lunedì 4 aprile 2011

Con gli occhi da orsetto lavatore

Finalmente un week end figo! Sabato faccio allenamento con l’eurotimoniere. Prima facciamo centre e assetti con le vele zonali e poi non paghi, issiamo le vele sfiga e usciamo per fare manovre. fuori ci sono un paio di snipes, che se non altro vengono buoni per provare le boline. Risultato: due bordi e gli davamo distacchi siderali..dopo un po’ siamo arrivati all’equilibrio, ovvero partire insieme, due incroci e 360° per aspettarli e poi via di nuovo.

Ecco, sverniciare uno snipe da più o meno queste sensazioni

Lavoriamo un po’ intorno alle boe, issate spi soprattutto, abbiamo deciso di sconfiggere definitivamente l’annoso problema dei secondi superflui, a fine lavoro qualche timido miglioramento c’è stato. Ma la cosa bella veramente è stato vedere il circolo bello sveglio, istruttori, barche in manutenzione, barche in acqua…finalmente ho la sensazione di non essere solo nell’universo, con il caldo i velisti vengono fuori, come le tartarughe dopo il letargo invernale. Domenica Il sacro timoniere ha da fare, quindi io convoco la fragliotta girl. Come sempre arriviamo che c’è un po’ di movimento. Peccato che sia movimento di trapani e bostik invece che di vele issate: tra una settimana c’è la prima zonale e qualcuno è un po’ indietro con la manutenzione, io invece ho già dato nella saga epica di gennaio. Armiamo , giochiamo un po’ con le sartie, e aspettiamo un vento piccolo piccolo, che i nodi si contano sulla punta delle dita. Abbastanza per andare, e andiamo. Faccio timonare lei, tanto per cambiare e lavoriamo su alcuni errorucci di impostazione, tipo difficoltà ad andare dritto, scartabellarsi con lo stick in virata, cose così. Il fatto divertente è che proprio seguendo i miei saggi consigli ad ogni manovra andava peggio, fino a quando la giovane padawan non si è ritrovata con entrambe le mani legate all’archetto e lo stick sui denti… Il momento migliore è stato quando ella ha finalmente scoperto come funziona la bussola:

Fragliotta Girl (faccia concentratissima, dopo un quarto d’ora di mumble mumble): "ma allora…cioè, quando dice zero…stiamo andando a nord, giusto?"
Io: "eh si, buongiorno!"
FG (con la faccia furbetta di chi ha capito tutto e la sa lunga): "ahh…e quindi 90° è est, poi 180° è sud e 270° dovrebbe essere Ovest!!"
IO (ormai deciso a fare della presa per il culo lo sport nazionale): "dovrebbe, ma certe volte no, dipende dal posto e da quanta prua fai…"

Il vero problema della giornata è stato il ritorno: il vento ci molla definitivamente mentre toccavamo il punto di massima distanza dalla costa. Dopo un po’ di ciondolamenti in stile “naufraghi” decido di passare all’azione e costruisco un remo con il tangone e il giubbetto salvagente: ottima soluzione, solo che alla prima pagaiata il giubbetto si è bagnato e ha iniziato a pesare come un cucciolo di terranova. Le successiva 3429 pagaiate sono state moderatamente sfiancanti… Infine, quando ormai anche i parenti più stretti se ne sono fatti una ragione e ci hanno abbandonati, giungiamo a terra con solo un ora e mezzo di ritardo! In compenso grazie a questa overdose di sole e occhiali da sole oggi ho la tradizionale abbronzatura a orsetto lavatore, che fa tanto felice la mia dolce metà:
io e la mia amata, ritratti in un momento di coccolosità serale

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