disastrasto- sono in buona compagnia: optimist alla deriva, laser con alberi a boomerang, in tre a recuperare barca + tizio. Insomma tutto il campionario che 20-25 nodi e onda frangente possono offrire.

ma se non altro, con un mare da spavento non sono rimasto a terra. per me è l'unica cosa che conta.

lunedì 23 novembre 2015

GIULIAAAA!

Finalmente. sulla barca sbagliata :-) ma va bene lo stesso, dai. 

martedì 17 novembre 2015

Nel frattempo/2

Dato che da questa parte di mondo continua l'anomala e opprimente bonaccia, uscire nisba. Tutto Novembre, zero ore in mare. 
continuiamo io e il mastro di cantiere a rivoltare la povera Little Wing come un calzino di vetroresina per metterla in ordine di marcia 2016: è l'anno olimpico e dobbiamo prepararci.
Alle regate sociali, ovvio.

venerdì 6 novembre 2015

Ecco...

...Una ragazza così, motivata così, non credo che venderà ma la sua imbragatura per "cessata attività".
poteva scrivere di medaglie o di piazzamenti in gold. O di quando ha navigato sotto al Pao De Azucar. 
E invece no. La prima volta che è stata a trapezio.
Wow. 
questo spiega perché team GB va a medaglie e Team Italia manco si qualifica...

giovedì 5 novembre 2015

in the meanwhile...

non è che ho chiuso i battenti è solo che tra bonacce, tempeste e sfiga non si naviga granchè. E poi aggiungici che tanto per cambiare la stagione delle piogge porta manutenzione a nastro per la mia flotta...
si noti l'elegante tuta del consorzio agrario provinciale di Arezzo, ereditata grazie a delle conoscenze altolocate nel giro dei raccoglitori di olive
stavolta almeno ho il culo che il timoniere ha:
  • una certa esperienza di resinamenti e affini (avendo egli stesso costruito una barca!) 
  • un garage ove lavorare al chiuso.
  • la voglia di mettercisi
stay tuned, primaopoi torna in acqua la piccola

lunedì 19 ottobre 2015

Campitaliano Contender – giorno 3

Il terzo e ultimo giorno, quello in cui si decidono le sorti del campionato.
Terzo e ultimo giorno in cui la perturbazione scarica dal mattino una bella sleppa di vento (sui 20 fattibilissimi noti, se sei nato sul Garda) che alzano un’onda rispettabile in spiaggia. Complice l’uscita nel canale stretto e inevitabile e i frangenti determinati dall’onda di cui sopra ci fanno stare a terra. 
I pesi massimi, che finora hanno sofferto nelle ariette, agognano riscatto e vorrebbero andare fuori, minimizzano e mugugnano, tirano in ballo l’europeo di Kinshasa del 1938 che si regatò con 43 nodi più raffiche, che se stavamo a Mademblik eravamo già alla seconda prova ed era buono a sinistra del campo, ecc. ecc.
Insomma il repertorio completo dei mugugnatori lacustri al completo. 
Mentre che siamo lì a rimirar l'inifinto, le nuvole e le onde sento storie di gente che per rientrare con i frangenti nell'ordine:
  1. ammaina tutto (e perdi governo)
  2. toglie il timone (e perdi definitivamente capacità di governo)
  3. si butta in mare e regge la barca dallo strallo, facendo di sè ancora galleggiante.

strano ma potrebbe funzionare, prendo nota mentalmente.
il mare cala (poco) il vento cala (tanto) piove un po' poi esce il sereno, poi una strana di combinazione di eventi meteo ma nessuna di queste combinazioni è più convincente della promessa della porchetta prima dopo e durante la premiazione.
Risultato: il CdR ci lascia a terra e tale sarà l’esito del campionato: la classifica provvisoria diventa definitiva e per quest’anno la stagione finisce così.

A terra.
con la porchetta in mano.

mercoledì 7 ottobre 2015

Campitaliano Contender – giorno 2

Il secondo giorno di questo campitaliano è più ventoso del primo: una prova con 12-14 nodi, una con vento sopra i 10. Se non altro si usano i trapezi per davvero! (e finalmente la mia vela magra serve a qualcosa) prima partenza alle 10, quindi ci dobbiamo svegliare all’alba.
Fatica.
Purtroppo per me non imbrocco delle buone partenze e quindi galleggio sempre nel treno delle ultime 10 barche, senza possibilità di venir fuori. In pratica se messo sul dritto questa è la mia velocità e qui è dove mi piazzo. Se guadagno secondi preziosi con una buona partenza, senza strafare, senza fare errori riesco a mettere dietro 5-6 barche in più.
Oggi questo non succede, anzi in una delle partenze (poi per fortuna annullata, primo ripetitore) riesco contemporaneamente a:
  1. essere OCS
  2. essere coperto da Bonezzi – Ancora!
  3. Collidere con la barca giuria, pruata contro la murata, per fortuna a velocità minima 

