l’eurotimoniere schiacciato dalla fatica e dallo sconforto della nullafacenza velica. Si noti la posa indolente
Io è l’eurotimoniere ci siamo aggiudicati il Titolo Zonale di migliori scaricatori di barche. Dopo la pur brillante prestazione di Termoli, al Palio abbiamo ci siamo superati toccando il record di 12’26” per scaricare e alberare, e poi ci siamo andati a fare una birretta per lo sforzo…
Comunque sia, in virtù del tanto invocato miracolo meteorologico di vento ce n’era e pure troppo! La cronistoria di un pomeriggio da leoni (ricordo che la regata era prevista per le 16:00):
Comunque sia, in virtù del tanto invocato miracolo meteorologico di vento ce n’era e pure troppo! La cronistoria di un pomeriggio da leoni (ricordo che la regata era prevista per le 16:00):
15:47 mio padre, in crisi da ansia tsunami, mi chiama per dirmi che la capitaneria di porto sconsiglia di mettersi in mare
15:52 ci facciamo una birretta al bar e valutiamo il da farsi, Palio annullato per troppo mare, vogliamo uscire in allenamento?
15:58 mio padre mi chiama per dirmi che ha parlato con un Tenente di Vascello della Marina Militare che ricorda una condizione del genere al largo di Capo Corso nel 2004, e sconsiglia vivacemente l’uscita. Vabbè penso io, in fondo l’eurotimoniere si è congedato da Capitano di Corvetta
16:06 armiamo il fiocco e ghindiamo, percepisco un tremito nella forza, so che da qualche parte mio padre, col binocolo in mano, sta avendo un mancamento mentre cerca di coordinare il supporto aereo con la protezione civile
16:15 stiamo a riva e iniziamo a dire: ma guarda quella nuvola a forma di molfetta, non mi piace per niente… se non c’erano gli scogli l’uscita era più facile… con discrezione ci informiamo a che ora c’è lo spuntino-porchetta
16:22 mi padre mi chiama, parla a fatica per il panico, mi passa il Tenente. Il militare lascia perdere il mare e si informa della porchetta.
16:28 guardiamo i gabbiani a terra e smontiamo tutto. Non si sfida il Grande Gabbiano, se non vola lui, neanche noi. E poi tra un quarto d’ora c’è la porchetta, vera anima suina del Palio Velico
Resta un po’ l’amaro in bocca per aver avuto la conferma che con mare formato, vento sformante, onda, un passaggio stretto tra gli scogli e onde frangenti non me sono sentita di uscire. Pensavo di essere meno pauroso e più incosciente.
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