Secondo giorno
della Practice race, piove, ma non è questo l’importante. Io e l’eurotimoniere
accusiamo il medesimo malessere..come dire…colonizziamo il bagno del B&B e
gli facciamo fare gli straordinari, ecco da questo momento in poi, andare in
bagno sarà il leitmotif dele nostre giornate.
Una regata
fantastica.
Una batteria, di grande utilità in questa settimana |
Saliamo in
macchina (che parte al primo colpo, 160 euri di batteria veramente ben spesi), andiamo
al circolo senza sbagliare neanche una volta e guardiamo la pioggia scendere
per il resto della giornata: nessuno ha molta voglia di regatare, col rischio
di rompere qualcosa o peggio di inzuppare la muta il giorno prima della regata
vera. La “regata vera” inizia ufficialmente alle 7 quando inizia la cerimonia
di premiazione/apertura della Master Cup. Devo dire che è stato piuttosto
toccante ed emozionante assistere all’alzabandiera, insomma la parola Wolrd
non c’è scritta da nessuna parte ma è sulle facce di tutti.
Siamo ad un
Mondiale.
Conta poco
che è open, siamo ad un mondiale. Credo che anche per i neozelandesi accanto a
noi sia lo stesso. Molto bello il discorso d’apertura del non so quale
assessore ben parlato in inglese, molto bello l’intervento dell sfizzero di cui
sopra, che scopriamo essere il Gran Mogol di tutti i master: è opportunamente
abbigliato con pantaloni cachi, panama, camicia bianca e cravatta di classe. Wow…ehm…
Molto bello
anche l’apporto decisivo del sindaco o giù di lì le cui uniche parole, in
italiano, sono state “dichiaro aperto il XVIII master cup” poteva sprecarsi a
impararsi la frasetta in inglese…
Ma siccome
non si vive di sole emozioni, ci fiondiamo sul buffet, e stringiamo amicizia
con questo e quello, insomma facciamo vita sociale e alimentare.
Il giorno
dopo, lunedì siamo ancora alla mercé dei nostri intestini, e andiamo in regata
un po’ provati dalla situazione. Ci fanno fare tre prove in condizioni che
variano dalla genuflessione al trapezietto faticosissimo (il trapezietto
faticosissimo è quella particolare combinazione di vento sui 7 nodi e ondina
bastarda che costringe il prodiere a muoversi continuamente, con ripetuti
carichi sui quadricipiti e le ginocchia, in pratica le mie condizioni preferite
L ).
Noi genuflessi in boa, si noti l’eccellente posizione rispetto alla flotta |
Noi facciamo
le nostre tre prove, con vento un po’ a salire durante tutta la giornata, la
prima schifo (centra troppo bassa) la seconda buona (gran partenza, aria
libera, girati 8 la prima bolina) e la terza di nuovo schifo, per sopraggiunti
limiti di gambe (mie), intestino (timonatore) e concentrazione (entrambi).
Noi, che abbiamo deciso di partire in barca per prenderci aria libera e la destra e che facciamo tutt'altro perchè siamo cotti |
Ce ne torniamo
a terra (bolina di un’ora ovviamente), birra, classifica e dritti a morire al
B&B. A cena ci facciamo
un giro per la Gaeta elegance, ci piazziamo in un ristorante amico del bed’n’breackfastaro,
niente di indimenticabile, e infatti non mi ricordo neanche il nome…
photo courtesy Gianluca di Fazio
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