mercoledì 31 marzo 2010

segnalazioni II zonale

Se vi interessa, ho scritto il solito articolo per il sito del mio circolo: la LNI-Pescara e lo trovate qui.
Le foto sono state fatte in mare dall'ottimo Dainese (il velista, non il giaccone :-) ) e le trovate su flickr-42 Nord. Le foto di Laser dei precedenti post (e molto probabilmente anche dei prossimi)sono opera sua.
buona lettura!

martedì 30 marzo 2010

Piccole cose

Un paio di cosucce che ho fatto domenica di cui posso andare fiero:

una partenza sublime,dalla parte giusta, perfettamente in tempo, perfettamente sotto i rifiuti del più bravo della flotta. Il che vuol dire che gli ero vicino! E anche che ero praticamente fermo…ehm

e ora…TA-DAAN: il piatto forte, un sublime gesto tattico con cui mi accaparro un interno boa:
qui sono esterno (io sono 136***)

qui mi infilo sopravento a 15*** con astuzia e velocità, ma soprattutto lo rollo



e qui combatto con il coltello tra i denti per difendere la posizione (non è vero! è stato un cordialissimo “Andre’ siamo ingaggiati” detto a bassa voce, come se gli chiedessi se nel caffè ci vuole lo zucchero)
naturalmente siccome sono un signore non ho infierito sul radial che non è neanche un mio avversario, siccome sono un signore, io.

è bello che dopo 10 anni di regate vado fiero di cose che i ragazzini imparano sull’optimist dopo 2 settimane!

lunedì 29 marzo 2010

Il contrappasso

domenica all’insegna del sole e della genuflessione: In pratica un pellegrinaggio sulla scala santa ad agosto

Ieri si è regatato di nuovo e con poco, pochissimo vento, tanto per cambiare (ovviamente sabato si cinghia e ci si diverte, domenica si cerca il refoletto a pelo d’acqua). Ho confermato la posizione della volta scorsa, solo che questa volta la flotta era più ricca: da 3° su 6 (di cui un novellino totale quindi facciamo 5) sono arrivato 6° su 10. Se la matematica non è un opinione!
Comunque sia, anche a questo giro mi sono preso la soddisfazione di arrivare davanti a un paio di laseristi che sulla carta vanno in giro per regate da un po’ più di me, e hanno qualche ricordino sul caminetto.
Prima prova con 3 boe di bolina, a causa di una rotazione di quasi 180° che ci ha seguito passo passo. Passo la boa e poggio, e poi per andare in boa rinizio ad orzare. Ok bene , passo la boa di lasco e poggio, e mi metto al lasco invece che di poppa piena. Tempo tre minuti e d ecco che devo di nuovo alzare la prua, viro (!) sulla boa di poppa e vado verso la boa di arrivo.
Commenti post regata del tipo :

tizio: eh caio mi ha passato e se n’è andato, aveva proprio più passo,
io : dove ti ha passato?
Tizio: alla boa di bolina…
Io: quale delle tre?
Tizio: …

La seconda prova è stata abbastanza regolare per direzione del vento (solo salti di 20° per parte) ma instabile per intensità. Si giocava a scacchi col mare, perdendo. Un’ora, diciotto minuti e una manciata di secondi con le ginocchia sulla deriva, per tenere la barca sbandata sottovento.
Una domenica bellissima.
C’era il sole, il mare e tutto il resto, comunque.
Un lunedì pessimo, a parte il sonno legale, mi fanno male tutte e articolazioni, anche quelle che non sapevo di avere.

PS: chiaramente il momento di massimo vento c’è stato tra la prima e la seconda prova, durante la pausa.

sabato 27 marzo 2010

L'atroce dilemma

oggi un bell'allenamento solido, fatto di manovre, cinghiate e simulazioni di partenza sulle nasse. ma soprattutto: SOLE! e caldo, ho messo la muta e spray top per la prima volta dall'inizio dell'anno.
Sono uscito con Andrea, tutto felice per la sua barca "nuova" (ITA 34 e rotti) ,che va ad ingrossare le file degli standard della IX zona. dobbiamo un po' lavorarci su, ma intanto al lasco andiamo in giro come due scemi col sorriso stampato e la planata fissa sotto al culo...
siamo stati fuori solo un po' giusto per fare qualche manovra, per non stancarci, che la regata è domani, non oggi tra di noi.
poi a terra c'è stato il crollo verticale del barometro, che si è concluso col temporalone in atto mentre scrivo. goccioloni di pioggia a vento che ti pestano come pugni. e da qui l'atroce dilemma, impensabile fino all'anno scorso, ma che sono sicuro ha dilaniato molti grandi velisti prima di me:

domani muta o stagna?

