Terzo giorno,
il giorno in cui si avverò la nefasta previsione. Il giorno della botta, oggi quotata a 27,33 nodi.
Prime due
prove con vento al livello di bonaccia adriatica, decisamente faticoso far
camminare la barca ma facciamo lo stesso due prove.
La bonaccia è tale che pure il fotografo deve inventarsi qualcosa… |
Unico acuto
della giornata è stata una bella collisione al cancello di poppa tra una barca
su di noi (poca roba, una fiancata) e, mente il mastro timonatore litigava con la
detta barca, tra noi e un'altra barca, centrata in pieno, colpita e affondata. A
terra scopriamo di aver fatto dei bei danni, e a me incolpevole prodiere e
proprietario mi tocca sorbettarmi a occhi bassi:
- la cazziata
- Lo scambio dei dati per l’assicurazione
- il tradizionale trattamento di disprezzo non verbale noto anche come “marinai della domenica che ci venite a fare alle regate se non sapete portare la barca” che viene riservato a chi fa cazzate del genere tramite sguardi di superiorità e sarcasmo gratis.
Tornando alla
regata, alla fine della seconda, neutrissima prova siamo nella bonaccia più
assoluta e sono le 16:30 circa. L’acqua è uno specchio. tutto rimane così fino
alle 5 meno 10 quando la barca giuria salpa e parte, bene giornata finita e si
torna in porto…e invece no, la barca va verso il largo per prendere quell’aria
che si vede laggiù…tempo di seguirla di cambiare centra per il vento in arrivo
e issano il segnale di avviso alle 16:59. Questo è sadismo, una flotta cotta da
due regate e 5 ore in mare, mezz’ora alla cappa senza vento, e adesso a fine
giornata una terza prova con 20 nodi almeno: è arrivata la tanto temuta,
mitizzata, drammatizzata botta. Sadismo puro. Partiamo per questa lunga, dura,
faticosa bolina, e molte onde dopo giriamo neanche malaccio la boa, niente spi,
andiamo giù a vele bianche. In altra situazione il vento sarebbe ampiamente
gestibile, ma adesso stanchi e deconcentrati è troppo alto il rischio di fare
danni. Ecco la differenza tra i brocchi e gli agonisti seri: loro non perdono
la concentrazione neanche a fine giornata. I brocchissimi invece sono già in
porto che 20 nodi neanche ci pensano a regatare.
Il rientro,
per la mia gioia è di bolina. Bolina da 25 nodi stabili, distruttiva. Ed è
durante questo rientro che realizzo quale sia il più grande punto di forza
della razza umana: lo straordinario spirito di adattamento, me ne sono reso
conto esattamente quando ho formulato tra me e me il pensiero: “adesso alzo un
po’ il paranco, incastro le mani sopra il gancio E MI RIPOSO…”
È possibile
riposarsi al trapezio con 25 nodi. Vi assicuro che si può fare, basta dire al
timoniere di svegliarti prima di virare.
IDOLO!
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