Capolavoro.
La prima prova ho un problema con la gopro che rischia di sparire tra i flutti, evidentemente la collisione l’ha scalzata dal suo supporto: risultato durante la bolina mi devo fermare un attimo a sistemarla (300 euro di roba…) e poi ho un funesto episodio di teabagging durante il primo lasco che mi fa perdere una barca: risultato 28, senza i pitstop sarebbe stato un 24-25 forse.
Quindi più o meno dove ci siamo lasciati ieri.
La seconda prova parto conservativo a centro linea, giusto un po’ verso destra e faccio la mia prima bolina sbagliando completamente bordeggio. Recupero nel lasco lavorando duro su ogni onda. Qui basta una surfata in più o in meno per fare la differenza quando arrivi in boa: in questo caso al lasco riesco a riprendere un paio di barche e accorciare le distanze seriamente con chi mi precede.
Seconda bolina un po’ più ispirata della prima, nel senso che reggo botta e non vado a cogliere le margherite per i prati, almeno.
delle belle margheitine...dite la verità, anche voi vi sareste fermati un attimo ad ammirarle durante la prima bolina...
L’ultima poppa cerco di scendere e scendere e sebbene riesca a riprendere un'altra barca rimango con l’amaro in bocca di non essere riuscito ad infilare Zampo di mezza lunghezza.
si noti l'espressione sdegnosa
Uff.
Dopo gli arrivi ci fanno aspettare un po’ e poi un altro po’ mente intorno a noi inizia a scurirsi e lampeggiare. Non è certo un bell’ambientino e prima che le cose peggiorino ci mandano a terra in attesa.
Al circolo il nervosismo è palpabile, c’è intelligenza su h, quindi la giornata non è ancora chiusa, mentre il buffet di porchetta e birra è lì sotto il tendone. Che fare? Mangiare? E se poi ci rimandano in acqua? Fino alle 16:00 c’è la seria possibilità che ci rimandino in mare, se il tempo migliora.
Io giro intorno alle birre come uno squalo, ma non mi azzardo, sono pur sempre un atleta con un codice morale. Altri meno moralisti si sbafano le mie birre una ad una mentre io impotente come Santiago guardo questi squali mangiarsi il mio pesce.
Questa atroce attesa mi dilania, dolorosamente.
E alla fine la liberazione, AP over Alpha: birra!

Riassunto dell'obiettivo della giornata :-)

venerdì 2 ottobre 2015

Campitaliano Contender – giorno 1

Nel nome degli dei, il primo giorno c’è un’arietta sottile sottile che si misura in noia.
E noi in questa arietta ci barcameniamo per ben 3 prove. Per carità, man mano che scivoliamo nel pomeriggio l’arietta sale fino a diventare, per noi leggeri, qualcosa che rende i trapezi un po’ meno ornamentali.
la giornata si riassume in questa foto: spatasciamento sottovento  e ginocchiere
Sparo la mia cartuccia migliore nella prima prova della giornata: partenza libero (circa a centro linea am questa è molto dritta) in aria libera da subito, buona velocità. Giro la prima boa 6°. Anche la seconda, duellando niente popò di meno che con Bonezzi e Ferrari. Cazzo, sembro un professionista. Davanti, guido è primo con distacco. Lui sembra un ex professionista, di quelli seri però.
ma tu guarda che giro di boa altolocato...
Ai laschi e di poppa perdo decisamente troppo, i laschi sono lunghissimi e c’è l’imbarazzo della scelta su dove andare: sto alto? Scendo e poi risalgo? Nel dubbio, io sbaglio.
Il risultato d questa prima prova è una roba a ridosso dei 10, con pochi, chiari, errori risolvibili.
La prossima prova spacco tutto, io.
La prova dopo ho fatto 23 sbagliando molto di più, ma soprattutto partendo coperto da Bonezzi, e quindi niente spunto per i primi 30-40 secondi.
(partirò sotto o sopra o appena dietro a Bonezzi altre 2 volte in questo campionato. Se non altro so che sono capace di capire qual è il punto giusto della linea…)
L’ultima prova della giornata non sarebbe neanche troppo uno schifo, galleggio a metà classifica quand’ecco che un illustre sconosciuto genovese mi entra in barca ad un giro di poppa (io davanti, lui mi tampona, mi vira e mi scuffia quasi). Dopo le opportune madonne, proteste e sacramenti vari riparto, ma avrò perso almeno 4-5 barche. Uff.
Chiudo 24, ma ho l’impressione che manca sempre qualcosa per andare bene ma mai la stessa cosa.
A terra abbiamo giusto il tempo di compiere i nostri rituali da regatanti, come ad esempio docciarci nello pseudo campeggio (gentilmente ci lascia aperto un -UN- bagno) birrettarci e cenarci (pizzeria da qualche parte in mezzo alle fratte circostanti, buona elegante e quindi ci diamo un tono) prima di visitare i resti archeologici di un a qualche villa Romana sita in San Felice al Circeo. La visita si svolge prevalentemente in salita e noi che siamo cotti da 6-7 ore di mare accusiamo il colpo. Sarebbe anche interessante, e istruttiva per giunta, se non fosse che casco dal sonno.

