martedì 17 luglio 2012

Un’onesta giornata

Ovvero come tirare fuori dal cilindro una bella (ma non troppo) regata in quattrequattrotto.La storia è che questa regata si doveva fare ad Ortona, che tanto per cambiare si è tirata indietro, è il secondo circolo quest’anno che si defila al dunque, se non altro gli ortonesi hanno avuto il buongusto di avvisare prima.Il mio circolo si fa carico della regata, visto che le barche partecipanti sono per lo più pescaresi lator nord, anche se in contemporanea è prevista anche una bella veleggiata sociale.
No problem, si fa prima l’una e poi l’altra e poi si pranza insieme, più siamo meglio è, ognuno da una mano anche i passanti sul ponte...questo è il nostro spirito. 
Per i 470 i tre risicatissimi equipaggi sono un po’ rimaneggiati, io timono e porto fuori la fragliotta girl (visto che l’eurotimoniere è in vacanza con la sancta familia) la barca del coach azzariti la porta un riesumato Galli che a prua invece del solito Dolce Jr vede un inedito Paolo Orlandi (che il coach è l’organizzatore maximo della veleggiata ed è in servizio sul gommo, il dolcetto si è laureato il giorno prima e i festeggiamenti sono ancora in corso mentre scrivo, voci incontrollate parlano di 27 familiari di peroni stragelate nel tempo record di 6' e 37"). Insomma l’unica certezza sono i master-veteran-whitecapells Dante e Salvatore.
Io come sempre quando mi tocca timonare e andare in regata con la fragliottina, prego una settimana intera per avere 5 nodi, massimo 5.5 . domenica mattina mentre armiamo ce ne sono 15. Urg.
Armiamo, centra medio bassa. Quando arriva il ferale momento di andare in acqua, prendiamo la barca e trasciniamo i piedi di piombo sulla spiaggia, mentre una raffica impertinente fa volare ombrelloni, asciugamani, varie ed eventuali tra cui anche un neonato... Io sento la vocina piccola piccola della fragliotta che fa: “l’ombrellone vola via…” vocina e occhioni grandi così…ci manca solo il lacrimone. Io faccio il vago e sento lo stomaco che mi si piomba. Dettagli.
Siamo a riva e prendo la decisione drastica dell’ultimo minuto: sbassare l’assetto, visto che le ultime raffiche sono decisamente più da 20 che da 15!
Mai fu decisione più infausta, visto che poi il vento è calato verso qualcosa che era più 10 che 15 e noi siamo andati in giro con una randa così per  tutto il tempo:
male, male, male.
Tradotto in italiano, non si stringeva un cazzo.
Nonostante questo facciamo le nostre tre brave prove, chiudendo secondi in tutte e tre, Angelo è  impossibile da prendere per il semplice motivo che lui bolina, agli altri due va l’onore delle armi, hanno retto tre prove da trapezio e non è poco tenuto conto da dove sono partiti qualche anno fa.
Insomma una regataccia. Mai veloci, mai cazzuti, mai davanti.
Però.
Però come dico sempre è meglio una brutta regata che nessuna regata, e alla fine ci siamo divertiti, abbiamo faticato, siamo arrivati in fondo. Senza sputare l’anima, ma andandoci vicino…insomma un’onesta giornata in mare.
Le foto sono una courtesy della mia dolce metà, travestitasi da Borlenghi dei poveri per l’occasione. Si noti il fatto che pietosa ha inquadrato noi e non la randa.

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