ecco il mio apporccio strategico alle regate d'ora in poi: il duro lavoro paga
Prima di raccontare com’è andata un paio di flash della giornata:
- arriviamo, scopriamo le barche le troviamo ghiacciate. Letteralmente, le cime del vang erano in un unico blocco di ghiaccio a causa della poccetta d’acqua in fondo al pozzetto.
- Ho armato la vela di Marco e ho capito com’è fatta una vela laser. Ah, a proposito grazie.
- C’è stato talmente poco vento che il cunny potevo lasciarlo a casa.
E ora veniamo alle cose belle viste in acqua: Rispetto al Tissellone e Azzariti cammino meglio sia di lasco che di poppa, senza se e senza ma. Di bolina me la giocavo sul mare piatto. Ho fatto dei giri di boa decenti come maneggio di scotta, e ogni tanto mi sono preso il lusso di fare un po’ di tattica.
Le cose brutte:partenze indecenti, imbarazzanti. La bolina con onda corta, proprio non riesco a non farmi frenare, sbatto in continuazione. Poca aggressività con gli avversari.
Per il resto è stata una giornata di sole pallido e vento leggero, nella quale il rookie dell’anno ha fatto vedere ai temibili avversari di che pasta è fatto, ah! Sono arrivato al circolo la mattina alle 9:00 ho preparato la barca, mi sono vestito e alle 10 ero pronto. gli altri velisti idem. Poi intelligenza a terra fino all’una, in pratica un branco di poveri cristi vestiti da settimana olimpica di Medemblik a cuocersi su un prato. E a guardare un manica a vento che puntava a terra. Come ha detto Azzariti: “se mia moglie dal ponte mi vede adesso mi riempie di parolacce” (per i non pescaresi: c’è un ponte che passa sopra il nostro circolo, da cui si vede tranquillamente il mare e i velisti).Poi ringraziando gli dei siamo scesi in acqua affrontando un vento di forza fino a 4-5 …nodi. Genuflessi in pozzetto per le successive 5 ore. Siamo gli unici velisti d’Italia con il ginocchio della lavandaia. Che poi la cosa tremenda è che noi con le ariette siamo bravi (o almeno supponiamo di esserlo) visto che a Pescara il vento medio è 6 nodi. Quando c’è una regata nazionale qui ci iscriviamo, e pensiamo “dai che ‘sti gardesani che mangiano pane e Ora, con l’arietta sbroccano e noi che siamo pazienti li freghiamo”.Ecco, il week end della nazionale ci sono 22 e onda di 2 metri e mezzo. Sempre cosi, sempre. Comunque tornando alla regata ho gareggiato molto in mezzo agli avversari, ad un bordo di poppa siamo arrivati in 3 in boa ed era un quarto d’ora che non riuscivo a distanziarli di un metro. Una figata. Non ho preso rischi, sempre a chiudere sulla flotta. Non ho sparato i bordi, non sono andato a chiudere quando ero in svantaggio e a dirla tutta sono stato un po’ moscio in partenza e nei giri di boa (sono arrivato sempre esterno).
Che dire: al di là della parte tecnica è stato divertente. E questa la cosa che conta di più
Per la cronaca della regata ho scritto un articolo qui.
prossimo appuntamento il 28 marzo, già da domani andrò ad accendere i ceri votivi a San Cetteo per avere poco vento.
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