giovedì 20 maggio 2010

Serpenti & manutenzione conto terzi

Dopo la rottura delle briglie su Vertigo, ho deciso di sacrificare un pomeriggio velico per fare un po’ di manutenzione complessiva al parco barche.Dolorosa decisione, ieri speravo in una piatta totale, e invece c’era uno scirocchetto godurioso che restare a terra a impiombare cime è stata una tortura. Amen, c’erano dei lavori da fare!
La ferrea volontà con cui mi sono costretto a fare manutenzione

Per prima cosa ho dovuto fare della manutenzione straordinaria al Tridente della scuola vela, che la settimana prossima serve al IV reggimento "Impuberi" del velascuola (ancora loro! È una persecuzione!) e necessitava un po’ di gelcoat e di essere riarmata. Io tra le altre cose sono il “responsabile mezzi sportivi” del mio circolo e quindi mi è toccato.Poi ho rimontato il circuito randa del 470, che ho rotto nell’ultima uscita con il marinaio bandanato, e già che c’ero ho fatto un po’ di lavoretti sulla barca, sistemato i trapezi, pulito un po’ in giro. A questo punto che non vuoi pure aprire il laser per vedere come sta? E se si ingelosisce? E quindi ho messo mano pure a Plugin Baby, preparandola per la trasferta di Domenica.
Domenica.
Domenica si torna a Nord, nell’ostico e freddo mare di Alba Adriatica, dove le leggende narrano che il pericoloso drago di mare si nutra alluci umani…
Lo sguardo da predatore e l’aspetto reso temibile dalla robusta dentatura, adatta a frantumare le unghie umane come se fossero di cheratina: il drago di mare!
Alba Adriatica. Dove ho collezionato il peggior risultato della stagione in Laser, e dove per la prima volta ho beccato un vento che non fosse una bavetta. Le due cose sono ovviamente collegate. Da allora ho capito un po’ come funziona il laser con aria, ma si è rotto qualcosa dentro di me per quanto riguarda la poppa: la volta scorsa ho navigato preoccupandomi di non scuffiare più che di andare veloce, e invece di fare tattica mi chiedevo a che ora sarei stato a casa. Non è così che si fanno le regate.
Domenica vado lì per confrontarmi con me stesso prima che con gli avversari.

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