giovedì 25 marzo 2010

partenzismi interiori

"partire è un po' morire": nel mi caso (freccina) lo è decisamente

“meglio partire col dubbio di essere OCS che con la certezza di essere dentro”
Antico proverbio persiano

Ecco appunto.
Fin’ora il problema non si era posto, visto che con ogni probabilità sono l’unico timoniere al mondo che parte con l’ora legale, in pratica il mio prodiere scala sistematicamente dai 30 ai 45 secondi a partenza. Io gli delego anche la tattica di partenza: io guardo quello che succede nel raggio di una lunghezza e lui guarda la linea e mi dice dove andare. Per noi funziona, insomma se io mi limito a far il burattino nelle sue mani, partiamo decentemente. Forse dovrei dargli pure il timone.
Sul Laser, invece. Sul Laser, io nella mia solitudine e incapacità parto con molta, troppa certezza, e non va bene. Il compito della settimana quindi è rischiare l’OCS. Se riesco sabato vedo di fare esercizi TOD (time on distance)
Purtroppo partire non si impara a tavolino, come la tattica per dire: studi tattica su un libro, poi una volta in mare, riconosci la situazione che hai letto e metti in pratica senza sbavature. Facile se vogliamo, e soprattutto hai tempo per riflettere. Basta essere concentrati e non andare a spasso per il campo di regata. Per partire bene sono necessarie ore di volo e in sostanza, se ti alleni da solo come faccio io, l’unica occasione per imparare qualcosa coincide con la regata. Quindi se va bene 2 partenze al mese…mi sembra un po’ pochino!
Se avete consigli, suggerimenti e cose del genere scrivete due righe qui please!


martedì 23 marzo 2010

Al cuor non si comanda

Ci sono cascato, con tutte le scarpe. All’inizio di quest’anno, più o meno quando ho portato a casa Plugin baby e l’ho messa affianco a Vertigo, mi ero ripromesso di non fare altura: due barche con relativi allenamenti sono più che sufficienti per uscire matto, figuriamoci tre. E ad essere sincero, dovendo scegliere…come dice il proverbio, “meglio un giorno in deriva che cento in altura!” per questo motivo avevo deciso di tagliare.
Ma poi.
Ma poi esce il calendario e scopri che le date del campionato si incastrano come i pezzi del tetris.
Ma poi arriva la chiamata, e come fai a dire di no ad un gruppo con cui hai diviso tutto per anni, panini, vittorie, cerate umide e batoste. E così mi ritrovo a pensare un' altra volta in equipaggio, dopo i mesi di solitudine e di coppia, mi ritrovo a non dover pensare alla tattica, ma solo a far girare tutto veloce lì davanti.
Alla fine ho accettato per amicizia più che per sete di vela.
Perché alla fine, non è da me voltare le spalle all’equipaggio dove sono rinato a un mese dall’inizio delle regate, magari l’anno prossimo.
Perché alla fine quando dicono che i prodieri sono gente tosta, parlano anche di me, e mi piace.
Perché alla fine, quando vai lì davanti in partenza è una gran bella emozione.

Ci vediamo il primo maggio ragazzi, non vedo l’ora.

lunedì 22 marzo 2010

Meow!

Quando parlate con i gatti state attenti: il passo tra le fusa e un ruggito a bassa voce è molto, molto breve

Ieri ho passato la serata a disquisire di tattica con una gatta grigia e bianca. Qualcosa mi suggerisce che non sia una cosa esattamente normale, bah!


PS: per chi se lo chiedesse, lei non è accoccolata su di me: mi ha steso e mi ha immobilizzato.

