martedì 10 luglio 2012

Gente senza palle

Poniamo il caso che un atleta giudicato non idoneo a competere dalla massima autorità sportiva nazionale si presenti comunque al mondiale della sua specialità, in barba a tutto e tutti. Poniamo che quell’atleta centra la qualifica che mezza Italia inseguiva da un anno per le successive olimpiadi, mandando così l’Italia alle dette olimpiadi. Poniamo che la detta massima autorità sportiva nazionale ribadisca la sua autorità, sottolineando che il detto atleta, che ha appena qualificato la detta nazione non è idoneo all’attività agonistica. E di conseguenza lo lascia a casa, anzi lo lega con una camicia di forza burocratica per essere sicuro che non gli faccia un altro scherzo tipo il mondiale di cui sopra.
A questo punto se la detta massima autorità sportiva nazionale fosse fatta da gente con un minimo di coerenza, onestà intellettuale e di palle dovrebbe dire che la qualifica centrata da un atleta non idoneo competere non è da ritenersi valida e conseguentemente lasciare a casa gli incolpevoli atleti subentrati per partecipare alle olimpiadi.
Io sono un atleta e riconosco nella FIV e nel CONI la massima autorità per lo sport che pratico. A me può stare bene che il CONI abbia giudicato il Sibello timonatore inidoneo, è una decisione sbagliata o giusta non mi interessa, ma è una decisione. Io come atleta mi sottometto all’autorità nel momento in cui faccio la visita medica gennaio e rinnovo il tesseramento. Devo anche accettare che se decido di fare di testa mia, poi il CONI possa prendere un provvedimento disciplinare e ribadire la sua autorità. Non importa quanto Sibello sia bravo, benvoluto, eroico e bello, è facile tifare per lui ma pur è sempre un atleta sottomesso a quell’autorità e che quell’autorità l’ha bellamente ignorata. Se si crea un precedente così pericoloso nulla mi vieta un domani di presentarmi al mondiale ISAF con la mia ITA 4311 tanto perché ho voglia di farmi un mondiale, potrei perfino prendere l’aereo e farmi trovare sulla linea a Weymouth, perché se io non riconosco l’autorità sportiva nazionale posso ignorare le sue regole di selezione. E questo non va bene. Ma neanche va bene nascondersi dietro un dito e dire “non è idoneo per motivi di salute” quando è palese che gli eventi scorsi sono solo un braccio di ferro per ribadire chi comanda. La decisione del CONI è un provvedimento disciplinare, una squalifica dovuta all’insubordinazione di Zara. La documentazione medica non è stata neanche presa in considerazione al CONI perché quella di Sibello è una squalifica, e quando squalifichi un atleta non ha senso verificare il suo stato di salute.
Abbiano il coraggio di chiamarla per quel che è. È il minimo per un atleta che vede sparire anni di lavoro e sacrifici, che non almeno venga preso per il culo.

“Qui ci pisciano addosso e non ci fanno neanche il favore di chiamarla pioggia” 
Sigourney Weaver - Avatar

2 commenti:

  1. da quello che ho capito io, lui al mondiale ha partecipato legittimamente visto che non è richiesta l'idoneità come probabile olimpico bensì la semplice visita medica agonistica (A). E infatti lo hanno fatto partecipare perchè senza tessera FIV con certificato A non avrebbe avuto l'elegibilità per partecipare.
    Il problema quindi è "solo" per le olimpiadi.

    Concordo però che la chiusura dimostrata può essere giustificata solo come una prova di forza per fare in modo che mai più qualcuno metta in discussione il loro operato.

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  2. angolo delle congetture:

    se la partecipazione al mondiale fosse stata legittima e regolare, visto e considerato che era anche l'unica occasione per qualificarsi, il sibello in questione non avrebbe dovuto fare l'apparizione a sorpresa che ha fatto. ricordo ancora la entry list con su scritto "Angilella-Sibello" e poi vedere i results della prima giornata "Sibello-Sibello."

    ma ripeto, sono congetture basate sui pochi dati che ho

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