lunedì 29 marzo 2010

Il contrappasso

domenica all’insegna del sole e della genuflessione: In pratica un pellegrinaggio sulla scala santa ad agosto

Ieri si è regatato di nuovo e con poco, pochissimo vento, tanto per cambiare (ovviamente sabato si cinghia e ci si diverte, domenica si cerca il refoletto a pelo d’acqua). Ho confermato la posizione della volta scorsa, solo che questa volta la flotta era più ricca: da 3° su 6 (di cui un novellino totale quindi facciamo 5) sono arrivato 6° su 10. Se la matematica non è un opinione!
Comunque sia, anche a questo giro mi sono preso la soddisfazione di arrivare davanti a un paio di laseristi che sulla carta vanno in giro per regate da un po’ più di me, e hanno qualche ricordino sul caminetto.
Prima prova con 3 boe di bolina, a causa di una rotazione di quasi 180° che ci ha seguito passo passo. Passo la boa e poggio, e poi per andare in boa rinizio ad orzare. Ok bene , passo la boa di lasco e poggio, e mi metto al lasco invece che di poppa piena. Tempo tre minuti e d ecco che devo di nuovo alzare la prua, viro (!) sulla boa di poppa e vado verso la boa di arrivo.
Commenti post regata del tipo :

tizio: eh caio mi ha passato e se n’è andato, aveva proprio più passo,
io : dove ti ha passato?
Tizio: alla boa di bolina…
Io: quale delle tre?
Tizio: …

La seconda prova è stata abbastanza regolare per direzione del vento (solo salti di 20° per parte) ma instabile per intensità. Si giocava a scacchi col mare, perdendo. Un’ora, diciotto minuti e una manciata di secondi con le ginocchia sulla deriva, per tenere la barca sbandata sottovento.
Una domenica bellissima.
C’era il sole, il mare e tutto il resto, comunque.
Un lunedì pessimo, a parte il sonno legale, mi fanno male tutte e articolazioni, anche quelle che non sapevo di avere.

PS: chiaramente il momento di massimo vento c’è stato tra la prima e la seconda prova, durante la pausa.

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