Ovviamente

Ovviamente, quando mi organizzo con il marinaio più marittimo che c’è sulla piazza per allenarci un po’ sul 470, ovviamente non c’è vento. Ovviamente.
Ovviamente abbiamo fatto un bordo a uscire ( io prodiere genuflesso sottovento) e un bordo a rientrare (a remi) sebbene tecnicamente sia un uscita, considero l’astinenza NON interrotta. Uff.
Ovviamente, gli dei hanno pure infierito, perché mentre sistemavamo la barca è uscito un po’ di vento da non-lo-sapeva-neanche-lui-da-che-parte-veniva, sui 4-5 nodi, poco ma comunque qualcosa per gonfiare le vele. Il marinaio marittimo purtroppo era già proiettato verso il pranzo parentale, ma visto che ero ancora vestito con la muta (e per spogliarmi ci vuole una combinazione di piede di porco e flessibile), per me è stato un attimo mettere il laser in acqua per salvare almeno la giornata…magra consolazione.
E ovviamente al rientro mi sono pure beccato l’amorevole cazziata perché irreperibile per delle ore, doppio uff.
Ovviamente, io e il marittimo siamo rimasti d’accordo per ripetere l’esperienza, magari provando ad andare a vela. In pratica io quest’anno timonerò con il prodiere ufficiale per certe regate, e prodiererò col timoniere marittimo per altre, mentre il prodiere ufficiale è impegnato ad andare a caccia di beccacce…che ci volete fare è il rovente vela-mercato della IX zona!

mercoledì 17 marzo 2010

Incrociamo le dita

era una volta che si andava per mare

Se gli dei vogliono ‘sto week end mi rimetto sul 470, per un motivo o per un altro (prima il prodiere infortunato, poi fa freddo –ma non per me sia chiaro, il 4 gennaio ero sul Laser-, poi lo zio del cugino del lattaio ha detto che questa domenica c’è la sagra della melanzana bollita,poi vattelappesca) non esco da un po’.
Ad oggi l’astinenza dura da 83 giorni
Troppi, troppi, troppi.
E io che mi definivo un velista

lunedì 15 marzo 2010

La mia Velascuola

Lo spinnaker, la vela che ti permette di guardare dall’alto in basso i laseristi e gli snipisti: è bene imparare da subito le cose importanti di questo sublime sport

Week end molto velico, a partire da sabato mattina, quando ho dato una mano per il progetto Velascuola che coinvolge il mio circolo. In pratica ho armato il mio adorato 470 a beneficio della falange di impuberi che ha invaso i tranquilli spazi della LNI. Mi sono dedicato anche a fare un po’ di presentazione della barca, il trapezio, le vele e tutto il resto ed era tutto molto bello…tutto molto bello fino a quando uno dei consiglieri del circolo si è avvicinato tenendo una mano sulla spalla di un pargolo e mi ha detto:”senti ho detto a questo ragazzo che può salire un attimo a bordo per sentirsi un velista!” io l’ho odiato, ma non per scherzo. Ho odiato pure l’incolpevole impubere e le sue scarpe sporche, e i suoi circa 40 kg sulla barca a secco. Io (che sono il proprietario) NON MI SONO MAI PERMESSO DI SALIRE SULLA MIA PICCOLA A TERRA, SAREBBE COME STUPRARLA!!! Tuttavia, ho visto l’occhio alla Oliver Twist del piccolo mostro e l’ho fatto accomodare. L’avrei voluto strangolare con la scotta randa. Ovviamente, un attimo dopo tutto l’esercito della seconda media voleva prendere d’assalto la mia falchetta, ma a quel punto non ce l’ho fatta più e ho tirato fuori il tangone, per usarlo come una lancia e difendere così la mia amata come Aiace sulle prue delle navi achee.
Dopo questo evento i ragazzini adoreranno la vela. Ne sono sicuro.

Per l’onore che gli è stato concesso, questo giovinetto ha come minimo l’obbligo morale di portare a casa una medaglia olimpica
Per tutta la mattina in cui si è consumata la tragedia ha spirato un bel vento ma io sono stato costretto a terra, e dopo qualche ora ho iniziato a sentire l’ormai noto prurito alle mani. Va da se che il pomeriggio, pur con il timballo sullo stomaco, mi sono fatto 54 virate digestive, girando tra le nasse a più non posso :-)
Domenica, invece sono stato io ad andare a scuola di Laser.
Ringraziando gli dei si è cinghiato, anche se non alla morte. Sono uscito con i radial-veteran, che gentilmente mi hanno preso sotto la loro ala protettrice, secondo l’antico paradigma della trasmissione della sapienza dal saggio all’ imberbe giuovine, che si ripete dalla notte dei tempi. In pratica hanno cercato, con scarsi risultati, di insegnarmi a portare la barca in strapoggia. Mi superavano a destra e sinistra, e per chi non lo ricordasse io peso quanto loro e ho 2 metri di tela in più.
Veteran: “culo in fuori, spalle dentro, un po’ meno deriva, sbanda la barca”
Io (dopo gli aggiustamenti vari):“ così?”
Veteran:”sei piattissimo, devi mettere quasi la falchetta in acqua”
Io (pensato , ma siamo matti?): “così ho zero controllo, mi sembra instabile”
Veteran: “è instabile!”
Io: “ah, allora ok, basta saperlo”

