giovedì 17 novembre 2011

Solo noi e i kite

Ecco la prova che i kite viaggiano a velocità curvatura!
Sabato, arrivo che il mare è ancora piatto, ma tira un bel Nord di quelli che ti stuccano le orecchie. Tra l’altro è pure nuvolo. Io e il mastro timonatore abbiamo un programma di tutto rispetto per la giornata: tirare giù il palo, quinci regolare tutta la regolabilia con strumenti sofisticatissimi e infine uscire per il tempo che resta. Gli strumenti sofisticatissimi consistono in:
  • un’asticciuola di legno sulla quale ho attaccato due metri di carta dell’Obi, che partono entrambi dal centro.
  • Un filo a piombo.
  • Un'altra asticciuola con filo a piombo applicato ad un’estremità
  • Il nastro adesivo, as always.
Che sofisticatezze…
Con queste carabattole, mettiamo l’albero in bolla e misuriamo lo spread delle spreaders (che fa figo di questi tempi) onde pareggiare i conti tra destra e sinistra. Indi poscia verifichiamo la rettitudine del palo, lubrifichiamo il lubrificabile, controlliamo il controllabile.
Dopo tutte queste amenità, rialberiamo, centriamo alla buona (tanto oggi manovre) e armiamo. Nel frattempo il vento di prima ha alzato un po’ il mare, belle creste bianche al largo, e ci ha messo sopra almeno un altro paio di nodi rispetto a prima. Io inizio le mie tpiche scaramanzie, ma secondo te quanti nodi ci sono…centriamo medio…che dici metto il sottomuta di pelo di yak…insomma tutto il repertorio di quando me la faccio sotto.
Uno yak, come ti tiene caldo lui…
L’eurotimoniere minimizza, per lui ci sono massimo 12 nodi. Ma io so bene che quando le ali dei kite si alzano in volo, ce en sono almeno 13: sotto 13 nodi i kitesurfer restano a bere birra…e mentre andiamo di ali en conto almeno 7…
 Strane bestie i kite. Per divertirsi hanno bisogno di onda formata e ventone, sotto a 15 nodi quasi neanche si sprecano ad armare. Condizioni che in barca sono ben impegnative, soprattutto se si pensa che i kiters iniziamo a fare sul serio intorno a1 20 e passa. Proprio un altro pianeta.
Noi usciamo in mezzo a loro (be, non proprio in mezzo, piuttosto di lato che non ci va di fare un frontale con uno di ‘sti bolidi) e guadagniamo il largo. È il primo giorno di mare e vento serio da un bel pezzo, e mentre facciamo la prima bolina con una punta di sarcasmo chiedo:
COR: allora quanti nodi ci sono?
ET: una quindicina scarsa…
Ma non ci crede neanche lui. quando scendiamo dalle onde, faccio fatica a rimanere attaccato alla barca, sarà pauroso, ma cazzo quant’è divertente!
Prima poggiata, io vado per lo spi, ma il timonatore tituba, è incerto sul da farsi. Alla fine con le tenagile tiro fuori il motivo di tanta titubanza: a pranzo deve stare a casa tassativamente in orario, lavato e pettinato e se scuffiamo con lo spi ora che raddrizziamo (e si bagna come un pinguino tra l’altro) gli si fa tardi. Amen, del resto pure io non ho tutta sta voglia di fare il bagno, contratto al volo un altro po’ di bolina e poi un bel traverso di rientro. Ci saranno 20 nodi pieni adesso, onda oltre il metro, roba seria, insomma.
Da terra guardo chi c’è in mare.
Solo noi e i kite.

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