lunedì 31 maggio 2010

Medaglia di legno

Domenica ultimo atto del campionato primaverile altura. Potevamo fare il colpaccio e agguantare il podio, potevamo…
Ma non abbiamo potuto, c’era una bell’aria sui 12-14 nodi, ma niente, proprio non camminavamo. Alla fine abbiamo chiuso con due prestazioni un po’ incolori, che ci hanno fatto salire di una posizione in classifica generale, da 5° a 4°. Alla fine medaglia di legno, appunto.
La classifca la trovate qui.

Velascuola, ultimo atto (si spera)

Così mi vedo io, mentre faccio lezione ai gatt…bambini, sono bambini!

Dopo lo stupro della mia piccola, dopo la mia incursione in territorio nemico, siamo giunti allo scontro finale: L’uscita in barca.
Qualche giorno fa, il mio circolo mi ha comunicato che sono stato scelto come volontario per portare a spasso i bambinetti per mare. Quando dici il culo…
Naturalmente, passato l’iniziale momento di sconforto per un allenamento saltato ho iniziato a gufare per il maltempo. Poi ho capito che la maledizione mi avrebbe inseguito nei giorni a venire, e quindi col piglio temerario dei grandi marinai, ho approcciato all’evento con muta rassegnazione.
Via il dente, via il dolore! È stato il mio motto della giornata. Mi ero imposto di regalare un sorriso falso come una moneta da 3 euro a tutti i presenti , ma 22 denti (e altrettanti dolori) dopo il mio sorriso non era esattamente…credibile.
Così mi vedono loro…non ho parole

Scherzi a parte è stata un’ esperienza fantastica.
Per prima cosa abbiamo spiegato loro come si arma l barca: fare lezione pratica e far toccare con mano sono attività che permettono di riorganizzare le proprie idee, di porre dei punti fermi, che siano la base d’appoggio per le future generazioni di neo-velisti. Già me li immagino un domani solcare le onde…

Scherzi a parte è stata un’ esperienza.
Dopo il primo approccio mi è stato inviato un plotone di potenziali velisti, e li ho scarrozzati su e giù con la barca scuola. 3 virate, 1 strambata e tutti a terra. Con voce gentile ma ferma ho fatto capire loro il rispetto per il mare. Già me li immagino un domani a guardare la Coppa America in TV…

Scherzi a parte è stata un esperienza che non auguro al mio peggior nemico.
Al secondo turno ho caricato i bambinetti e li ho portati al largo a bordo di un bandone di barca che non plana manco a pregare in Curdo. 4 strambate, di cui 2 senza avvertire, per poi accorgermi che gli impuberi sono bassi, e quindi passano sotto il boma…ah, sono astuti, i piccoli bastardelli! Appurato che abbandonarli in pasto alle mujelle è reato li ho riportati a terra. Legati ovviamente. Già me li immagino un domani tutti a cercare asparagi sulla Majella…

Ecco, il futuro ideale

E naturalmente la cosa che hanno gradito di più è stata la galoppata in gommone...

venerdì 28 maggio 2010

L’allenamento del velista

Il fisico perfetto di un velista: 2 ernie espulse, una lesione al tendine rotuleo e tendinite ad entrambe le braccia.
Sia ben chiaro la vela è uno sport. Cioè uno sport dove si fa fatica, non come il biliardo, o lo scopone scientifico. Nella fattispecie è necessario addirittura allenarsi e svolgere della preparazione atletica con l’unico scopo di migliorare le proprie prestazioni. Tuttavia non sempre è possibile dedicare il giusto tempo al nostro sport preferito, poiché in fin dei conti siamo dei marinai della domenica e la vita di tutti i giorni richiede il suo dazio. Ecco perché ho deciso di suggerire alcuni semplici esercizi che il velista amatoriale potrà svolgere durante la vita quotidiana, al lavoro, con gli amici, o (più probabilmente) in un istituto di igiene mentale:

la finta sedia
per chi svolge un lavoro sedentario e impiegatizio, essere costretti a stare seduti per molte ore al giorno è veramente deleterio per il tono muscolare di gambe e addominali. L’esercizio proposto serve proprio a rinforzarli ed è molto semplice: si elimina la sedia dalla propria postazione e si resta seduti per aria, per tutta la giornata lavorativa. Dopo 15-20 secondi di solito iniziano a far male i quadricipiti, dopo 2 minuti sono crampi, dopo 5 sarete incapaci di rispondere coerentemente alle domande del vostro capo. Naturalmente il dolore fa parte dell’esercizio: la silenziosa sopportazione è uno dei cardini di questo sport.

