giovedì 18 giugno 2015

Terza nazionale contender – primo giorno

La sveglia è puntata moolto presto, che alle 8 dobbiamo liberare l’affittobattello: l’affittatante ne ha bisogno per i cruccoturisti o qualcosa del genere. Ce ‘ha spiegato ieri ma dopo alcune birre…
Dicevo, sveglia con un hangover più che rispettabile, meno male che si regata tardi e che la barca è già pronta. Colazione solitaria a bordo con le neole a forma di cuore (regalo della dolce fidanzatina), solitaria perché gli altri ronfano ancora in barba alla richiesta del barcaiolo. io ho provato un timido "buongiorno" e la risposta è stata un "gronfwhhlww...zz..zz" per cui ve bene così.
Le prime due ore della giornata le passo a fare colazione e a girovagare un po’ sperduto per il piazzale, tranne l’iscrizione non devo fare nulla. Guido invece è arrivato ieri sera e quindi ha il suo ruolino di marcia.
Tra l’altro ogni tanto fa 2 gocce, quindi se non è proprio necessario evito.
Evito qualsiasi cosa.
Per ora di pranzo – che corrisponde all’ora di uscire- il vento è entrato come da tradizione gardesana, solo che l’intensità è un po’ debole. Pazienza (o forse meglio così?...ehm…) ci chiamano fuori e andiamo. Il campo è già praticamente pronto quando arriviamo in zona barca giuria, insieme a noi ci sono: i melges 20 (ma la nostra bolina è qualche lunghezza dietro la loro poppa, quindi non ci tocchiamo, se non quando rientrano in porto o quando escono) e la Nastro Azzurro, con la quale invece abbiamo un’interessante sovrapposizione di rotte quando loro scendono di spi e noi saliamo di bolina sulla destra del campo.
la mia partenza in barca...e sullo sfondo gli audaci mure a sinistra, già metri e metri avanti.
Fatte le dovute considerazione e date le premesse meteo è grasso che cola :-D partiamo (io verso la barca per poter virare subito, qualche coraggioso direttamente mure a sinistra in boa), viro sulla linea e attacco ‘sta prima bolina. Prima che faccia in tempo a dire “Ponale” il vento sale sale e si stabilizza sugli 8 metri: ora si che lo riconosco!
Io fatico un po’ ma cerco di reggere botta, faccio bordeggi one tack e mi ritrovo -neanche ultimo- alla boa di bolina. Il lasco che segue è un orgasmo prolungato, bagnato e veloce. Soprattutto veloce:
Ed è quando penso di essere velocissimo, bellissimo ma soprattutto velocissimo come mai sono stato, che sento un rumore come di motoscafo alle mie spalle, mi volto un attimo e vedo Francesco ITA 90 che arriva sparato mi passa da sopravento senza dire ba…e io mi sgonfio. In boa era dietro di lunghezze.
Continuo comunque ad andare ma in seconda bolina perdo ancora pezzi…non c’è niente da fare, devo imparare a far correre ‘sta barca con vento.
Dopo una poppa veloce ma poco più che un trasferimento, chiudo la mia prova 23 mentre il vento cala e gira, proprio sulla linea d’arrivo.
Per la seconda prova dobbiamo aspettare un po’ per i capricci del vento, che invece di rimanere steso e regolare fa le bizze.
Dopo un po’ riparte, stessa direzione di prima ma meno intensità, diciamo che si va verso i 5 metri ora.
Prova simile alla precedente, più facile ovviamente, ma non riesco ad imbroccare la partenza: risultato chiudo 22, piuttosto male. Di bolina va un po’ meglio, ma ITA 140 decide di poggiarmi addosso di poppa senza troppi complimenti: mi supera non fa i due giri e tira dritto. Molto corretto da parte sua. Io lascio perdere, non mi va di passare la serata al tavolo delle proteste per una posizione merdesima, per di più.
La terza prova va un po’ meglio: 19 ma sempre lì dietro: più o meno è la mia posizione, temo. Di queste prove con vento medio leggero ricordo sempre delle boline buone e delle poppe in cui vengo superato meschinamente Ovvero: di poppa non vado.
(pure vero che chi mi supera di solito ha delle vele power mentre io ho la slim per sopravvivere alle boline…)
Una volta a terra partiamo per il più classico dei bordi tattici verso il tendone dove le birre e salumi bonezziani ci attendono.
Dopo esserci così giustamente aperitivati, andiamo a cena al circolo, e questa forse è l’unica nota negativa: per 50 sacchi di iscrizione un piatto di pasta anonimo e un’insalatina verde. La ragazza canadese che mi siede a fianco (a quanto pare la tata del miniciccotti, comunque sia insomma fa parte del gruppo vacanze Pescara) definisce la cena “Rabbit food” e ho detto tutto. E lei è una tipina scarsa uno e sessanta e si e no 50 kg, fate voi le proporzioni per i contenderisti da 85 kg e famelici…
piuomeno la nostra cena. e no il coniglio non era incluso...:-(
Tra l’altro sta canadesina mi salverà la vita domani, ma questa è un’altra storia.
Dopo cena, tutt’altro che sazi, ci andiamo a prendere un bel gelato e quando ormai sono le 11 circa (tardissimo!)  ci ritiriamo a dormire a diversi livelli di stanchezza. Il Ciccotti recupera tutta la santa famiglia, figlio pirata e canadesina, io non so perché e per come ma stanotte sto in un'altra barca, vabbè chissene. Vado giù come un piombo e ciaoo

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