lunedì 15 marzo 2010

La mia Velascuola

Lo spinnaker, la vela che ti permette di guardare dall’alto in basso i laseristi e gli snipisti: è bene imparare da subito le cose importanti di questo sublime sport

Week end molto velico, a partire da sabato mattina, quando ho dato una mano per il progetto Velascuola che coinvolge il mio circolo. In pratica ho armato il mio adorato 470 a beneficio della falange di impuberi che ha invaso i tranquilli spazi della LNI. Mi sono dedicato anche a fare un po’ di presentazione della barca, il trapezio, le vele e tutto il resto ed era tutto molto bello…tutto molto bello fino a quando uno dei consiglieri del circolo si è avvicinato tenendo una mano sulla spalla di un pargolo e mi ha detto:”senti ho detto a questo ragazzo che può salire un attimo a bordo per sentirsi un velista!” io l’ho odiato, ma non per scherzo. Ho odiato pure l’incolpevole impubere e le sue scarpe sporche, e i suoi circa 40 kg sulla barca a secco. Io (che sono il proprietario) NON MI SONO MAI PERMESSO DI SALIRE SULLA MIA PICCOLA A TERRA, SAREBBE COME STUPRARLA!!! Tuttavia, ho visto l’occhio alla Oliver Twist del piccolo mostro e l’ho fatto accomodare. L’avrei voluto strangolare con la scotta randa. Ovviamente, un attimo dopo tutto l’esercito della seconda media voleva prendere d’assalto la mia falchetta, ma a quel punto non ce l’ho fatta più e ho tirato fuori il tangone, per usarlo come una lancia e difendere così la mia amata come Aiace sulle prue delle navi achee.
Dopo questo evento i ragazzini adoreranno la vela. Ne sono sicuro.

Per l’onore che gli è stato concesso, questo giovinetto ha come minimo l’obbligo morale di portare a casa una medaglia olimpica
Per tutta la mattina in cui si è consumata la tragedia ha spirato un bel vento ma io sono stato costretto a terra, e dopo qualche ora ho iniziato a sentire l’ormai noto prurito alle mani. Va da se che il pomeriggio, pur con il timballo sullo stomaco, mi sono fatto 54 virate digestive, girando tra le nasse a più non posso :-)
Domenica, invece sono stato io ad andare a scuola di Laser.
Ringraziando gli dei si è cinghiato, anche se non alla morte. Sono uscito con i radial-veteran, che gentilmente mi hanno preso sotto la loro ala protettrice, secondo l’antico paradigma della trasmissione della sapienza dal saggio all’ imberbe giuovine, che si ripete dalla notte dei tempi. In pratica hanno cercato, con scarsi risultati, di insegnarmi a portare la barca in strapoggia. Mi superavano a destra e sinistra, e per chi non lo ricordasse io peso quanto loro e ho 2 metri di tela in più.
Veteran: “culo in fuori, spalle dentro, un po’ meno deriva, sbanda la barca”
Io (dopo gli aggiustamenti vari):“ così?”
Veteran:”sei piattissimo, devi mettere quasi la falchetta in acqua”
Io (pensato , ma siamo matti?): “così ho zero controllo, mi sembra instabile”
Veteran: “è instabile!”
Io: “ah, allora ok, basta saperlo”

Basta saperlo un corno. Sembra di correre con delle scarpe di sapone su una pista da pattinaggio! Però va detto anche che è divertente…
Ovviamente non ho rinunciato al piacere di farmi un bagno fuori stagione, ho esagerato un filino la roll tack, e sono rimasto incastrato col giubbetto salvagente sotto al boma…ehm…che idiota

2 commenti:

  1. Commentando l'episodio dell'imberbe che si accomoda sulla falchetta della tua barca a secco:
    Ma lo sai che hai proprio un buon cuore? Forse solo per questo la medaglia olimpica la meriti tu. Io avrei assolutamente negato l'accesso a bordo in quelle condizioni approfittando per fare una lezione sulle cose da non fare sulle barche che si trovano a secco sul bagnasciuga, ecc. Con richiami magari di fisica (forze e pressioni per chi ha almeno dei vaghi ricordi), statica e deformazione dei materiali. Poi con l'incauto consigliere me la sarei vista in separata sede, salvo poi metterlo alla gogna se solo si azzardava a dire: "eeeeh ma in fondo che cosa poteva succedere"... lì forse avrei usato il tangone più a cuor leggero!

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  2. in verità la mia "amorevole" mano sulla schiena non lo guida verso i giusti movimenti, lo tiene per la collottola per sollevarlo dallo scafo.
    sul consigliere non mi pronuncio, bastano i fatti

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