mercoledì 5 ottobre 2011

L’adunanza – primo giorno

La statua commemorativa del raduno, che regala l’immortalità ai coraggiosi timonieri e prodieri che con considerevole sforzo ed eroismo rialberano un 470
Con immane sforzo il Clarissimo delegato zonale (cioè il magnifico me) ha prodotto l’evento istruttivo dell’anno, ovvero un allenamento di classe (e che classe!) di due giorni, in cui ne abbiamo viste di tutti i colori.
Per un allenamento di classe ovviamente ho chiesto l’aiuto di istruttori di classe…
Roberto: istruttore 470 dei tempi gloriosi che furono, quando i barcopodi abruzzesi avevano un motivo d’essere nelle classifiche nazionali
Il prestigioso riconoscimento che ha conseguito questo pacato istruttore, conferito per la profonda competenza e sensibilità umana
Mario: motivo d’essere di cui sopra. Prodiere d’antan, poi monotipista di vario genere ed estrazione, e da ultimo mastro spinnakeraio sulla Strega reloaded. Uno che ne sa a pacchi, insomma, nonché autore di memorabili metafore.
due tipici leprotti della majella, si noti il muso pezzato del prodiere
La sera prima faccio tardi per preparare 314 panini con la mortadella, che serviranno per rifocillare le orde di velisti affamati che io, ottimista inguaribile, mi aspetto.
Appuntamento alle 9:30: io arrivo alle 8:30 in ansia organizzativa, con la macchina talmente mortadellata che mi affilano tutti i gatti del quartiere. Dopo questo raduno venderò la macchina senza far passare neanche un giorno...
Alcuni volenterosi si presentano verso le 10 meno un quarto, gli altri con comodo verso le 10:30, incluso il maledettissimo eurodormiente. Grrr grrr….Comunque, dispongo il disponibile (panini, boe gommone ecc ecc), organizzo l’organizzabile, esigo l’esigibile (Money!!) e mi godo lo spettacolo di ben 5 equipaggi indaffarati ad armare. Per i nostri standard è l’equivalente del Heineken Jammin festival della randa. Wow.
In acqua siamo fortunatissimi: sole caldo e vento a due cifre, si va che è uno zucchero. Facciamo più o meno tutti gli esercizi che ci vengono impartiti, gli istruttori di cui sopra fanno i salti mortali e si sgolano. Siamo bravissimi. Siamo tutti bravissimi. Se lo ripeto ancora una volta finisco col crederci…
Dopo 4 ore in mare, un panino e 36 issate questo è il bollettino della giornata: un ferito grave, un ammutinato, un disalberamento.
Poteva andare peggio.
Alla fine in mare siamo solo noi e i giuovinastri fraglia (ovvero dolcetto e fragliotta girl) gli altri sono tornati a terra sani e salvi chi più chi meno.
Due parole due debriefing (il bello ce lo teniamo per domattina) e poi ci mandano a casa…non proprio, alcuni vanno a casa altri vanno a fare sessione straordinaria di centratura barche, insomma di riffa e di raffa tiriamo finché è buio…dura la vita del radunante.

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