Il rientro in campeggio e la mia tendina sono una benedizione a questo punto.

martedì 29 settembre 2015

Campitaliano Contender – l’arrivo

Iniziamo da prima dell’inizio: nonostante gli strascichi del famigerato CIAVA ORCi, cerco di approcciare al meglio al mio primo campionato nazionale contender. Approcciare al meglio significa:
  • almeno un giorno di allenamento sul posto (anche perché non mi alleno da un bel po’…)
  • vela poco –ma proprio poco- usata ricomprata dal ciccottino, che ha deciso che passa al lato dacronoso della forza, e quindi si vende la vela che ha comprato quest’anno prima di Numana (totale giorni i mare: 6 di cui 3 con vento sotto i 7 nodi).

Partiamo, viaggiamo, ci perdiamo sulla linea Gustav ritroviamo la strada (interpoderale in mezzo alle fratte di Sora) e arriviamo, verso le nove. Il campeggio che ci accoglie è in vero poco accogliente, e scopriamo che di fatto non è neanche un vero campeggio come recita il cartello all’ingresso “questo non è un campeggio ma un’area attrezzata quindi tutto quello che vorresti fare…non si può fare.” Giuro scritto così, tu si che sai come tenerti stretti i clienti.
Comunque ci piazziamo in qualche modo (la solita quechua autoesplodente per me, sedili abbassato per il Ciccotti, materassi gonfiabili per entrambi) e andiamo a cena, ben indirizzati da Davide.
A quanto pare lo sport nazionale dei circensi è di avere una pescheria che mette su due tavoli e piazza la nonna in cucina, e a quanto pare la nonna circe sa il fatto suo. Risultato un filetto di tonno-spettacolo a prezzi modici.
Excellent.
Il giorno dopo, previo risveglio bradipeo, colazione hobbit (bar suggerito: ottimo ma a 4 giorni di marcia verso nord) e armo dei vascelli ci predisponiamo per farci un bell’allenamento e prendere confidenza col campo di regata.
Usciamo, c’è aria morbida, sui 8-10 nodi. Saremo una decina di barche tra cui un vitello olandese, un paio di manzi italiani e due o tre pesi piuma ma di quelli bravi.
La buona notizia: il passo c’è.
La cattiva notizia: è solo una mia impressione.
Facciamo una allenamento bolina-poppa x2 di circa 3-4 ore, navigando dal circolo fino al faro sul promontorio. A proposito la maga sul promontorio ovviamente devia i venti e fa un po’ quello che vuole, l sotto ci sono rotazioni importanti. Prendo nota mentalmente, sia mai che serva. Siamo lontani dal circolo, non credo che metteranno un campo di regata qui, ma vallo a sapere…
la location è senza dubbio wow!
Torniamo a terra a metà pomeriggio: c’è tutto il tempo per ripiegare la vela con certosina cura e amore. Per essere sicuro di arrotolarla bene mi faccio prestare un telemetro laser e una livella, e ci impiego solo 1h 43’. Poi in circa 5 minuti sistemo il resto della barca, lavo e metto ad asciugare.

Tutto molto bello, anche il circolo che ci ha dato dei posti assegnati con nominativo, manco fosse la finale di ISAF world cup ad Abu Dhabi.