Basta saperlo un corno. Sembra di correre con delle scarpe di sapone su una pista da pattinaggio! Però va detto anche che è divertente…
Ovviamente non ho rinunciato al piacere di farmi un bagno fuori stagione, ho esagerato un filino la roll tack, e sono rimasto incastrato col giubbetto salvagente sotto al boma…ehm…che idiota

domenica 14 marzo 2010

Firma d'artista


TA-DAAAN: i miei avversari stiano attenti a non pungersi, ah!

week end ricco, allenamenti da solo, allenamenti con gli altri, progetto velascuola...tutto perde di importanza di fronte al nuovo look di Plugin baby. I dettagli velici degli allenamenti a tra un po'.

mercoledì 10 marzo 2010

Flashes

eccoci qui mentre passiamo la boa di bolina. ignari avversari, non sanno quale sciagura si abbatterà su di loro durante il bordo di lasco! Ah! doppio Ah!

Qualche altra istantanea della regata di domenica, che mi vengono in mente di tanto in tanto:

  • a terra, parlo con l’istruttore della squadra di alba Adriatica, regolazioni, filetti e quant’altro. Io che spiego: io:“ecco tanto così di scotta, vang un po’ più che puntato, base 10 cm abbondanti…[]…e i filetti sottovento stesi, quelli sopravento a spasso”
    Lui: “hai provato a poggiare?”
    Io: “no guarda di bolina stavo bene, avevo il segnavento sotto il naso, l’angolo mi piaceva” dico con una certa sufficienza (lui sarà anche istruttore, ma io sono il rookie dell’anno, per non parlare del mio vang!)
    Lui: “su che barca andavi prima del laser?”
    Io:”in 470”
    Lui: “aah ecco. Poggia di 5-10 gradi”
    A questo punto ci penso un attimo e dopo circa 2 mesi di Laser mi accorgo per la prima volta che non ho il fiocco…ehm…
  • Ad un certo punto durante il primo lasco mi rendo conto che io sto planando e la barca che mi precede no. Alla boa di poppa saremo pari, all’arrivo sarà dietro.
  • Il rientro al circolo, un unico lungo bordo al traverso, con un vento sui 6-7 nodi. Semplicemente fantastico.Sono il primo ad arrivare a terra, il sole sta tramontando e c’è il passeggio sul ponte.
  • I torroncini Condorelli pietrificati (da Natale…!) che ho mangiato tra una prova e l’altra.
  • Incrocio io mure a dritta tre lunghezze prima:
    Io:“Acqua Albe’!”
    Alberto:”ti ho visto” mi sfila a un palmo dalla poppa
    Io: “beato te, io mica ci riesco a passare così preciso!”
    Due minuti dopo, altro incrocio, io mure a sinistra
    Alberto: “acqua!”
    Io: “si si” e passo a un palmo dalla poppa
    Sempre io mentre passo: “be’ no, se mi ci impegno ci riesco”

Insomma una regata è fatta di cose così, istanti, ed è per quegli istanti che sei disposto a entrare in acqua a gennaio, o stare in ammollo per 5 ore la domenica.

lunedì 8 marzo 2010

Quando lavo le vele...

...non so esattamente perchè, ma il condominio lo viene sempre a sapere!

Chi incomincia bene…

ecco il mio apporccio strategico alle regate d'ora in poi: il duro lavoro paga

Prima di raccontare com’è andata un paio di flash della giornata:

