lunedì 19 ottobre 2015

Campitaliano Contender – giorno 3

Il terzo e ultimo giorno, quello in cui si decidono le sorti del campionato.
Terzo e ultimo giorno in cui la perturbazione scarica dal mattino una bella sleppa di vento (sui 20 fattibilissimi noti, se sei nato sul Garda) che alzano un’onda rispettabile in spiaggia. Complice l’uscita nel canale stretto e inevitabile e i frangenti determinati dall’onda di cui sopra ci fanno stare a terra. 
I pesi massimi, che finora hanno sofferto nelle ariette, agognano riscatto e vorrebbero andare fuori, minimizzano e mugugnano, tirano in ballo l’europeo di Kinshasa del 1938 che si regatò con 43 nodi più raffiche, che se stavamo a Mademblik eravamo già alla seconda prova ed era buono a sinistra del campo, ecc. ecc.
Insomma il repertorio completo dei mugugnatori lacustri al completo. 
Mentre che siamo lì a rimirar l'inifinto, le nuvole e le onde sento storie di gente che per rientrare con i frangenti nell'ordine:
  1. ammaina tutto (e perdi governo)
  2. toglie il timone (e perdi definitivamente capacità di governo)
  3. si butta in mare e regge la barca dallo strallo, facendo di sè ancora galleggiante.

strano ma potrebbe funzionare, prendo nota mentalmente.
il mare cala (poco) il vento cala (tanto) piove un po' poi esce il sereno, poi una strana di combinazione di eventi meteo ma nessuna di queste combinazioni è più convincente della promessa della porchetta prima dopo e durante la premiazione.
Risultato: il CdR ci lascia a terra e tale sarà l’esito del campionato: la classifica provvisoria diventa definitiva e per quest’anno la stagione finisce così.

A terra.
con la porchetta in mano.

mercoledì 7 ottobre 2015

Campitaliano Contender – giorno 2

Il secondo giorno di questo campitaliano è più ventoso del primo: una prova con 12-14 nodi, una con vento sopra i 10. Se non altro si usano i trapezi per davvero! (e finalmente la mia vela magra serve a qualcosa) prima partenza alle 10, quindi ci dobbiamo svegliare all’alba.
Fatica.
Purtroppo per me non imbrocco delle buone partenze e quindi galleggio sempre nel treno delle ultime 10 barche, senza possibilità di venir fuori. In pratica se messo sul dritto questa è la mia velocità e qui è dove mi piazzo. Se guadagno secondi preziosi con una buona partenza, senza strafare, senza fare errori riesco a mettere dietro 5-6 barche in più.
Oggi questo non succede, anzi in una delle partenze (poi per fortuna annullata, primo ripetitore) riesco contemporaneamente a:
  1. essere OCS
  2. essere coperto da Bonezzi – Ancora!
  3. Collidere con la barca giuria, pruata contro la murata, per fortuna a velocità minima 

Capolavoro.
La prima prova ho un problema con la gopro che rischia di sparire tra i flutti, evidentemente la collisione l’ha scalzata dal suo supporto: risultato durante la bolina mi devo fermare un attimo a sistemarla (300 euro di roba…) e poi ho un funesto episodio di teabagging durante il primo lasco che mi fa perdere una barca: risultato 28, senza i pitstop sarebbe stato un 24-25 forse.
Quindi più o meno dove ci siamo lasciati ieri.
La seconda prova parto conservativo a centro linea, giusto un po’ verso destra e faccio la mia prima bolina sbagliando completamente bordeggio. Recupero nel lasco lavorando duro su ogni onda. Qui basta una surfata in più o in meno per fare la differenza quando arrivi in boa: in questo caso al lasco riesco a riprendere un paio di barche e accorciare le distanze seriamente con chi mi precede.
Seconda bolina un po’ più ispirata della prima, nel senso che reggo botta e non vado a cogliere le margherite per i prati, almeno.
delle belle margheitine...dite la verità, anche voi vi sareste fermati un attimo ad ammirarle durante la prima bolina...
L’ultima poppa cerco di scendere e scendere e sebbene riesca a riprendere un'altra barca rimango con l’amaro in bocca di non essere riuscito ad infilare Zampo di mezza lunghezza.
si noti l'espressione sdegnosa
Uff.
Dopo gli arrivi ci fanno aspettare un po’ e poi un altro po’ mente intorno a noi inizia a scurirsi e lampeggiare. Non è certo un bell’ambientino e prima che le cose peggiorino ci mandano a terra in attesa.
Al circolo il nervosismo è palpabile, c’è intelligenza su h, quindi la giornata non è ancora chiusa, mentre il buffet di porchetta e birra è lì sotto il tendone. Che fare? Mangiare? E se poi ci rimandano in acqua? Fino alle 16:00 c’è la seria possibilità che ci rimandino in mare, se il tempo migliora.
Io giro intorno alle birre come uno squalo, ma non mi azzardo, sono pur sempre un atleta con un codice morale. Altri meno moralisti si sbafano le mie birre una ad una mentre io impotente come Santiago guardo questi squali mangiarsi il mio pesce.
Questa atroce attesa mi dilania, dolorosamente.
E alla fine la liberazione, AP over Alpha: birra!