mercoledì 23 settembre 2015

Ciava orci 2015, just some weeks after

l'equipaggio schierato, come nelle migliori tradizioni
Sono passati molti colpevoli giorni, in cui ho lavorato, regatato e fatto ferie, e poi rilavorato e riregatato.
Insomma niente internet per un po’ e quindi niente post.
Riassumiamo ora com’è andato il ciava orci: 4 giorni di regate, piazzamento: ultimi di categoria, vergogna!
Semplicemente pur non sbagliando niente, non andavamo un cazzo.
come litigo io con gli spi...
Il primo giorno rompiamo il ghiaccio con un bel vento allegro, sui 14-15 nodi facciamo due belle prove (cioè belle dal punto di vista della navigazione che con vento è divertente) e torniamo in porto soddisfatti. Partenze infime, poca velocità, manovre pulite se non altro. Tattica poco da fare, se non cercare i canali di aria libera.
A terra birra e vino a volontà, servito per altro da cameriere tra le più gnocche del creato (creato dal chirurgo, più che altro…). Il connubio risulta micidiale, e al 22mo martini di fila riesco a farmi promettere dalla capo cameriera che mi regala la tovaglia martini a fine campionato.
Per fortuna domani si regata tardi.
Dal secondo giorno in poi fotocopie di vento leggero e bordi alla ricerca dell’aria libera. In queste condizioni scopriamo con orrore che il nuovo spi è molto –troppo- stretto e di poppa non possiamo scendere manco pregando gli dei e, nonostante questo ci proviamo con una dedizione ammirevole quanto sprecata. Il picco di agonismo è stato virare sulle vele di un 36.7 poco dopo la partenza dell’unica prova dell’ultimo giorno, salvo poi non riuscire a stringere quanto loro e quindi dover capitolare miseramente.
In generale, se devo descrivere queste regate mi viene in mente una sola parola: indecisione: “io virerei” - “io non so” –“io sto finendo le parole crociate”… e così via.
Insomma andiamo, vediamo i nostri avversari ma non è abbastanza.
Però se non altro il morale della truppa è alto e ci divertiamo.
Lo rifarei? Non credo, non tanto per la gogna dell’ultima posizione (che ci sta) ma per gli strascichi di stanchezza che mi sono portato dietro all’italiano contender dove invece dovevo arrivare al top del top.
Sono contento di averlo fatto: si, ovvio.
Lo rifarei: non so, la settimana è stata impegnativa e ne ho risentito la settimana dopo all’italiano contender, quindi Ni
La Perla: due settimane dopo il nostro tailer mi ha dato una tovaglia martini che si è imboscato da una delle cameriere…non ho chiesto altri dettagli per pudore, fatto sta che adesso ho una bellissima tovaglia da aperitivi.

Lusso ;-) J

lunedì 24 agosto 2015

CIAVA ORCi 2015...

...e il nostro approccio all'intera questione sarà una cosa del genere:
sperando di riuscire a fermarci piuomeno verso la G, la H al massimo ;-)
domani si parte , mercoledì in regata!

martedì 18 agosto 2015

Ferie finite

E questo significa che le regate top della stagione si avvicinano. prima il CIAVA ORCi, e poi l'italiano Contender in rapida successione. Io nel frattempo mi sono allenato un po' sull'una e sun po' sull'altra, non quanto vorrei ma meglio di niente. 
Sul contender sono riuscito a beccare 3 giorni utili di 5 con vento buono, non forte (dove ho più carenze) ma sufficiente a fare sul serio. la barca è quasi pronta per l'italiano, manca solo un pelino di messa a punto. 
tre giorni in cui ho fatto molta conduzione nella prima parte degli allenamenti e manovre nella seconda parte, un giorno tramontata foriera di tempeste un giorno scirocco e un giorno termica. per il resto nulla, sonno o maltempo (!)

Sull' altura abbiamo navigato rispettando il programma che ci eravamo dati e se ci limitiamo alle cose semplici non abbiamo problemi. per le cose difficili...parliamone. Ad esser gentili ho perso un po' di smalto a fare una prua seria, e non va bene. qualche piccola ottimizzazione a bordo forse mi semplificherà la vita, ma il grosso del lavoro deve partire dalla mia testa: ordine, ordine, ordine. 
la barca è pronta quanto lo potrebbe mai essere, rimane solo il fiocco pesante da provare e poi siamo a posto. ieri mi sono fatto un giro in testa d'albero a controllare che tutto fosse in ordine, lubrificare le pulegge e nastrare i terminali delle crocette, cose così. In settimana si farà carena, e poi saremo pronti a muovere.
Next stop Citanò, stay tuned.


venerdì 31 luglio 2015

stanchezza...

...e di conseguenza ho poca voglia di scrivere. farò un sintetico riassunto, in attesa di tempi migliori:

470: la regata di pesaro è andata così così. vento tra il poco e l'un cazzo di niente per tre giorni, noi abbiamo migliorato le partenze, la velocità un po' a tutte le andature ma sicuramente non le poppe e la tattica. risultato 9/16 dopo essere stati per tutta la regata 6° abbiamo buttato via tutto l'ultimo giorno.
però molto bello arrivare davanti ai brontoli (quelli del melgio stilossissimo!).

