martedì 26 gennaio 2010

feticismi

Non so voi ma io sono molto affezionato alla mia scotta randa. La stessa cima mi segue da due barche ormai, e quando sarà verrà con me sulla terza.
È una scotta di 6 metri e mezzo, rastremata negli ultimi 4, dal diametro originale di 6.5 mm a 4.
La mia prima scotta randa era una cimaccia del 12 bianca ingrigita con spie nere. La conservo ancora con un certo affetto.
Poi con la mia seconda barca (comprata da armare da zero in pratica) è arrivata l’esigenza di una scotta vera, performante e rastremata. Il primo tentativo è stata una cima da 8 bianca e blu cui avevo tolto l’anima nella parte finale per sostituirla con una cima da 4 più lunga che sbucava fuori, il tutto tenuto da una cucitura. Non mi ha mai fatto impazzire (troppo liscia) e l’ho sostituita subito, con una cima da 7 grigia con spie rosse. Questa l’ho semplicemente scalzata togliendo l’anima dopo un tot di metri e cucendo tutto. Una piomba dal lato iniziale e via. Alla prima sventolata ho visto che si allungava un po’ sotto raffica e tra noi si è rotto qualcosa. La tengo ancora come scotta di rispetto in fondo ad una borsa.
Poi ho incontrato lei: perfetta, del colore giusto, dello spessore giusto , di spectra, con la calza molto spessa anche lei in spectra, pelosa al punto giusto, ah ve l’ho detto che è di spectra?.
Per rastremarla è stato sufficiente sfilare l’anima negli ultimi 4 metri e cucire, che tanto la calza regge da sola 600 kg e passa. In compenso è stata difficile da impiombare, ci ho messo delle ore, accartocciato sul divano a tirare e spingere, e alla fine un pezzetto di anima di 2 mm è rimasto fuori, “Impossibile tirare più di così” e sono filato a letto che erano le due e un quarto, e ci lavoravo dal pomeriggio.
Quando ho abbandonato la barca in mare e poi me l’ hanno recuperata, la prima cosa che sono andato a cercare era lei. Non era al suo posto, l’avevano usata per trainare lo scafo disalberato e pieno d’acqua col gommone. La piomba era perfetta, anche i 2 mm di anima erano entrati dentro, ricordo che il mio primo pensiero è stato “ma questi quanto hanno me l’hanno tirata la barca?” quel giorno ho quasi perso una barca ma ho guadagnato una piomba perfetta, fate voi se è conveniente.

È stupido affezionarsi agli oggetti.
È stupido lo so.
Ma io la guardo e ricordo i soldi messi da parte, le bolle sulle mani, e poi le manovre, le planate, la libreria in casa mia di Milano dov’era appesa, e anche se è solo un oggetto è comunque un pezzo della mia vita in mare.
Non è una cima speciale, è il tempo che le ho dedicato che la rende unica per me.
È stupido lo so, ma è così.

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