Il parcheggio
Questo esercizio è dedicato ai prodieri, per migliorare il tempo impiegato a cambiare le vele a prua. Ideale da svolgere sotto la pioggia. Quando dovete parcheggiare, fermate la macchina in folle in mezzo alla strada, scendete, e legate una cima (che porterete sempre con voi) al gancio di traino. A quel punto vi inginocchiate e vi tirate la macchina dentro al suo posto, usando sempre e comunque una mano sola. Dopo qualche volta, per aumentare la difficoltà tirate il freno a mano.

La doccia
Bandite l’acqua calda da casa vostra. Per sempre.

La posizione del ponte sullo stretto
Esercizio per tonificare lombari e addominali da svolgere quando siete in intimità con la vostra compagna. Disponete due sedie una di fronte all’ altra in modo che possiate appoggiare le spalle su una e i talloni sull’ altra. Invitate la vostra partner quindi alla copula, e rimanete sospesi per tutto il tempo. Per creare una gradevole atmosfera, accendete delle candele profumate sotto di voi, tra le due sedie. Lei apprezzerà questo piccolo accorgimento: renderà speciale una serata altrimenti banale.

Le tapparelle
Esercizio ideale per i drizzisti: Appendete dei pesi da sub alle tapparelle e alzatele sempre nel minor tempo possibile. Variante per i marinai allenati: usate una mano sola, mentre con l’altra fate una gassa al cordino delle tende.

La settimana enigmistica
La concentrazione in situazioni critiche è importante. Saper pensare prontamente, mantenere il sangue freddo, sono tutti aspetti tipici del campione di vela. Il cervello può essere allenato al pari dei muscoli con risultati sorprendenti. Per questo esercizio è necessario coinvolgere i vostri più cari amici, che saranno ben felici di condividere con voi questa esperienza. Una persona dovrà gettarvi a scadenze regolari dei cubetti di ghiaccio dentro i vestiti, un'altra dovrà lanciarvi secchiate d’acqua ed infine due o tre individui dovranno percuotervi la schiena e gli arti con dei randelli, mentre voi cercate di risolvere il sudoku della settimana enigmistica, o un cruciverba per solutori esperti. Per i più audaci provate il cubo di Rubik!

la preparazione atletica a terra è fondamentale!

mercoledì 26 maggio 2010

Segnalazioni e considerazioni semiserie

Sul sito del CNP derive trovate l’articolo della regata. le foto, con cui ho abbellito questi post, le trovate qui e sono opera del factotum Dainese, da qualche parte sul sito della IX zona arriverà il report federale, ed infine trovate il mio articolo in materia sul solito sito della LNI Pescara.

In questo scatto si può ammirare come precedo imperiosamente un ragazzo che ha finito da 26 minuti la scuola vela. Sono fortissimo, CHIARO?
E ora qualche considerazione: questa era la quarta regata di 8, quindi siamo a metà campionato. L’occasione ideale per tirare un po’ di somme. Tralasciando la ranking list ufficiale e i suoi oscuri meccanismi, ecco la classifica fin’ora, In grigio l’unico scarto: Qualche osservazione in ordine sparso:
  • Io sono incredibilmente, inspiegabilmente e inaspettatamente terzo. Provvederò a correggere l’errore ed arrivare almeno sesto o settimo entro le prossime due regate. Nella Ranking list ufficiale invece sono credibilmente,spiegabilmente e aspettatamente 8°, i conti tornano.
  • Rodolfo Fiorini è un extraterrestre o almeno un extrazonale. Nell’unica prova non vinta è stato danneggiato da un tizio che gli è entrato in barca nel pre-partenza
  • Oltre al già citato extrazonale io sono l’unico che ha portato a termine tutte le prove fin’ora. Se non altro è indice di buona volontà (i triangolini rossi sono dnf o dnc o cose del genere)
  • In generale sono da metà bassa della classifica, me gente che pensavo molto migliore di me non è così lontana.
  • Ma è comunque migliore di me, quindi ho il mare in salita.
  • Con 5 mesi di laser (e precedenti svariati anni di vela) sono comunque sceso in acqua per regatare e non andare a spasso per il campo, almeno nelle intenzioni. Insomma è una barca che richiede lavoro, ma ti inizia a divertire da subito.

