mercoledì 30 novembre 2011

L’alba dei laseristi viventi

Domenica mattina è l’alba. Be’ insomma, non proprio il sole che sorge, è l’alba in senso lato per gli standard lavorativi della domenica. L’eurotimoniere è incimurrito, per cui lasers. Decido che è arrivato il giorno di provare gli steccati che mi sono autoregalato al compleanno, ben 2 mesi fa…ehm…
Il vento decide di no, visto che c’è solo un refoletto minimo e subdolo. Nelle brume mattutine girovago senza meta tra le barche quand’ecco che…incontro una altra anima persa come me…è Pino che ha deciso di ricacciare il suo laser dallo scantinato.
Non esageriamo: c’è il sole e il circolo è bello animato, ci sono un po’ di fragliotti che smontano e rimontano i loro 470 (BRAVI!) e in ordine sparso arrivano i giovinetti della premiata squadra agonistica. E come se non bastasse Pino, lo snipista per eccellenza, fervente sostenitore della superiorità della Razza della Beccaccia Ariana, sembra proprio intenzionato ad uscire!
Ed è Standard: bene, siamo in due!
Armiamo e aspettiamo. Aspettiamo e guardiamo gli altri che armano. Aspettiamo e parlo di dirzze spi con i fragliotti di cui sopra. Aspettiamo e ci cambiamo, assetto mademblik, dodici strati termici traspiranti.
Aspettiamo e ci facciamo due palle così.
Alla fine, ma proprio alla fine, verso le 11 e tre quarti ci buttiamo in acqua con un vento da ginocchia in bocca. Io peso 70 kg, lui 95. Lui ha una barca bella io ho issato delle mutande che varranno 15 euro a peso. Io vado in laser da un po’ lui no.
Risultato: lo svernicio ambo i lati, senza dire A. ah ah ah…che belo sverniciare uno snipista che questa volta non ha la scusa delle “barche diverse”…
Alla fine della nostra oretta mentre tutti escono, mentre si inizia a cinghiare (poco eh per carità, fa che si consumano gli setccati…) io rientro che ho il pranzo prenotato con parenti e porchette di vario grado e genere.
Ma se non altro le mie due virate me le sono fatte in compagnia!

martedì 22 novembre 2011

Al mare

Che rumore fa un albero che cade in una foresta dove nessuno può sentirlo?
Sei partiti, tre già fuori dai giochi a metà strada della prima tappa. Che è la più facile.
Forse, ma dico forse, qualcun ha fatto i conti senza l’oste…Verrebbe da dire che è la prima volta, che magari una cosa così non era mai successa, ma poi guardi un po’ indietro negli anni e ti ricordi della Telstra Syd-Hob del ‘98 o della Vendee del ‘96 che li hanno raccolti col cucchiaino…e vai a parlare di carbonio, di dimensionamenti, di picco di carico sull’onda e tutte le equazioni differenziali che vuoi.
la verità è che al mare non gliene frega niente se tu sei il campione del mondo o gli ultimi degli scarsi, non gliene frega niente se sei maschio femmina, forte o debole, se vai in giro con un optimist della scuola o con uno Swan 45… il mare queste cose non le sa, e manda le sue onde uguali per tutti.
Questa è la sua giustizia. Fateci i conti, o state a terra.

giovedì 17 novembre 2011

Solo noi e i kite

Ecco la prova che i kite viaggiano a velocità curvatura!
Sabato, arrivo che il mare è ancora piatto, ma tira un bel Nord di quelli che ti stuccano le orecchie. Tra l’altro è pure nuvolo. Io e il mastro timonatore abbiamo un programma di tutto rispetto per la giornata: tirare giù il palo, quinci regolare tutta la regolabilia con strumenti sofisticatissimi e infine uscire per il tempo che resta. Gli strumenti sofisticatissimi consistono in:
  • un’asticciuola di legno sulla quale ho attaccato due metri di carta dell’Obi, che partono entrambi dal centro.
  • Un filo a piombo.
  • Un'altra asticciuola con filo a piombo applicato ad un’estremità
  • Il nastro adesivo, as always.
Che sofisticatezze…
Con queste carabattole, mettiamo l’albero in bolla e misuriamo lo spread delle spreaders (che fa figo di questi tempi) onde pareggiare i conti tra destra e sinistra. Indi poscia verifichiamo la rettitudine del palo, lubrifichiamo il lubrificabile, controlliamo il controllabile.
Dopo tutte queste amenità, rialberiamo, centriamo alla buona (tanto oggi manovre) e armiamo. Nel frattempo il vento di prima ha alzato un po’ il mare, belle creste bianche al largo, e ci ha messo sopra almeno un altro paio di nodi rispetto a prima. Io inizio le mie tpiche scaramanzie, ma secondo te quanti nodi ci sono…centriamo medio…che dici metto il sottomuta di pelo di yak…insomma tutto il repertorio di quando me la faccio sotto.
Uno yak, come ti tiene caldo lui…
L’eurotimoniere minimizza, per lui ci sono massimo 12 nodi. Ma io so bene che quando le ali dei kite si alzano in volo, ce en sono almeno 13: sotto 13 nodi i kitesurfer restano a bere birra…e mentre andiamo di ali en conto almeno 7…
 Strane bestie i kite. Per divertirsi hanno bisogno di onda formata e ventone, sotto a 15 nodi quasi neanche si sprecano ad armare. Condizioni che in barca sono ben impegnative, soprattutto se si pensa che i kiters iniziamo a fare sul serio intorno a1 20 e passa. Proprio un altro pianeta.
Noi usciamo in mezzo a loro (be, non proprio in mezzo, piuttosto di lato che non ci va di fare un frontale con uno di ‘sti bolidi) e guadagniamo il largo. È il primo giorno di mare e vento serio da un bel pezzo, e mentre facciamo la prima bolina con una punta di sarcasmo chiedo:
COR: allora quanti nodi ci sono?
ET: una quindicina scarsa…
Ma non ci crede neanche lui. quando scendiamo dalle onde, faccio fatica a rimanere attaccato alla barca, sarà pauroso, ma cazzo quant’è divertente!
Prima poggiata, io vado per lo spi, ma il timonatore tituba, è incerto sul da farsi. Alla fine con le tenagile tiro fuori il motivo di tanta titubanza: a pranzo deve stare a casa tassativamente in orario, lavato e pettinato e se scuffiamo con lo spi ora che raddrizziamo (e si bagna come un pinguino tra l’altro) gli si fa tardi. Amen, del resto pure io non ho tutta sta voglia di fare il bagno, contratto al volo un altro po’ di bolina e poi un bel traverso di rientro. Ci saranno 20 nodi pieni adesso, onda oltre il metro, roba seria, insomma.
Da terra guardo chi c’è in mare.
Solo noi e i kite.