Riassunto dell'obiettivo della giornata :-)

venerdì 2 ottobre 2015

Campitaliano Contender – giorno 1

Nel nome degli dei, il primo giorno c’è un’arietta sottile sottile che si misura in noia.
E noi in questa arietta ci barcameniamo per ben 3 prove. Per carità, man mano che scivoliamo nel pomeriggio l’arietta sale fino a diventare, per noi leggeri, qualcosa che rende i trapezi un po’ meno ornamentali.
la giornata si riassume in questa foto: spatasciamento sottovento  e ginocchiere
Sparo la mia cartuccia migliore nella prima prova della giornata: partenza libero (circa a centro linea am questa è molto dritta) in aria libera da subito, buona velocità. Giro la prima boa 6°. Anche la seconda, duellando niente popò di meno che con Bonezzi e Ferrari. Cazzo, sembro un professionista. Davanti, guido è primo con distacco. Lui sembra un ex professionista, di quelli seri però.
ma tu guarda che giro di boa altolocato...
Ai laschi e di poppa perdo decisamente troppo, i laschi sono lunghissimi e c’è l’imbarazzo della scelta su dove andare: sto alto? Scendo e poi risalgo? Nel dubbio, io sbaglio.
Il risultato d questa prima prova è una roba a ridosso dei 10, con pochi, chiari, errori risolvibili.
La prossima prova spacco tutto, io.
La prova dopo ho fatto 23 sbagliando molto di più, ma soprattutto partendo coperto da Bonezzi, e quindi niente spunto per i primi 30-40 secondi.
(partirò sotto o sopra o appena dietro a Bonezzi altre 2 volte in questo campionato. Se non altro so che sono capace di capire qual è il punto giusto della linea…)
L’ultima prova della giornata non sarebbe neanche troppo uno schifo, galleggio a metà classifica quand’ecco che un illustre sconosciuto genovese mi entra in barca ad un giro di poppa (io davanti, lui mi tampona, mi vira e mi scuffia quasi). Dopo le opportune madonne, proteste e sacramenti vari riparto, ma avrò perso almeno 4-5 barche. Uff.
Chiudo 24, ma ho l’impressione che manca sempre qualcosa per andare bene ma mai la stessa cosa.
A terra abbiamo giusto il tempo di compiere i nostri rituali da regatanti, come ad esempio docciarci nello pseudo campeggio (gentilmente ci lascia aperto un -UN- bagno) birrettarci e cenarci (pizzeria da qualche parte in mezzo alle fratte circostanti, buona elegante e quindi ci diamo un tono) prima di visitare i resti archeologici di un a qualche villa Romana sita in San Felice al Circeo. La visita si svolge prevalentemente in salita e noi che siamo cotti da 6-7 ore di mare accusiamo il colpo. Sarebbe anche interessante, e istruttiva per giunta, se non fosse che casco dal sonno.

Il rientro in campeggio e la mia tendina sono una benedizione a questo punto.