Quindi si, direi che ne è valsa la pena: zero pippe (be’ non è vero, mi sveglio ancora nel cuore della notte tutto sudato, gridando: “Vang! Vang!”), regate con avversari ravvicinati, planatoni. In definitiva per divertirmi va bene così.

Si vede come mi sto divertendo a farmi rollare sopravento da un ragazzino che ha 2 metri di tela meno di me?

lunedì 24 maggio 2010

Il Puglilismo è uno sport duro ragazzo!

C’ho i pugni nelle mani!

Stamattina mi sono svegliato con le ossa tutte rotte, dolori distribuiti ovunque, e mi sento gli addominali a pezzi. In pratica il ritratto di un pugile a fine carriera dopo un incontro. Ieri mi sono talmente calato nella parte che ho picchiato, non solo simbolicamente, ogni singola onda che mi veniva incontro…si si, una conduzione del mezzo ineccepibile!
L’altra metà della regata (quella in cui le onde vengono da dietro) l’ho passata a cercare di non morire, in un costante stato di profonda eccitazione (wow si planaaaaa!!!) e di profondo terrore (oh cazzo si planaaaaa!!). Comunque sia sono riuscito nell’ intento, a parte un paio di passaggi subacquei e un passaggio di boa circense. Ho passato la sera a ricostruire gli eventi dei 7 secondi di delirio e paura in boa:

  1. arrivo in boa di poppa, pronto per fare il lasco
  2. strambo male, la scotta si è incattivata rimane dietro l’archetto, comunque ho già orzato per il lasco
  3. cerco di liberare la scotta con lo stick del timone, come insegna Paul Goodison
  4. il cazzo che si libera! scopro che la scotta è termosaldata alla barca
  5. lo stick si incattiva nella scotta, ora no posso orzare o poggiare né lascare e cazzare. Ottimo
  6. Smadonno un po’ a centro barca di poppa piena contro stick e randa, onde che mi spingono in planata incontrollata verso non so dove: comunque dalla parte sbagliata.
  7. Avvengono una o due strambate ma io non c’entro niente: la barca fa tutto da sola, sicuramente una falchetta in acqua ma miracolosamente non scuffio
  8. In tutto questo la barca parte all’orza e si punta al vento: ottimo, riesco a liberare scotta e timone.
  9. Riparto verso la boa di lasco, sperando che da lontano pensino che ho toccato al boa e ho dovuto fare il 360° di penalità
L’unica volta che in vita mia ho sperimentato lo stesso fenomeno è stato quando Lila (cloppiti cloppiti) mi è partita pancia a terra in un galoppo incontrollato, e per intercessione di San Giorgio non mi ha scaricato a terra.
Comunque sia, la cosa di cui vado più fiero è che in tutto questo casino di onde e vento io non ho avuto cali di attenzione. Ok, sono andato in giro in sicurezza, con la scotta accorciata e conduzione stabile più che veloce, ma pensavo sempre, sempre, sempre a riprendere “quello davanti”
A riprenderlo veramente ci proviamo la prossima volta…
Guarda mamma sto cinghiando come un vero laserista! Sono bravo?

L'ostica Alba Adriatica

una giornatina così, o almeno come l'ho vista io
ho preso mazzate per tutto il giorno e ho concluso 4° su 7, quindi non malaccio. Ma è un piazzamento senza onore, dietro di me solo affondati, ritirati e dispersi ni mare...una giornatina! del temibile drago alluciofago nessuna traccia, il mare era troppo ostico anche per lui.
I dettagli a seguire, adesso vado a contarmi i lividi.

venerdì 21 maggio 2010

Quando dici soddisfazioni di una giovane promessa…

Hanno aggiornato la ranking Laser.
Ah!
Doppio ah!
Triplo Ah carpiato con avvitamento!

Questa è la ranking di zona aggiornata. Sono salito di ben, e dico ben, 2 posizioni...sento già i mormorii preoccupati dei mie succubi avversari, ah!
E ora la ranking nazionale.