Altura: continuiamo ad allenarci con costanza e impegno in vista del campionato italiano di fine agosto. a tratti sembra anche che manovriamo bene, ma naturalmente c'è molto lavoro da fare in poco tempo: vorrà dire che la regata stessa sarà il nostro allenamento.

per il resto boccheggio in attesa delle ferie, sperando di rimettermi in acqua in deriva ;-)

lunedì 13 luglio 2015

allenamenti, allenamenti, allenamenti

Sabato e domenca, giornate fotocopia: poco vento, tante manovre con Born to Be. iniziamo a sembrare un equipaggio, proviamo tutto il repertorio, tack'n'hoist, gybeset normale da sopra da sotto con e senza tangone. 
Ci affiliamo, ci affiatiamo, ci mettiamo d'accordo.
manca ancora qualcosa, e credo che quel qualcosa no lo recupereremo da adesso a fine agosto. 
però intanto andiamo. 
nei pomeriggi avrei dovuto alenarmi in contender, ma troppa fatica, proprio non ce n'era con questo caldo. 
Prossimo finesettimana ritorniamo in 470. 
stay tuned.

martedì 7 luglio 2015

Coppa Ali6, ovvero la regata di prova

...perchè noi ex semiprofessionisti prima di lanciarci a capofitto sull’ Italiano master di Pesaro facciamo una bella regata di prova: quale occasione migliore per tornare a vigna di Valle e farsi ‘na birretta?
Il viaggio in sé è stata una roba che fantozzi me spiccia casa [cit.], nell’ordine:
  • scatta l’allarme alla casa di campagna del timoniere, e che non vuoi passare da Moscufo a controllare (con tutta la barca al seguito in mezzo agli ulivi, of course)?
  • Siamo talmente furbi da partire con solo un quarto di serbatoio (macchina del timoniere, la mia è dal meccanico, facciamo finta di niente, mi ci compravo uno spi)
  • In mezzo alla via sulla pettata di cocullo la temperatura dell’acqua va a livelli da ebollizione: rallentiamo, ci fermiamo, ripartiamo con cautela. Da adesso fino a domenica la macchina non supererà più i 70 km/h come misura prudenziale
  • usciamo dall’autostrada per trovare un benzinaio che non ci arriviamo al prossimo autogrill, già che ci siamo controlliamo l’acqua e rabbocchiamo.
  • La signorina tom cicca l’uscita del GRA (del resto mappe non aggiornate, non è tutta colpa sua..ehm…)
  • Passiamo per le fratte di Cesano (ovvio…a questo punto) attraverso alcune molto pittoresche e molto strette strade interpoderali.
E alla fine, stremati, arriviamo.
Il giorno dopo, finalmente si regata. Quando entra il vento, verso le 4.
il colpo d'occhio la mattina è si soave, ma non promette molto dal punto di vista velico...
però poi qualcosa inizia a muoversi: quando il presidente ghinda il fiocco è ora del caffè. 
Per motivi inspiegabili ai più il campo di regata -corto come un campo di allenamento ai giriboa- viene messo in zona “fratte lontane” in modo da ottenere i seguenti vantaggi:
  • vento bucato e instabile,
  • vento di minore intensità rispetto a centro lago
  • ad alcuni giorni di navigazione verso nord rispetto al circolo
  • campo corto e stretto sulla sinistra
Vantaggi per chi, devono ancora spiegarcelo.
In questa suggestiva location noi iniziamo la nostra carriera agonistica con una scelte tattiche più idiote che memoria di velista ricordi. Partiamo (male ma non così male, diciamo che usciamo dalla linea in qualche modo) e viriamo per andare a destra. Il resto della flotta, locali che navigano su questo lago quando ancora si usavano i sesterzi, vanno a sinistra. Indovinate chi ha ragione? Le poppe di questa prima prova sono dei monobordi o quasi che servono a tornare giù, l’unica accortezza è strambare al momento opportuno per difendersi o per infilare qualcuno. Alla boa di poppa riusciamo ad infilare un paio di barche, giusto facendo un bel lasco stretto e sventando un paio di sprovveduti. Risultato: 12 e a parte il lasco finale, prova non proprio brillante.
