la gioventù velica italiana impegnata al fronte dell’ostico campo di Pescara: si notino gli sguardi fieri di nazionale orgoglio dinnanzi al perfido moto ondoso nemico
Stavo pensando al campionato juniores snipe e sono giunto alla conclusione che non è esattamente cosa buona e giusta. Ok, si fa vela, cosa che in principio non è mai sbagliata.
Entro nei dettagli prima che mi prendiate per pazzo ancora di più: non è cosa buona e giusta spingere un giovinetto a partecipare solo (e ribadisco questo “SOLO”: è il perno di tutto il ragionamento) alla classe snipe (o FJ o dinghy o vattelappesca) juniores ignorando le classi olimpiche. Io la vedo così.
Supponiamo di avere dei potenziali campioncini in erba, insomma dei ragazzi bravetti. Guardate negli occhi questo gruppo di velisti giovani e bravi, hanno lì i loro sogni, mondiali olimpiadi e tutto il resto, sono in quell’età in cui ci credono e, diamine, hanno ancora tutte le loro cartucce da sparare. L’attività sportiva su una classe non olimpica/propedeutica, fuori dalla vela che conta davvero, non può essere l’unica o la principale attività praticata. Può essere un valido comprimario multilaterale, si fa esperienza e tutto il resto con la barca di papà. Ma papà ha 45 anni e 7 kg di sovrappeso, e 25 anni fa era in ranking list nazionale 470 e si è fatto le sue settimane olimpiche di Anzio. Magari quella volta ha girato pure la boa di bolina davanti a Chieffi e lo racconta ancora al figlio, che andando in snipe(o FJ, zef,dinghy…ci siamo capiti), Chieffi o Zeni non lo vedrà mai. Lui ci ha provato ad inseguire i sogni. Dovrebbero provarci anche i ragazzini. Ipotizziamo che gli adulti, i genitori, i circoli e i coach dirottino in massa i giovani under qualcosa sulle classi secondarie: tra qualche anno ci ritroviamo a non avere nessuno da mandare alle olimpiadi. Tra qualche anno alle nazionali 470 ci saranno solo 30 barche invece delle abituali 70-80,ma in compenso potremo vincere a mani basse il mondiale juniores Vaurien! …ops ma questo è già successo…ehm…
Meditate gente adulta, meditate.
PS: Fermo restando che il gesto dei senior di prestare propria la barca per far regatare ragazzini di 13-14 anni che una barca così competitiva se la potranno comprare solo tra 10 anni è quanto di meglio abbia visto negli ultimi anni.
Entro nei dettagli prima che mi prendiate per pazzo ancora di più: non è cosa buona e giusta spingere un giovinetto a partecipare solo (e ribadisco questo “SOLO”: è il perno di tutto il ragionamento) alla classe snipe (o FJ o dinghy o vattelappesca) juniores ignorando le classi olimpiche. Io la vedo così.
Supponiamo di avere dei potenziali campioncini in erba, insomma dei ragazzi bravetti. Guardate negli occhi questo gruppo di velisti giovani e bravi, hanno lì i loro sogni, mondiali olimpiadi e tutto il resto, sono in quell’età in cui ci credono e, diamine, hanno ancora tutte le loro cartucce da sparare. L’attività sportiva su una classe non olimpica/propedeutica, fuori dalla vela che conta davvero, non può essere l’unica o la principale attività praticata. Può essere un valido comprimario multilaterale, si fa esperienza e tutto il resto con la barca di papà. Ma papà ha 45 anni e 7 kg di sovrappeso, e 25 anni fa era in ranking list nazionale 470 e si è fatto le sue settimane olimpiche di Anzio. Magari quella volta ha girato pure la boa di bolina davanti a Chieffi e lo racconta ancora al figlio, che andando in snipe(o FJ, zef,dinghy…ci siamo capiti), Chieffi o Zeni non lo vedrà mai. Lui ci ha provato ad inseguire i sogni. Dovrebbero provarci anche i ragazzini. Ipotizziamo che gli adulti, i genitori, i circoli e i coach dirottino in massa i giovani under qualcosa sulle classi secondarie: tra qualche anno ci ritroviamo a non avere nessuno da mandare alle olimpiadi. Tra qualche anno alle nazionali 470 ci saranno solo 30 barche invece delle abituali 70-80,ma in compenso potremo vincere a mani basse il mondiale juniores Vaurien! …ops ma questo è già successo…ehm…
Meditate gente adulta, meditate.
PS: Fermo restando che il gesto dei senior di prestare propria la barca per far regatare ragazzini di 13-14 anni che una barca così competitiva se la potranno comprare solo tra 10 anni è quanto di meglio abbia visto negli ultimi anni.
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