Il 6 aprile ero 417°. Adesso, il 21 maggio sono 365°. Se la matematica non è un' opinione sono passati 45 giorni e ho guadagnato 52 posizioni. Ipotizzando un tasso di crescita costante, nei prossimi 315 giorni dovrei guadagnare le restanti 365 posizioni. Stando a questo non opinionabile conto matematico, il 1° aprile del 2011 balzerò in testa alla ranking list nazionale, a quel punto, basterà un anno di preparazione e poi londra 2012.
Facile no?
se non fosse che i conti danno proprio il 1° aprile...ehm...

giovedì 20 maggio 2010

Serpenti & manutenzione conto terzi

Dopo la rottura delle briglie su Vertigo, ho deciso di sacrificare un pomeriggio velico per fare un po’ di manutenzione complessiva al parco barche.Dolorosa decisione, ieri speravo in una piatta totale, e invece c’era uno scirocchetto godurioso che restare a terra a impiombare cime è stata una tortura. Amen, c’erano dei lavori da fare!
La ferrea volontà con cui mi sono costretto a fare manutenzione

Per prima cosa ho dovuto fare della manutenzione straordinaria al Tridente della scuola vela, che la settimana prossima serve al IV reggimento "Impuberi" del velascuola (ancora loro! È una persecuzione!) e necessitava un po’ di gelcoat e di essere riarmata. Io tra le altre cose sono il “responsabile mezzi sportivi” del mio circolo e quindi mi è toccato.Poi ho rimontato il circuito randa del 470, che ho rotto nell’ultima uscita con il marinaio bandanato, e già che c’ero ho fatto un po’ di lavoretti sulla barca, sistemato i trapezi, pulito un po’ in giro. A questo punto che non vuoi pure aprire il laser per vedere come sta? E se si ingelosisce? E quindi ho messo mano pure a Plugin Baby, preparandola per la trasferta di Domenica.
Domenica.
Domenica si torna a Nord, nell’ostico e freddo mare di Alba Adriatica, dove le leggende narrano che il pericoloso drago di mare si nutra alluci umani…
Lo sguardo da predatore e l’aspetto reso temibile dalla robusta dentatura, adatta a frantumare le unghie umane come se fossero di cheratina: il drago di mare!
Alba Adriatica. Dove ho collezionato il peggior risultato della stagione in Laser, e dove per la prima volta ho beccato un vento che non fosse una bavetta. Le due cose sono ovviamente collegate. Da allora ho capito un po’ come funziona il laser con aria, ma si è rotto qualcosa dentro di me per quanto riguarda la poppa: la volta scorsa ho navigato preoccupandomi di non scuffiare più che di andare veloce, e invece di fare tattica mi chiedevo a che ora sarei stato a casa. Non è così che si fanno le regate.
Domenica vado lì per confrontarmi con me stesso prima che con gli avversari.

martedì 18 maggio 2010

Laserisimi infrasettimanali, alturismi &Co

Giovedì pomeriggio dovevo andare in palestra ad allenarmi, sessione di pesi, con tanto di simulazione del gesto tecnico della scotta randa fuori alle cinghie al training bench (fa figo perché è in inglese, ma non è nient’altro che sedersi alle cinghie su una panca davanti alla poliercolina e tirare dal rinvio in basso ). Poi ho visto vento e sole, e ho concluso che non ha molto senso fare finta di stare in barca quando puoi stare in barca, e quindi sono uscito con il laser, e (udite udite) si cinghiava! Più o meno le medesime condizioni dell’ultima disastrosa regata, anche se con meno onda. Poco tempo a disposizione, quindi ho fatto manovre nello spazio tra la costa e la diga foranea, in pratica dove si incanala il vento quando tira scirocco ma senza onda. Nell’oretta che ho fatto ho cercato di venirne a capo: ho schiattato il vang (il mio piccolo adorato vang…mi dispiace cazzarlo così tanto, fa che si fa male?) e cazzato un po’ di cunny (parole testuali del marinaio braverrimo: “con quel vento dell’altra volta, tu ammazzi il vang e con la vela che ti ritrovi cazza il cunny a prescindere, per ridargli la forma”) , e devo dire che l’ heeling angle si riduce di un bel po’ e l’handling (sempre più figo!) migliora così come l’orzing, soprattutto l’orzing! In compenso di poppa a momenti venivo risucchiato dal malestrom della foce del fiume! Domenica prossima regata ad Alba Adriatica, speriamo di cavare qualcosa di buono…e speriamo che ci siano i soliti 4 nodi variabili…ehm…

Il fiume nell’ora di massimo riflusso di marea, ovvero quando esco dal lavoro. State attenti, o il peschereccio volante requisirà la vostra anima!

