martedì 14 gennaio 2014

470 - L’uscita

Io e Ugo ci abbiamo riprovato domenica seppur con un’arietta minima sindacale, appena sufficiente per un paio di strambe. Giusto per annusarci un po’.
sniff sniff...
Io passo il più tipico dei sabati del 470ista, faccio centre sull’albero race (riassunto della saga: fatte centre sull’albero allenamento, stuccata ghinda, scambiati alberi per poter navigare in attesa di riparazione, fatta ghinda nuova nel frattempo, da ripassare con la sonda) e guardo la manica a vento che punta a terra. Timido e speranzoso mi sono portato pure la muta, che non si sa mai. Inutile.
Domenica ci troviamo di buon’ora, i sistemi meteo del regno sono indecisi tra il nulla totale e l’arietta governabile: solo 3 nodi di scarto ma lì in mezzo c’è una bella differenza. Noi nel dubbio armiamo con calma, che Ugo fa un sacco ma un sacco di domande: ma questa drizza qui…ma se ghindi un po’ di più qua che succede…e se tiro quo…e se premo questo pulsante rosso con scritto “AUTODESTRUKTIONEN” che fa… (per chi non se lo ricorda la barca è di origine lanzichenecca)
Insomma mi piace. È uno che le cose vuole capirle, e capirle bene.
Alla fine di questa didattica sessione di armamento durata solo mezza mattinata facciamo l’issata di prova a terra, lo spi si gonfia garrulo e rotondetto e allora decidiamo che basta teoria: si va in acqua. Il tempo di cambiarci che il vento inizia a morire&girare: il più classico dei classici. Andiamo lo stesso: passiamo i primi 40 minuti a bordeggiare nel nulla (e nonostante tutto la barca pare muoversi: corrente?) e poi entra qualcosa di stabile in intensità, direzione in corso di definizione (ma tendente al N NW, bello freddino) che ci permette di portare la barca come se fosse una barca, filetti a segno e tutto il resto. Sbandata sottovento, ovviamente. L’allenamento è breve, ma manteniamo un tasso di manovre alto per compensare: non è che ci escano un granchè bene, ma era prevedibile. Lo stile medio è di due che vanno a spasso, quindi decisamente meglio della media zonale (dove lo stile medio è due cecati a fa a pretate), ma decisamente peggio della media nazionale. Se dovessi dare un voto sarebbe un 6 d’incoraggiamento. Miglioreremo con la pratica, ma il guaio è che io ho dimenticato molte cose di come si fa il timoniere, quindi neanche riesco ad istruirlo a dovere. Sul dritto però andiamo dritti, che bravi ;-)
Purtroppo, quando il vento inizia a salire e farsi divertente noi rientriamo, abbiamo irrinunciabili e pressanti impegni familiari e quindi nisba, all’una e mezza a terra. Per stiracchiare al limite il tempo in mare decido al volo che una volta a terra lasciamo la barca aperta, sistemiamo solo le vele e ripasso dopo pranzo a mettere in ordine tutto con calma, dopo il pressante impegno appunto. Noi ci accordiamo per sabato prossimo, meteo permettendo.
Al ripasso quando vado a lavare e coprire la barca vedo questo:


…ovviamente.

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