martedì 22 marzo 2011

Seconda Nazionale – Arrivo

Ormai siamo rodatissimi: io, timoniers e la signorina TomTom partiamo venerdi pomeriggio, rapidi ed efficienti. Piadinalandia ci appare solo 3 ore dopo di viaggio assolutamente incolore. Basterà dire che con consumata abilità arriviamo verso le 7, scarichiamo, armiamo e ci godiamo lo spettacolo del miglior rigger del mondo emerso. La scena è la seguente: piazzale semibuio con allenatore e 2 signorine una delle quali abbarbicata all’albero, c’è solo un lampione: la tipica ambientazione portuale da film Noir. Le ragazze eseguono gli ordini impartiti, gira un po’ le crocette, cazza un po’ di ghinda, tira qui, molla là…il coach sta a 6-7 metri dalla barca misura il tutto ad occhio. Si si, a occhio e senza strumenti: o lui è un genio, o io di questa roba qui non ho capito niente. O entrambe le cose. La migliore è stata:
allena-rigger: “guarda, dai mezzo giro alla crocetta di dritta…”
signorina arrampicata: “ah-ah”
signorina a terra: “dici? Riprendiamo quel millimetro di prima?” (cioè gli da pure corda…)
AR: “si guarda è una cosa di uno due mm, però per me va bene così, magari rivediamo più tardi”
Si certo…
il tensiometro PT-1 è la storia...accogliete a braccia aperte il nuovo microscopio Harken!
Noi ci limitiamo a chiudere la barca e portarla nel piazzale che al buio non si leggono neanche i numeri sul tensiometro, tralasciando le ben note variazioni dimensionali del rigging dovute alle dilatazioni termiche: variazioni dell’ordine di 0.5-0.7 mm!!
Dopo questo fortunato incontro, andiamo in albergo: Cervia è la città dei sensi unici deliranti, fai venti metri e devi girare perché la strada continua ma in senso contrario a quello di provenienza. In pratica è un labirinto dove il tratto rettilineo più lungo sarà si e no 50 metri. E per fare 100 metri in linea d’aria devi fare 1,6 km di stradine. La signorina TomTom ad un certo punto si arrende e va in crisi: ”al prossimo incrocio tentare un inversione di marcia consentita e buttarmi nel fiume, sono una stupida e ho pure la cellulite, non dovevo farti girare in via delle pannocchie…scusa, tutta colpa mia, sono proprio una stupida…sob sob sob… ”
Ho passato la serata a consolare un navigatore satellitare offrendogli una vaschetta di gelato al pistacchio, il suo preferito.
L’albergo della signora Raffaella è abbastanza carino, anche se offre una disparità di trattamento: Matrimoniale asburgica con bagno e riscaldamento per il timoniere, bolscevica singola, fredda e senza bagno per il prodiere. Prima notte niente coperte, solo con le lenzuola: ho dormito riscaldato solo dall’affetto satellitare della signorina TomTom in crisi depressiva.
Basandomi sulla sola voce al telefono avevo immaginato la signora Raffaella così…
Una volta sistemati approdiamo nella pizzeria più vicina all’albergo, dove si mangia discretamente bene…e si paga pure: 20 euri ‘na pizza e ‘na birra!

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