Poi, una volta a terra, ha iniziato a piovere. E ha continuato per tre giorni.
Domenica, tre umidi giorni dopo, mi sono svegliato con delle nuvole grigie e pesanti i cielo, roba che a vederle ti preoccupi che ti possano cadere in testa. Sotto questo gradevole auspicio vado al porto, per il penultimo atto del campionato primaverile altura. Per tutto il tempo prego gli dei che il vento NON si alzi, che beccarmi la pioggia proprio non fa per me…non a Maggio.
A Novembre ce lo metti in conto, ed è pure eroico quando lo racconti davanti al caminetto. A Maggio no, ma proprio NO! A Maggio, fiorellini e rondini please!

Ecco è così difficile? È Maggio!

Comunque sia facciamo due prove sotto le pesanti nuvole di cui sopra. La prima prova partiamo male, non abbiamo passo e potenza sull’onda, e il nostro tattico ha difficoltà ad interpretare il campo di regata.
Finiamo quarti.
La seconda prova partiamo bene in barca giuria, ci prendiamo la sinistra del campo dove c’è più pressione, di poppa recuperiamo un sacco di avversari, e portiamo lo spi in maniera impeccabile.
Finiamo quarti. Mmmhh…credo che ci sfugga qualcosa.
La classifica è qui, siamo quinti a parti merito col 4°. Ovviamente.

lunedì 17 maggio 2010

Abbasso la Squola!

Ebbene si, ho trasmesso la conoscenza. Il mio più sincero cordoglio per i pargoli, felicemente ritratti nella foto.
Sabato giornata scolastica, che segue la dolorosissima giornata scolastica di cui ho parlato qui.
Con l’ unico scopo di sabotare questo piccolo esercito di impuberi dall’interno mi sono recato presso il loro quartier generale per infondere in loro un sano terrore per il mare, nella speranza che mai più nessuno di loro si avvicini troppo alla mia adorata barchetta.
quando mi hanno dato il programma della lezione ho visto che tra gli argomenti c’era ”la scuffia”: il primo impulso è stato di metterci un paio di filmati di nose dive fatti col 49er a 25 nodi, e poi vediamo quanti ridono ancora…l’ideale sarebbe qualche foto di un reparto di traumatologia per mostrare la faccia di un prodiere che si è schiantato contro lo strallo. Per andare sul sicuro, anche una citazione dei feroci gabbiani assassini, proiettando scene del film “gli uccelli” di Hitchcock.
Ma poiché io sono buono, ho cercato di mettergliela giù facile.
Ma poiché io sono incapace non ci sono riuscito.
Non ricordo chi diceva che una lezione è efficace quando si riescono a spiegare argomenti complessi in modo tale che li capiscono pure i bambini. Ecco appunto. Qualcuno potrebbe obiettare che gli argomenti non sono complessi, ma, statene certi, raccontati da me lo diventano.
Ad ogni modo gli argomenti della giornata erano:
  • il bordeggio (oddio emmo’ che gli dico? Vai a casaccio a destra e sinistra?)
  • la regata (e qui mi scateno, muahahaha…ah no ho detto che faccio il buono, uff)
  • le manovre a terra (massima enfasi sulla fatica bestiale per tirare la barca in acqua e , soprattutto, al ritorno dopo ore di cinghie)
  • la scuffia (e pure qui, un po’ di sano terrorismo: scuffiare a gennaio, possibilmente con la tramontana a groppi)
alla fine dopo un lavoro titanico ho magnanimamente donato loro una presentazioncina, ma ho comunque impedito che i pargoli venissero a me, anzi li ho tenuti a debita distanza.
Pare che almeno un giovinetto su 10 abbia gradito nonostante tutto, e tenuto conto che era l’ultima ora del sabato e che gli stavo rubando l’ora di ginnastica mi sembra un gran risultato. I genitori hanno apprezzato un po’ meno, visto che adesso ogni bambinetto vuole il suo optimist nuovo di pacca, con tanto di randa radiale e scotta Gottifredi, e addio vacanze in Sardegna a guardare il culo dell' istruttore di windsurf (Questa si che è vela!) per lei, e a guardare su novella 2000 la foto del culo della velina in vacanza a Porto Cervo per lui.