Noi, in partenza. In mezzo a una flotta di gazzelle
Seconda prova, partiamo ancora più bradipei della prima (e ce ne voleva…) e a causa di ciò, mentre guardiamo la flotta andare noi ci accontentiamo dei rimasugli di aria libera rimbalzati altrove. Però se non altro le nostre poppe sono un po’ più lucide, e io chiamo pressione su ogni raffica. Non è che li superiamo di velocità, ma almeno ci avviciniamo abbastanza da impostare dei giri di boa aggressivi e infilarli. In questo il mastro timoniere sa il suo J
Dopo due prove, quando già pregustavamo il riscatto della terza (con il nostro acume tattica, la velocità che abbiamo e semplicemente partendo dovremmo chiudere nei 10 facile) ci mandano a terra e quindi niente: ci resta solo un malto cortese a toglierci l’amaro dalla bocca e poi una bella cenetta in compagnia. Alle 10 siamo già in branda nella nostra casetta (upgrade del circolo rispetto alle tende: wow!). Per fortuna i bambinetti che giocano a nàscond hanno imparato come si fa, oppure io sono talmente stanco che non mi accorgo di niente.
guardingo e appostato fuori dalla nostra casetta questo superbo batrace gioca anche lui a nàscond.
Maledetti na-scond.
Il giorno dopo sveglia ancora più tardi che tanto la barca è pure già armata.
Per par condicio e per quello spirito avventuroso che contraddistingue i grandi marinai decidiamo di cambiare bar e affrontare l’ignoto. Ok, abbiamo scoperto che anche il bar a destra del circolo fa il caffè, siamo degli eroi.ma non fa i cornetti alla nutella quindi nel mio caso degli eroi non totalmente soddisfatto della sua colazione.
Ma torniamo in acqua. Per decisione unilaterale dei regatanti si opta per rimuovere l’orario limite dell’ultima partenza, e questo significa che farò tardi per cena, molto tardi. E io che ingenuo speravo di andare al Pescara street food. Ci spariamo 3 prove con 4 partenze, una delle partenze infatti è stata annullata per richiamo generale. Indovinate qual è stata l’unica partenza buona per noi?
La prima prova partiamo male (nella partenza valida) ma se non altro ci sono 10-15 nodi e quindi andiamo. Su consiglio di vince ritocchiamo l’albero per aver più prebend, e non so se per questo motivo o se per i 5 nodi in più che rendon giustizia alla barca comunque abbiamo velocità, finalmente. Talmente tanta velocità che riusciamo a trovarci lo spot libero e continuiamo a navigare in fase, magnifico. Giriamo la prima boa nei 10, forse sesti. Scendiamo col coltello tra i denti, perché quando sei lì dopo averne prese un bel po’, se arriva l’occasione vuoi restituirle. Arriviamo all’ultima poppa che scendiamo insieme a due barche, di una timonata da Jok che non è proprio l’ultimo dei fessi e ce lo ricorda difendendo l’interno e sfilandoci una posizione. Ma noi abbiamo chiuso l’altro, totale quinti.
Finalmente.
Per le successive due prove l’aria scende di nuovo e vuoi che sia una coincidenza vuoi che semplicemente abbiamo avuto una botta di culo, finiamo 11 e 9. In particolare ogni volta è lo stesso copione: partenze inguardabili (tra cui una senza cazzare l’archetto randa…puoi partire e accelerare con meno di 10 nodi senza l’archetto?...mah)
ma dico io...
boline della speranza e poppe da grido di guerra, e ogni tanto un giro di boa cattivo in cui infiliamo 1-2 barche per volta. Il nostro debriefing luppolato ci porta alle seguenti certezze:
  • regatare è divertente
  • dobbiamo partire. Punto.
  • Di poppa va
  • Di bolina va sopra i 10 nodi
Il viaggio di ritorno è semplicemente uno stillicidio stradale a velocità minima di governo, intervallata da un paninetto e il rischio di acquistare un regalo sconsiderato per la mia dolce metà:

