giovedì 24 marzo 2011

Seconda nazionale – secondo giorno

Giornata all’insegna dell’inutilità.
Nella notte il mare è montato come degli albumi sbattuti a neve, e rende impossibile una qualsiasi forma di uscita, forse Zandonà ci riuscirebbe, ci è riuscito a Pescara nel 2009…ma noi comuni mortali no, e il comitato, mortale pure lui issa la Echo (divieto di scendere in acqua) e ci fa stare a terra.
Per darci un tono apriamo la barca e facciamo due-centre-due. Nel dubbio che si regati davvero mettiamo mano alla barra del timone che traballa un po’: già ieri ho sostituito un rivetto al volo, ma si è rivelato inutile. Dopo breve consulto col timoniers chiedo ad alta voce il monofilm autoadesivo monopolimerico, e il timoniere come da prassi mi passa lo scotch.
Quando dici un lavoro destinato a durare…
Poi vediamo le barche che si allontanano dal piazzale in direzione parcheggio e noi senza che nessuno veda iniziamo a smontare le manovre con discrezione...piano piano…aspetta che si sono voltati da questa parte…vai ora…
Bighelloniamo così fino alle 11 circa: sentiamo un suono di sirena e la Echo va giù: silenzio ferale su tutto il piazzale, non si sente scrocchiare una randa. Un attimo dopo sale l’intelligenza su Alfa e parte l’applauso.
La flotta scalpita per andare in mare sempre e comunque…CERRTO!
Senza più nasconderci smontiamo tutto, carichiamo e scrocchiamo il piatto di pasta comunque offerto dal circolo appena dopo la premiazione.
Andiamo via così, due saluti e subito in macchina, lasciamo Piadinalandia senza aver visto neanche una piadina piccola piccola. uff...
Colpa nostra ovviamente

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