martedì 29 settembre 2015

Campitaliano Contender – l’arrivo

Iniziamo da prima dell’inizio: nonostante gli strascichi del famigerato CIAVA ORCi, cerco di approcciare al meglio al mio primo campionato nazionale contender. Approcciare al meglio significa:
  • almeno un giorno di allenamento sul posto (anche perché non mi alleno da un bel po’…)
  • vela poco –ma proprio poco- usata ricomprata dal ciccottino, che ha deciso che passa al lato dacronoso della forza, e quindi si vende la vela che ha comprato quest’anno prima di Numana (totale giorni i mare: 6 di cui 3 con vento sotto i 7 nodi).

Partiamo, viaggiamo, ci perdiamo sulla linea Gustav ritroviamo la strada (interpoderale in mezzo alle fratte di Sora) e arriviamo, verso le nove. Il campeggio che ci accoglie è in vero poco accogliente, e scopriamo che di fatto non è neanche un vero campeggio come recita il cartello all’ingresso “questo non è un campeggio ma un’area attrezzata quindi tutto quello che vorresti fare…non si può fare.” Giuro scritto così, tu si che sai come tenerti stretti i clienti.
Comunque ci piazziamo in qualche modo (la solita quechua autoesplodente per me, sedili abbassato per il Ciccotti, materassi gonfiabili per entrambi) e andiamo a cena, ben indirizzati da Davide.
A quanto pare lo sport nazionale dei circensi è di avere una pescheria che mette su due tavoli e piazza la nonna in cucina, e a quanto pare la nonna circe sa il fatto suo. Risultato un filetto di tonno-spettacolo a prezzi modici.
Excellent.
Il giorno dopo, previo risveglio bradipeo, colazione hobbit (bar suggerito: ottimo ma a 4 giorni di marcia verso nord) e armo dei vascelli ci predisponiamo per farci un bell’allenamento e prendere confidenza col campo di regata.
Usciamo, c’è aria morbida, sui 8-10 nodi. Saremo una decina di barche tra cui un vitello olandese, un paio di manzi italiani e due o tre pesi piuma ma di quelli bravi.
La buona notizia: il passo c’è.
La cattiva notizia: è solo una mia impressione.
Facciamo una allenamento bolina-poppa x2 di circa 3-4 ore, navigando dal circolo fino al faro sul promontorio. A proposito la maga sul promontorio ovviamente devia i venti e fa un po’ quello che vuole, l sotto ci sono rotazioni importanti. Prendo nota mentalmente, sia mai che serva. Siamo lontani dal circolo, non credo che metteranno un campo di regata qui, ma vallo a sapere…
la location è senza dubbio wow!
Torniamo a terra a metà pomeriggio: c’è tutto il tempo per ripiegare la vela con certosina cura e amore. Per essere sicuro di arrotolarla bene mi faccio prestare un telemetro laser e una livella, e ci impiego solo 1h 43’. Poi in circa 5 minuti sistemo il resto della barca, lavo e metto ad asciugare.

Tutto molto bello, anche il circolo che ci ha dato dei posti assegnati con nominativo, manco fosse la finale di ISAF world cup ad Abu Dhabi.

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