rischio scongiurato per fortuna, lo avrebbe amato alla follia. 

per la cronaca e i freddi numeri, la classifica è qui. 11° totali, 13° i parziali del primo giorno e 7° i parziali del secondo giorni presi da soli.  Trend positivo :-) eheh

mercoledì 1 luglio 2015

In sordina...

In sordina io e il timoniere ed. 2015 (Rodolfo, per l'occasione dimagrito dai tempi del laser) ci andiamo a fare una regatina a Bracciano che risponde al nome di Zonale IV zona, ma che per me, che su quel lago ne ho passate tante, significa molto di più. 
e nel frattempo -che non si vive di sole birre ed emozioni- prepariamo la barca con un po' di manutenzione troppo a lungo trascurata...


martedì 23 giugno 2015

Terza nazionale contender – secondo giorno

Grazie ad un’intercessione divina vengo svegliato da una collisione all’ormeggio alle 5:20 antimeridiane, prima dell’alba e con minacciosi nuvoloni temporaleschi in cielo.
In breve il barcarolo sta cercando di ormeggiare un 31 piedi accanto al mio barcoletto, ma vuoi la stanchezza, vuoi l’ubriachitudine molesta sta cercando di farlo di traverso. Bon, se non puoi combatterli unisciti a loro, quindi mi metto lì in pigiama e giacchino a dargli una mano.
(scoprirò poi che sti pazzi hanno fatto la seguente cosa: ore 01:00 decidono di andare a Torbole che c’è figa, vanno lì bevono un po’ ma non c’è la figa che volevano loro, quindi vanno a Riva, bevono un altro po’ e constatano che il tipo di figa ivi presente non è il tipo da smollarla al volo in barca, indi previa telefonata di conferma ad una precedente figa di seconda scelta, tornano a Torbole per chiudere la serata. Alla fine –non so se dopo aver concluso o no, non ho indagato- rientrano in porto alle prime luci, giusto in tempo per incastrarsi con il timone nella mia trappa.)
Alcune ore dopo emergo dal saccopeloso alle presto meno un quarto, che oggi ci fanno partire alle 11. Solita colazione cuoriciosa e via smonto le tende e mi appropinquo alle attività veliche, se non fosse che: 1 non c’è vento, 2 è iniziata la stagione delle piogge.
Alle 11, come da programma piove talmente a dirotto che il povero Udr deve aspettare un momento di relativa calma per issare l’Intelligenza senza bagnarsi troppo. Nel frattempo dato il tipo di vento previsto, la larghezza del lago etc etc, viene modificato il percorso: da triangolo a bastone secco orientato con la bolina verso Riva e la partenza a sud.
Alla fine quando smette di piovere entra un’ arietta sottile sottile e ci mandano fuori. Prima prova: finalmente imbrocco una partenza, e arrivo 11. Le due cose sono ovviamente correlate. Il bordeggio è facile si sta al trapezietto e di poppa –c’è una Oscar dimenticata su un pennone- rollo con un certo impegno. Giro insieme al cruccomanno Aut35, anche se lui è un po’ più smart di me nei giri di boa e quindi alla lunga mi frega.
La seconda prova invece rimango imbottigliato in partenza in malo modo e la conseguente tattica è nel cercare degli spazietti di aria libera nella flotta sgranata e variegata. In pratica uno strazio, tra l’altro con poco vento ballerino. Però infilo un ultimo giro di boa decente e con questo supero sull’arrivo il Cetonze, in maniera a dir poco irrispettosa.
Il ritorno a terra è un’estenuante bolina nel vento morente…morente e bastardo, perché quando siamo ormai sullo scivolo o quasi entra un groppo da 35-40 nodi che ci spiana tutti. Un tritume.
Dieci minuti prima sarebbe stata una tragedia, alla fine invece ce la siamo cavata chi tirando su la barca sullo scivolo con qualche difficoltà chi incastrandosi tra le altre barche in porto passando 5 brutti minuti cercando di ammainare randa. Danni seri: nessuno.
E poi inizia la vera missione eroica della regata tutta: caricare sotto il temporale. La vita è troppo breve ed approssimativa per aspettare che spiova (anche perché potremmo dover aspettare il prossimo ciclo lunare) e quindi via si fa sotto l’acqua, tanto siamo già bagnati. Senza neanche cambiarci ovviamente, che almeno il bonus dei vestiti asciutti me lo gioco quando ho finito tutto il lavoro. Alcune ore dopo (barca pronta, premiazioni fatte, rinfresco inesistente –solo le birre offerte dal Bozz-) io e il ciccottino ripartiamo in colonna, per un bel 7 ore filate di macchina. Io sto a pezzi: dopo regata, caricamento e pioggia in pratica ho lo stesso stato di affaticamento e di ore nelle gambe di chi nel frattempo a Pescara ha fatto L’ironman.
Ed è qui, in un anonimo autogrill dell’A14 che entra in gioco la salvatrice Canadesina. Ella visto il mio stato pietoso decide di offrirsi volontaria e passa dalla macchina del Ciccotti (dove Ciccotti e Ciccotta si danno il cambio alla guida) alla mia, per chiacchierare un po’ e tenermi sveglio.
Nel primo minuto di conversazione asserisce di essere una ragazza molto socievole.
Posso confermarlo.
Non ha smesso di parlare per le successive 5 ore, raccontandomi tutta la sua vita in pratica.

Santa ragazza, se non era per lei io mi spatasciavo contro un guardrail e manco me ne accorgevo…