I genitori della brufolosa falange che mi corrono incontro con fare gioioso per ringraziarmi…temo.

mercoledì 12 maggio 2010

Sabato prodieristico

La tradizionale tecnica per insegnare ai prodieri che il tangone va spinto verso prua, e che non ci si aggrappa alla maniglia per tutta la bolina come dei ragazzini della scuola vela…

Chi, se non io, può diventare il più forte prodiere di Pescara sopra i 25 anni il cui nome inizia per C?
Chi, se non io, dopo una brillante (beh…) carriera da timoniere può umilmente piegarsi al fato e imbarcarsi in questa nuova avventura?
Chi, se non io, dopo aver preso batoste timonando molteplici classi olimpiche può decidere che forse è il caso di fare altro nella vita?
Chi, se non io, forse è il caso che la smetta con ‘ste cazzo di domande retoriche?

Ovviamente nessuno se non io, e quindi lo faccio io. Visto che il prodiere pseudufficiale latita, io prueggio e mi alleno con l’ottimo timoniere, quello che fa pure le regate laser e gli vedo sistematicamente la poppa e basta. Per la prima volta in carriera mi dovevo girare indietro per parlargli…commovente!
Mi sono sparato un allenamento da prodiere con il timoniere più bandanato che c’è, e in effetti per essere la prima volta, abbiamo girato decentemente. Il picco emozionale è stato un minuto intero di trapezietto, per il resto vento mai superiore ai 7 nodi. Per buona metà del tempo a cavalcioni della deriva, as usual.
Dobbiamo lavorare un po’ sulle ammainate, sulle virate con rollio, sulle strambate con e senza rollio e sulle issate.
Però riusciamo ad andare dritti, braviii!
Al rientro abbiamo rotto entrambe le briglie dei carrelli della scotta randa, impressionante, una dopo 2 minuti dall’altra. Abbiamo risolto con una cima che avevo a bordo, che ci ha permesso almeno di governare. Nel mio prossimo futuro prevedo un po’ di spectra impiombato a a modino.

Piccola postilla tecnica: fondamentale portarsi sempre una cima da 4 mm di almeno 1.5 metri, che permette di risolvere un fottio di possibili avarie a bordo: quasi tutte le scotte, quando sono cazzate per la bolina, da bugna a strozzatore sono più corte del metro e mezzo di cui sopra.

lunedì 10 maggio 2010

Ti piace vincere facile?

La risposta è definitivamente NO!

Domenica abbiamo fatto 3 “belle” prove di campionato altura, ottima giornata di sole e vento sui 8-10 nodi, in pratica il sogno di ogni velista: è stato un incubo. Io ho fatto il 2 a favore di un prodiere da cui c’è molto da imparare, e devo dire che in questa configurazione la prua ha girato bene.
Peccato che il CdR decide di sovvertire l’ordine di partenza delle varie classi, prima si faceva crocieroni, regatini, regatoni (noi). A questo giro decidono di fare prima i Regatoni e poi tutti gli altri. Noi non ce ne accorgiamo fino a quando, mentre decidiamo se è e il caso o meno di dare un quarto di giro alle intermedie, se spalmarci la crema solare fattore 30 o 20, se in foto usciamo meglio mure a dritta o a sinistra, insomma mentre cazzeggiamo a miglia dalla linea vediamo la flotta salire.
In assetto.
In orario.
Incazzati.
Tagliamo la linea con circa 4 minuti di ritardo, e riusciamo comunque a non fare ultimi. Manovre a prua spettacolari, che io neanche nei miei sogni più perversi: strambaviailtangonumanissailgenoatangonumanogiuspi!
Un capolavoro. Obiettivamente il prodiere più bravo è proprio bravo, e io guardo e spero di imparare qualcosa.
La seconda prova partiamo bene, ma veramente, i primi o quasi in battello. Facciamo delle ottime boline e distruggiamo tutto con un ammainata un po’ sporca, a fargli un complimento: la drizza spi si è incastrata nella stecca full della randa che strambando l’ha portata sottovento…il gioco della settimana sarà cercare di ricostruire come ciò possa avvenire. Comunque visto che non potevamo orzare perché cazzando la randa non scendeva lo spi e ammainando lo spi non potevi cazzare la randa nel buco tra noi e la boa si sono infilati 2 barche, un peschereccio di passaggio e il 2 barrato, che fa Montesilvano-Francavilla passando per la stazione.
Ecco, questo per far capire che siamo andati un peletto lunghi. Comunque sia arriviamo quarti.
E alla fine il capolavoro. Terza prova, partiamo OCS, di nuovo. Un quarto d’ora di cristoni veneto-abruzzesi, ma soprattutto abbrutiti. Partenza valida per noi con 2’35” di ritardo, e comunque chiudiamo 6° dopo aver ripreso, superato e protestato l’unico 36.7 della flotta oltre noi.
Insomma avremmo fatto delle regate della madonna, se solo fossimo partiti insieme agli altri! La verità è che non ci piace vincere facile, e quindi ci prendiamo gli handicap. Oppure non ci piace vincere e basta…ehm…

