Riflettevo, così. Di quando timonavo, e di adesso che invece prueggio. Della mia prima barca e della barca attuale, Vertigo.
Per me il prodiere non deve essere particolarmente bravo (be’ insomma neanche un cane sia chiaro) o tatticamente superiore, anche se farebbe comodo. Per me la cosa più importante è che deve darmi fiducia. Io devo stare lì e timonare, senza preoccuparmi che il prodiere possa farsi male in manovra o non essere in grado di fare un lavoro perché il gioco si fa duro e la paura ti blocca il cervello. Se timoni pensando a cosa combina il prodiere allora non stai timonando, è semplice.
Ecco.
Il prodiere ideale è una persona di cui fidarsi, al 100%. Una persona di cui, a furia di manovrare, conosci ogni possibile reazione, come un estensione muscolare di te stesso. Tu pensi di orzare e lui si stende.
Il timoniere ideale, oltre ad essere dotato di una sovrannaturale capacità di concentrazione, deve ispirare fiducia nel prodiere. Il prodiere non deve pensare “oh, io vado fuori e mi appendo, ma tu non mi buttare in acqua” se si va di questo passo avviene un penoso dentro-fuori con la barca che rolla e la randa che non va mai a segno. Penoso appunto. Il pensiero giusto è”vado fuori per tenere la barca piatta, lui sa fare il suo lavoro.”
E poi c’è la barca, che ha il suo peso. Non riuscirei mai a tirare il collo ad una barca di cui non mi fido. La paura di tirare giù il palo, o di spaccare tutto sarebbe troppo grande. Il giorno che smetti di fidarti della tua barca vendila di corsa, non fa più per te. Ecco perché il tempo passato a terra è così importate. La gente ride quando controllo e ricontrollo tutto periodicamente, prende per il culo quando per l’ennesima volta smonto tutto per la manutenzione periodica. Che ridano, io resto dell’idea che tutte quelle ore costruiscono la mia fiducia nella barca, e che la sfortuna non esiste, la sfortuna è solo mancanza di manutenzione.
Alla fine tutto questo sport si riduce ad un castello di fiducia, negli uomini, nei mezzi in e te stesso.
Per me il prodiere non deve essere particolarmente bravo (be’ insomma neanche un cane sia chiaro) o tatticamente superiore, anche se farebbe comodo. Per me la cosa più importante è che deve darmi fiducia. Io devo stare lì e timonare, senza preoccuparmi che il prodiere possa farsi male in manovra o non essere in grado di fare un lavoro perché il gioco si fa duro e la paura ti blocca il cervello. Se timoni pensando a cosa combina il prodiere allora non stai timonando, è semplice.
Ecco.
Il prodiere ideale è una persona di cui fidarsi, al 100%. Una persona di cui, a furia di manovrare, conosci ogni possibile reazione, come un estensione muscolare di te stesso. Tu pensi di orzare e lui si stende.
Il timoniere ideale, oltre ad essere dotato di una sovrannaturale capacità di concentrazione, deve ispirare fiducia nel prodiere. Il prodiere non deve pensare “oh, io vado fuori e mi appendo, ma tu non mi buttare in acqua” se si va di questo passo avviene un penoso dentro-fuori con la barca che rolla e la randa che non va mai a segno. Penoso appunto. Il pensiero giusto è”vado fuori per tenere la barca piatta, lui sa fare il suo lavoro.”
E poi c’è la barca, che ha il suo peso. Non riuscirei mai a tirare il collo ad una barca di cui non mi fido. La paura di tirare giù il palo, o di spaccare tutto sarebbe troppo grande. Il giorno che smetti di fidarti della tua barca vendila di corsa, non fa più per te. Ecco perché il tempo passato a terra è così importate. La gente ride quando controllo e ricontrollo tutto periodicamente, prende per il culo quando per l’ennesima volta smonto tutto per la manutenzione periodica. Che ridano, io resto dell’idea che tutte quelle ore costruiscono la mia fiducia nella barca, e che la sfortuna non esiste, la sfortuna è solo mancanza di manutenzione.
Alla fine tutto questo sport si riduce ad un castello di fiducia, negli uomini, nei mezzi in e te stesso.
Ora capisco l'aria terrorizzata di Marco D'ambrosio al timone......sei tu il prodiere!!
RispondiElimina...dalla filosofia espressa si evince che sei un singolista cromosomico... col prodiere è come con le mogli...devi cercare un punto di equilibrio che dura il tempo di averlo raggiunto...e dopo ogni errore cercare sempre e soltanto di non rifarlo !!!!
RispondiEliminaBuon vento
commento alla foto:
RispondiEliminaL'immagine è bella...sulla conduzione della barca...avrei delle riserve tecniche !!!!
@ anonimi:
RispondiEliminasarebbe carino saper chi siete se ci conosciamo già, giusto per sapere con chi nparlo
@ anonimo delle 10:13:
nooo che dici! con marco c'è un intesa stellare! lui è terrorizzato solo quando ci sono 28-30 nodi e sa che io non mi voglio ritirare....eheheh
@ anonimo delle 10:36:
più che altro sono un prodiere cromosomico...sarà ma quando timonavo talvolta faticavo a trovare il punto di equilibrio. ora navigo molto più rilassato, mi piace di più
@ anonimo delle 10:36:
esprimiti pure sulle riserve, sono qui per imparare. con il laser sono un po' pippa, checchè ne dica la ranking assolaser...