giovedì 18 giugno 2015

Terza nazionale contender – primo giorno

La sveglia è puntata moolto presto, che alle 8 dobbiamo liberare l’affittobattello: l’affittatante ne ha bisogno per i cruccoturisti o qualcosa del genere. Ce ‘ha spiegato ieri ma dopo alcune birre…
Dicevo, sveglia con un hangover più che rispettabile, meno male che si regata tardi e che la barca è già pronta. Colazione solitaria a bordo con le neole a forma di cuore (regalo della dolce fidanzatina), solitaria perché gli altri ronfano ancora in barba alla richiesta del barcaiolo. io ho provato un timido "buongiorno" e la risposta è stata un "gronfwhhlww...zz..zz" per cui ve bene così.
Le prime due ore della giornata le passo a fare colazione e a girovagare un po’ sperduto per il piazzale, tranne l’iscrizione non devo fare nulla. Guido invece è arrivato ieri sera e quindi ha il suo ruolino di marcia.
Tra l’altro ogni tanto fa 2 gocce, quindi se non è proprio necessario evito.
Evito qualsiasi cosa.
Per ora di pranzo – che corrisponde all’ora di uscire- il vento è entrato come da tradizione gardesana, solo che l’intensità è un po’ debole. Pazienza (o forse meglio così?...ehm…) ci chiamano fuori e andiamo. Il campo è già praticamente pronto quando arriviamo in zona barca giuria, insieme a noi ci sono: i melges 20 (ma la nostra bolina è qualche lunghezza dietro la loro poppa, quindi non ci tocchiamo, se non quando rientrano in porto o quando escono) e la Nastro Azzurro, con la quale invece abbiamo un’interessante sovrapposizione di rotte quando loro scendono di spi e noi saliamo di bolina sulla destra del campo.
la mia partenza in barca...e sullo sfondo gli audaci mure a sinistra, già metri e metri avanti.
Fatte le dovute considerazione e date le premesse meteo è grasso che cola :-D partiamo (io verso la barca per poter virare subito, qualche coraggioso direttamente mure a sinistra in boa), viro sulla linea e attacco ‘sta prima bolina. Prima che faccia in tempo a dire “Ponale” il vento sale sale e si stabilizza sugli 8 metri: ora si che lo riconosco!
Io fatico un po’ ma cerco di reggere botta, faccio bordeggi one tack e mi ritrovo -neanche ultimo- alla boa di bolina. Il lasco che segue è un orgasmo prolungato, bagnato e veloce. Soprattutto veloce:
Ed è quando penso di essere velocissimo, bellissimo ma soprattutto velocissimo come mai sono stato, che sento un rumore come di motoscafo alle mie spalle, mi volto un attimo e vedo Francesco ITA 90 che arriva sparato mi passa da sopravento senza dire ba…e io mi sgonfio. In boa era dietro di lunghezze.
Continuo comunque ad andare ma in seconda bolina perdo ancora pezzi…non c’è niente da fare, devo imparare a far correre ‘sta barca con vento.
Dopo una poppa veloce ma poco più che un trasferimento, chiudo la mia prova 23 mentre il vento cala e gira, proprio sulla linea d’arrivo.
Per la seconda prova dobbiamo aspettare un po’ per i capricci del vento, che invece di rimanere steso e regolare fa le bizze.
Dopo un po’ riparte, stessa direzione di prima ma meno intensità, diciamo che si va verso i 5 metri ora.
Prova simile alla precedente, più facile ovviamente, ma non riesco ad imbroccare la partenza: risultato chiudo 22, piuttosto male. Di bolina va un po’ meglio, ma ITA 140 decide di poggiarmi addosso di poppa senza troppi complimenti: mi supera non fa i due giri e tira dritto. Molto corretto da parte sua. Io lascio perdere, non mi va di passare la serata al tavolo delle proteste per una posizione merdesima, per di più.
La terza prova va un po’ meglio: 19 ma sempre lì dietro: più o meno è la mia posizione, temo. Di queste prove con vento medio leggero ricordo sempre delle boline buone e delle poppe in cui vengo superato meschinamente Ovvero: di poppa non vado.
(pure vero che chi mi supera di solito ha delle vele power mentre io ho la slim per sopravvivere alle boline…)
Una volta a terra partiamo per il più classico dei bordi tattici verso il tendone dove le birre e salumi bonezziani ci attendono.
Dopo esserci così giustamente aperitivati, andiamo a cena al circolo, e questa forse è l’unica nota negativa: per 50 sacchi di iscrizione un piatto di pasta anonimo e un’insalatina verde. La ragazza canadese che mi siede a fianco (a quanto pare la tata del miniciccotti, comunque sia insomma fa parte del gruppo vacanze Pescara) definisce la cena “Rabbit food” e ho detto tutto. E lei è una tipina scarsa uno e sessanta e si e no 50 kg, fate voi le proporzioni per i contenderisti da 85 kg e famelici…
piuomeno la nostra cena. e no il coniglio non era incluso...:-(
Tra l’altro sta canadesina mi salverà la vita domani, ma questa è un’altra storia.
Dopo cena, tutt’altro che sazi, ci andiamo a prendere un bel gelato e quando ormai sono le 11 circa (tardissimo!)  ci ritiriamo a dormire a diversi livelli di stanchezza. Il Ciccotti recupera tutta la santa famiglia, figlio pirata e canadesina, io non so perché e per come ma stanotte sto in un'altra barca, vabbè chissene. Vado giù come un piombo e ciaoo