Piccola postilla tecnica:
l’altro 36.7 ha un rating migliore del nostro, in genere gli dobbiamo 30-40 secondi a regata. Ci siamo incrociati a circa 3 minuti dall’arrivo, vicini all’ultima boa di poppa, loro hanno forzato un incrocio, noi abbiamo risposto per le rime, protestato e gli siamo arrivati davanti in reale di 3 secondi, tiè! Sommati ai 2 e 35 di handicap fanno 2’38” di vantaggio virtuale, doppio Tiè!
A parte il massacro morale, comunque si sarebbero pagati, avevano vinto. A terra, hanno perso la protesta (del resto mure a sinistra/mure a dritta, con testimoni…)e si sono beccati un DSQ.
Ma non facevano prima a cedere l’incrocio, arrivarci dietro di 10 secondi e batterci in compensato?
Mah…

martedì 4 maggio 2010

Regatelle del finesettimana

Abbiamo riniziato con l’altura, l’adrenalina di una partenza, i cambi di vela a prua, e le regolazioni di fino…ma soprattutto due giorni spatasciato sottovento a guardare la bugna del genoa leggero. Abbiamo regatato con venti fino a 8 nodi. In 2 giorni una prova ridotta, 3 annullate, una completata. In un attimo di lucida follia abbiamo addirittura cacciato il medio dal sacco, per poi scoprire che sarebbe stato meglio continuare con il leggero.
Sabato: facciamo la bellezza di 3 partenze per farcene annullare due durante la prima, statica, bolina. Chiaramente l’unica prova valida partiamo OCS, colpa mia. giriamo e passiamo la linea con 2 minuti tondi di ritardo. Arriviamo comunque 4° dopo un giro solo, perchè hanno accorciato il percorso.
Domenica: partenza buona con vela sbagliata. Boa, primo casino, ma questa volta sono quasi innocente. Comunque sia andiamo giù praticamente dritti (complice una bella rotazione del vento) e a 3 lunghezze dalla boa chiamano la seguente manovra: giùilmediosuileggerosullaltremurastrambammainachiamalingaggio che mi mette un peletto in difficoltà. Comunque sia usciamo dalla boa accuratamente ingarellati e credo che ci siamo toccati anche con un'altra barca. Credo, perche durante la giùilme….alingaggio non ho fatto molto caso a quello che succedeva fuori dalla barca. Poi durante la bolina, è arrivata la mossa tattica che ci ha portato la successo: con 4-5 nodi sono sceso sottocoperta a rifare lo spi, che naturalmente era sceso accuratamente annodato. Nel casino sottocoperta trovo pure un disorientato e stranito membro dell’equipaggio di Celeste, la barca avversaria, nella foga devo aver ammainato pure lui…
Comunque sia la mia posizione e il mio peso strategico ci ha donato un ottimo passo di bolina!
Boa di bolina, forziamo “lievemente” un incrocio e anche se non ci protestano, siccome siamo signori facciamo un 360° di cortesia…naturalmente io ho dovuto eseguire la seguente manovra: “suiltangonegiuiltangonestrangolailduecheperimpedirglidissarepassailgenoarianimailduesututto” io ci ho capito poco, il due all’albero è ancora in barca che issa cime a caso. Qualcuno lo fermi…
Comunque sia alla fine chiudiamo secondi. Da non credere!!