Il secondo giorno si apre con l’astuzia organizzativa dell’anno: delego alla MAMMA i panini. Lei si sveglia alle 6 meno un quarto per affettare, lei. Io mi sveglio alle 9 tonde tonde, carico tutte le bontà alimentari del caso e schizzo alla Lega come una faina incazzata (l’influenza di Mario inizia a farsi sentire…).Dopo la semicazziata di ieri, i marinaretti sono tutti più o meno in orario. Prima di andare in acqua ci godiamo i filmati di ieri, le nostre manovre, con i commenti degli istruttori. Alla voce “issata spi” si vedono nell’ordine (per compassione tacerò gli autori delle manovre):
- passaggio di boa largo, poggiata inconsistente, issata in tempi epici. Commento: “la regata è finita nel frattempo”
- Lunghi in layline, issata lenta lentissima. “questi vanno in Croazia, basta che poi si ricordano che la boa è qui”
- Prodiere fuori assetto, issata nei limiti della decenza. “prodiere a gambe aperte come un caimano, issata…mmh, va bene…(paragonata ai precedenti!)
- Passaggio nella norma, spi in ritardo, tangone sottovento (?!): “questi…cazz…vabbè, niente hanno fatto un’ invenzione. Carino però.”
Un caimano. Mi spiegate come fa ad aprire quelle gambette corte e tozze che si ritrova? |
Indi poscia andiamo in mare, dove con vento un po’ minore id ieri (ma più onda incrociata pensa te che culo, il ginocchio ringrazia) facciamo esercizi di manovre a go go. Oggi è il giorno delle roll tack. Qualcuno rolla un po’ troppo e va in acqua, mavabbene…
E poi ancora issate, manovre , assetto e velocità.
Alla fine ci spariamo anche un paio di regatine, che in fin dei conti servono a farci divertire e tornare a terra felici e contenti, come nelle migliori favole. La regatina n°1 la facciamo con le partenze ad handicap per evitare che i leprotti (cioè noi) scappino via. Finiamo davanti di poco, cincishiamo un po’ sull’arrivo, io ho voglia di farmi una sparata al lasco ma a quanto pare non si può. Uff…
La seconda provetta partiamo alla regata maniera. Di bolina scopro con gioia che il distacco abissale si è ridotto, gli altri viaggiano con buon passo, tanto che di poppa, dove sbagliamo completamente bordo finiamo dietro Daniele e Cardoncello, ma pensa te!
Loro tornano a terra con dei sorrisi che vanno da orecchio a orecchio. Noi con la certezza che in alcune condizioni la barca di poppa non va, come a San Benedetto. Ci dovremo lavorare su.
Per fortuna che al circolo ci attende la mia dolcissima metà, dispensatrice di lietitudine e aperitivi, e tutto passa in secondo piano davanti a un bellini…
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