martedì 2 settembre 2014

la resa dei conti finita - la veleggiata sociale

La socialità di questa regata (pardon, veleggiata) è la prima cosa che è saltata all'occhio: tante ma tante barche e barchette, un paio di F18 (i catamarani non gli aerei) venuti dal nord, un botto di barche scuola in acqua con equipaggi più o meno improbabili e familiari: com'è giusto che sia, in una bella domenica di fine estate.
veniamo alla parte tecnica: sabato sera sono andato ad un matrimonio in cui pure la bomboniera era una bottiglia di vino, fate voi il resto. sono rientrato alla base alle 3:15, dalla base al letto ci ho messo un altri tre quarti d'ora buoni per togliermi le lenti a contatto.
Sabato a pranzo invece sono uscito con KCS: allenamento al trapezietto con gli snipes, 2 ore tonde tonde, acido lattico ai vertici storici. oltre ai quadricipiti di legno ho guadagnato la consapevolezza che di poppa non tengo il passo dei maledetti scaldabagno, ho provato sia scendendo alla laser maniera sia stando alto, ma non ho avuto risultati apprezzabili.
Domenica mattina l’acido lattico-alcolico presenta il conto dopo sole 4 ore di sonno, e nonostante tutto andiamo in acqua puntuali, in 5 nodi a essere gentili.
Il percorso è stato accuratamente disegnato per essere una corsa di cavalli di circa un ora, che è una veleggiata ‘ngurante e quindi meno si manovra meglio è. In pratica è un bastone al traverso/bolina larga. La partenza è la solita ma a 5-2-1 io prendo i 2 e mi piazzo in boa…non sarebbe neanche tanto male se non finissi coperto da Pino, e siccome è una corsa di cavalli e virare non se ne parla, e siccome ci sono 5 nodi e siccome sto smaltendo la sbornia, mi tengo sta copertura maledetta per tutta la prima bolina. Giro la prima boa terzo dei monoscafi dietro due snipes e dietro due fulmini di F18 (i cat, non gli aerei) che manco abbiamo visto partire, viaggiano veloce come degli F18 (gli aerei, non i cat).
Per intercessione divina, e per corrente e per salti di vento opportuni durante la prima poppa che poi è un ‘altra bolinona riesco 1) ad agganciarmi, 2) a passare da sottovento i maledetti snipes. Alla fine di un altro giro in cui allungo un altro po’ riesco a chiudere primo dei monoscafi, mettendo dietro anche un HC16 con gennaker, che forse era l’unico mezzo un po’ prestazionale del gruppo (tenuto conto che non c’erano virate da fare).
Dato che è presto e dato che ormai sono in acqua e prima di pranzo dobbiamo aspettare l’arrivo del dinghy 12, tanto vale che mi faccio due virate al trapezietto….e di nuovo le gambe urlano pietà, che io non concedo loro: ci ho messo una settimana a costruire i cip&ciop, ora devo ammortizzare l'investimento con più virate possibili!
Risultato finale 1° in reale dei monoscafi, 8° overall in compensato. Gli snipe tutti avanti, uff.

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