mercoledì 9 novembre 2011

L’era ipertecnologica di Vertigo

È iniziata la terza era della mia (pfui!) carriera quattroesettantopode: dopo la prima era (detta anche prototimonistica) e dopo la seconda era (nota come asfaltaflotta zonale) inizia l’era della tecnologia al servizio del prebend.
L’unità portatile di trasmissione dati che abbiamo a bordo: rileva velocità, angolo, ETA e umore del prodiere della barca sparring partner
Siamo usciti con il coach Azzariti & fragliotta girl, poco vento ma sufficiente per provare la centra altissima, la stessa che abbiamo usato nell’ ultima regata. A dirla tutta proviamo pure due configurazioni di piede d’albero, tanto per non farci mancare nulla…in acqua prevalentemente regatine e bordi appaiati, ci sono un po’ di nasse che fanno al caso nostro. Prima andiamo col piede avanti dopo un oretta passiamo alla configurazione “piede dietro” la velocità sembra più o meno quella, ma secondo il mastro timonatore piede avanti è più bello. Insomma ci divertiamo un po’ mentre inviamo in tempo reale i dati al centro raccolta, dove verranno elaborati da 3-4 cervelloni degni dei peggiori libri di Dan Brown.
Il discreto centro raccolta dati, viene buono anche per contattare gli alieni
Mentre l’etere si riempie con le nostre prestazioni, noi in mare continuiamo a divertirci, tiriamo ancora un po’ e poi un altro po’ purtroppo niente spi, il coach ha rotto non so quale manovrina (credo il carica alto) e non ha molto senso non andare ad armi pari. Uff. vabbè se non altro appena arriviamo a casa conosceremo con certezza i più intimi dettagli della nostra navigazione…

…alcuni giorni dopo, mi arriva una mail direttamente dal NORAD: dice che con vento sotto i 6 nodi devo mollare il puller.
Il NORAD, hanno ingaggiato Morgan Reeser per l’occasione

giovedì 3 novembre 2011

Week end alturoso

Campionato invernale altura, altura per modo di dire, visto che il campo è lungo come quello dei 470 la settimana scorsa, ma va bene così, che c’è poco vento. Sabato due prove, la prima piuttosto incolore, l’equipaggio gira, ma le vele sono vecchiotte e la carena è così così. Insomma non si va un cazzo. Da parte mia io faccio il mio sporco lavoro, che con 7-8 nodi è assolutamente relax. La seconda prova ci fa divertire un po’ di più, se non altro riusciamo a rollare sul filo di lana un’altra barca uguale a noi.
Piccola riflessione: ma se la cosa più divertente della settimana è stata infilare un avversario pari barca e batterlo di 2 secondi come se fosse una bella regata di monotipi…non sarebbe più divertente fare regate proprio di monotipi? Mah, i misteri del Ciava Orci, che manco a farlo apposta qui è rappresentato da MAN, il gran visir de tuti i Ciava Orci, Fine riflessione.
‘A macro de che…
Ma veniamo alla grande differenza di questo campionato: a tavola le cose sono cambiate: tovaglia elegantemente di stoffa, posateria e piatteria vera invece di carta&plastica...chissà quali leccornie per cotanta tavola!E invece...invece del solito piattone di pasta calda è fumante formato famiglia c’è una strana insalatina di piselli e zucca, poi un piatto NORMALE e sottolineo NORMALE di pasta. Oh, ma che siamo velisti macrobiotici? Amen, tanto stasera la mia dolce metà cuoce un chilo sano di pancetta con la scusa di guarnire la sua zuppa di zucca, mica 'sto cosino dietetico!
Menomale che esistono le Fidanzatine Adorabili…
Domenica, una sola prova con vento circa uguale. Noi andiamo circa uguali, cioè schifillimi. Per carità non sbagliamo un bordo, non una manovra, ma semplicemente non camminiamo…e quando vai piano vai piano e stop. Vabbè ci sarà il solito pranzo della domenica del Club Nautico…ah già manco quello.
Sconfitto dagli eventi scappo a casa dopo un deprimente pasto senza manco aspettare le classifiche, salvo poi scoprire che il bilancio del week end è un 7-7-6 su 8 partenti.
Uff…almeno ci si diverte in barca!
week end di Halloween sulla Strega, non fa una piega

Photo courtesy Antonello Coppola