mercoledì 17 aprile 2013

La luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunga bolina

(ovvero come lavorare per 11 minuti in due giorni e farci pure la bella figura di fronte all'equipaggio)

si noti la tensione atletica di questo equipaggio in assetto da bonaccia: zz....zzz.....zzz
Sabato e domenica, continuiamo con il campaltura con le regate costiere: Pescara-Vasto e ritorno per un totale di 54 miglia in 2 regate. Potrebbe essere divertente,potrebbe. Sabato partiamo con un vento indefinito più o meno al traverso e più o meno di 5 nodi. Appena partiti diamo spi, ma lo teniamo giusto 5 minuti, prima di dover iniziare a bolinare fin a vasto, nei 5 nodi di cui sopra che nei momenti migliori arriveranno addirittura ad 8. Non c’è neanche da virare, in pratica mi si incancrenisce una chiappa (sempre la stessa, regata monobordo…) contro la falchetta. Per arrivare ci mettiamo 4 ore e rotti, e arriviamo terzi dietro quelli che, ormai lo sappiamo con le ariette ci tritano di passo. E oggi c’era solo da fare passo, non è che potessi inventarti chissà che. In totale sabato ho lavorato  nei 5 minuti della partenza e poi un issata e un ammainata.
A Vasto abbiamo tempo per cazzeggiare alla grande, io finisco a fare una specie di partita di calcetto sulla spiaggia laddove qualche folle temerario (e ribadisco il concetto di folle temerarità, io non lo fare per nessun motivo al mondo) si butta anche in acqua per il primo bagno di stagione.
la bella spiaggia di Vasto
Domenica, per fortuna il vento è cambiato: ci tocca bolinare anche al ritorno, ma invece di essere un bordo unico è un bordeggio esatto, in pratica 74 virate in 8 ore.
Si, 8 ore.
E mezza.
Fino ad Ortona tutto più o meno bene, navighiamo in circa 8-9 nodi d’aria, in target (oh come parlo figo) e ci stiamo lasciando dietro i nostri avversari diretti. Dopo Ortona il vento inizia a calare, calare  e ancora calare…da Francavilla Foro a Pescara porto ci abbiamo messo 4 ore abbondanti, bonaccia assoluta durante la quale i nostri avversari ci hanno ripreso e superati.
Il picco di sfiga è avvenuto quando abbiamo anche preso una nassa col bulbo passando inesorabilmente da 1 nodo a 0: subito il mastro comandante mi chiama, io alla seconda R di “Corrado” mi sono già tolto la giacca, al “vedi se” mi sono tolto maglia, all’ “abbiamo pre..” mi sono tolto pure le scarpe e il “so la nassa!” l’ho sentito mentre mi tuffavo: due tre respiri fatti bene (più che altro per andare in temperatura, ) e vado giù a liberare.
Risalgo a bordo acclamato come un eroe, tappeto rosso e tutto il resto. Per 30 secondi di lavoro dopo 2 giorni di nullafacenza…eheheh
La impareggiabilmente tosta e mitica posa in partenza: 4.5 nodi...
E dopo tutto questo mio gesto di incomparabile tostezza e miticità, e ribadisco l'umida eroicità, scopro con orrore che siamo pure 4°…maledette bonacce.

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