  • arriviamo, scopriamo le barche le troviamo ghiacciate. Letteralmente, le cime del vang erano in un unico blocco di ghiaccio a causa della poccetta d’acqua in fondo al pozzetto.
  • Ho armato la vela di Marco e ho capito com’è fatta una vela laser. Ah, a proposito grazie.
  • C’è stato talmente poco vento che il cunny potevo lasciarlo a casa.
E ora veniamo alle cose belle viste in acqua: Rispetto al Tissellone e Azzariti cammino meglio sia di lasco che di poppa, senza se e senza ma. Di bolina me la giocavo sul mare piatto. Ho fatto dei giri di boa decenti come maneggio di scotta, e ogni tanto mi sono preso il lusso di fare un po’ di tattica.
Le cose brutte:partenze indecenti, imbarazzanti. La bolina con onda corta, proprio non riesco a non farmi frenare, sbatto in continuazione. Poca aggressività con gli avversari.
Per il resto è stata una giornata di sole pallido e vento leggero, nella quale il rookie dell’anno ha fatto vedere ai temibili avversari di che pasta è fatto, ah! Sono arrivato al circolo la mattina alle 9:00 ho preparato la barca, mi sono vestito e alle 10 ero pronto. gli altri velisti idem. Poi intelligenza a terra fino all’una, in pratica un branco di poveri cristi vestiti da settimana olimpica di Medemblik a cuocersi su un prato. E a guardare un manica a vento che puntava a terra. Come ha detto Azzariti: “se mia moglie dal ponte mi vede adesso mi riempie di parolacce” (per i non pescaresi: c’è un ponte che passa sopra il nostro circolo, da cui si vede tranquillamente il mare e i velisti).Poi ringraziando gli dei siamo scesi in acqua affrontando un vento di forza fino a 4-5 …nodi. Genuflessi in pozzetto per le successive 5 ore. Siamo gli unici velisti d’Italia con il ginocchio della lavandaia. Che poi la cosa tremenda è che noi con le ariette siamo bravi (o almeno supponiamo di esserlo) visto che a Pescara il vento medio è 6 nodi. Quando c’è una regata nazionale qui ci iscriviamo, e pensiamo “dai che ‘sti gardesani che mangiano pane e Ora, con l’arietta sbroccano e noi che siamo pazienti li freghiamo”.Ecco, il week end della nazionale ci sono 22 e onda di 2 metri e mezzo. Sempre cosi, sempre. Comunque tornando alla regata ho gareggiato molto in mezzo agli avversari, ad un bordo di poppa siamo arrivati in 3 in boa ed era un quarto d’ora che non riuscivo a distanziarli di un metro. Una figata. Non ho preso rischi, sempre a chiudere sulla flotta. Non ho sparato i bordi, non sono andato a chiudere quando ero in svantaggio e a dirla tutta sono stato un po’ moscio in partenza e nei giri di boa (sono arrivato sempre esterno).
Che dire: al di là della parte tecnica è stato divertente. E questa la cosa che conta di più
Per la cronaca della regata ho scritto un articolo qui.
Inoltre trovate ulteriori notizie qui e qui
prossimo appuntamento il 28 marzo, già da domani andrò ad accendere i ceri votivi a San Cetteo per avere poco vento.

domenica 7 marzo 2010

Miracolo


Miiii non ci posso credere!!
TERZOOOO!!
e i partenti erano 6, alcuni dei quali dei velisti degni di tal nome...
i dettagli a seguire

giovedì 4 marzo 2010

Regata d’esordio

Ecco un paio di atleti che nel loro piccolo hanno conquistato il premio rookie dell’anno nelle rispettive discipline, mi sembra un buon punto di partenza

Bene bene…
Manca poco all’inizio della giostra, dopo la falsa partenza del 28 febbraio (che io invece ho passato a scuffiare). Pare che questa volta si va per davvero, domenica 7 marzo.
Ho due obiettivi semplici semplici:

  • essere l’esordiente dell’anno in classe standard
  • entrare nella top 10

Lo so, sono un obiettivi presuntuosi e arroganti, ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci. E i kg aiutano col ventone. Anche saper portare la barca aiuta, ma mai quanto la fortuna e un buon vang (non c’è niente da fare, certe fissazioni ti accompagnano per sempre).
La buona notizia è che si gioca in casa, la base logistica della regata è la LNI – Pescara, quindi non devo caricare la barca. Un altro vantaggio per il rookie dell’anno (cioè me) che entrerà di diritto nella top 10. Tremate avversari dall’11° posto in giù. Non avrò pietà di voi…
State tranquilli avversari dal 10° in su. Vedrò solo le vostre poppe e da lontano…
Sono praticamente certo di raggiungere i miei obiettivi, perché:

  • mi sono allenato duramente, a gennaio, mentre gli altri mangiavano il panettone
  • mi sono allenato duramente, a febbraio, mentre gli altri si travestivano da zorro
  • mi sono allenato duramente, a marzo, mentre gli altri fermi da mesi mi passavano sopra e sottovento
  • ho un vang bellissimo
  • Marco mi presta la sua vela e solo a guardarla mi commuovo (Marco è il n°1 e senza trucchetti)
  • Ho un tendibase con le cime azzurre che fanno pandant con la scotta
  • la mia scotta è STUPENDA e la cazzo con tanto amore
  • Sono l’unico esordiente
  • ci sono meno di 10 partecipanti nella classe std

si credo che ce la si può fare…ehm…