lunedì 28 gennaio 2013

Si ricomincia!

E chi ben comincia è a metà dell’opera, lo sappiamo tutti.
Nello specifico la metà in questione è una stupenda sessione in 470, usciti per fare manovre e siamo rimasti fuori un tre ore. Vento leggero/medio, ondina, insomma il più classico degli adriatici.
Freddo becco.
Esce pure il superlaserist strafig squaron, e anche il young but cazzut optimist team e noi ci infiliamo per un po’ tra i primi per provare le boline e un po’ tra i secondi per fare promozione di classe (l’amore per i doppi va inculcato sin dalla più tenera età…). Con i laser, non c’è storia in termini di velocità, per l’angolo invece ha un senso stare lì a guardare. Poi poggiamo issiamo e…ti saluto riferimenti, loro strapoggiano!
Motivo per cui decidiamo di andarcene un po’ per i fatti nostri, a provare strambate e manovre in solitaria come il gabbiano Jonathan Livingston lontano dallo stormo buonappetito. Nel far questo tagliamo la flotta optimist al lasco, spi, trapezio, gran pavese e tutto l’ambaradan a velocità da X-wing ribelle, tanto per pavoneggiarci. Li dobbiamo attirare da quando sono piccoli, dicevo. O Nel dubbio travolgerli con la nostra onda di poppa.
non c'è niente di meglio che sverniciare degli inermi bambinetti...
E ora passiamo all’altra metà, quella in cui ho dato il meglio del peggio. Nell'ordine:
  1. “regolo” il paranco del trapezio e finisco in acqua, tipo bustina del tè.
  2. virata spettacolo, del tipo:
TIMONANTE: pronti?
IO: si! (via la scotta dallo strozzatore ma NON mi sgancio)
TIM: vado
IO: cazzo, pronto ‘stacippa!

Mi ero scordato di sganciarmi dal trapezio. Scordato, letteralmente. Sono rientrato, ho fatto la manovra e sono rimasto impiccato nel nuovo sottovento, con lo sguardo basito di chi non sa perché no riesce a muoversi e non si capacita del motivo. Non so, forse pensavo di stare su un FD (che ha i trapezi continui, per chi non lo sapesse)…
Vabbè dai ruggine invernale.

Dal punto di vista prettamente tecnico, le nuove scottifredi in tinta con gli occhiali da sole scorrono nei bozzelli che è una bellezza (obiettivo raggiunto), ma sono un po’ troppo lunghe, devo correre ai ripari, ma non è urgentissimo.

giovedì 17 gennaio 2013

Impreparazione atletica

è importante mantenere la lubrificazione costante, per evitar il grippaggio dell’ileopsoas nel manovellismo laterale. Chiaro, no?

L’inizio dell’ hanno ha portato contemporaneamente ferie e una carenza cronica di vento, triste connubio per chi, come me, e letteralmente un velista della domenica (be’ pure del sabato e dei festivi suvvia…) Giungo alla lega e capisco che la tristezza è condivisa: la squadra si allena, e io con loro, ma a terra. Ora, io vado 2 volte settimana in palestra/piscina e piùomeno una volta a settimana vado a giocare a beach volley. Non sono esattamente a terra insomma. Ma…
L’allenamento da laser è diverso da tutti gli altri allenamenti noti al sottoscritto. Usa dei muscoli ignoti al sottoscritto, come ad esempio l’ileopsoas, che mi sono prontamente stirato dopo 2’ e 26” di lavoro.

A me, la zuppa di ileopsoas con castagne e pinoli esce benissimo.
Abbiamo sofferto in sequenza:
  • corsa di riscaldamento (ampiamente gestibile)
  • saltelli sul posto alternati ad esercizi a vario grado di sadismo (inizia il dolore)
  • gambe e affini contro la parete (e sperimento la pazzia del cervello e, ovviamente, dell’ileopsoas)
  • esercizi al simulatore di cinghiata (e qui quasi reggo botta, che insomma gli addominali ci sono –o ci dovrebbero essere- )
  • stretching sul tappetino (e qui mi sono addormentato come un ileopsoas)

si si, sono in formissima, credo che visti i risultati mi darò al tiro con l’arco…