venerdì 2 agosto 2013

Italiano master (ma siamo giovani dentro) – secondo giorno

l'eroico prodiere che si sacrifica sotto al vang e si carica la barca in spalla nel prepartenza...
Il giorno della verità, oggi scopriamo se noi siamo dei 17 che hanno fatto un 6 a culo o se siamo dei 6 partiti un po’ in sordina.
Il giorno della verità inizia con una bonaccia totale. Nuvole strane e curiose si piazzano sopra e ai lati del lago e la termica non riesce a spuntarla, niente da fare.
Orario ultimo per la partenza alle 18:00, sarà una luuunga giornata.
La lunga giornata si trascina nella piatta per tutta la mattina e buona parte del pomeriggio, verso le due iniziamo a dare i primi segni di cedimento e ci accasciamo un po’ tutti qua e là, chi seduto, chi col mento puntato sulla prua della barca, insomma moribondeggiamo.
Alle 4 chiamano intelligenza in acqua e ci chiamano fuori. In effetti c’è una bavetta minima per governare, e probabilmente aumenterà.
Lungo la via verso il campo di regata posizionato astutamente nel regno di Lontano Lontano, abbiamo tempo di svegliarci e ci presentiamo decentemente a segno per la prima prova. A dire il vero la mia unica preoccupazione è l’orario, sono atteso per cena a Pescara…
Come previsto il vento aumenta noi siamo in assetto medio-alta con vento al limite superiore del range e la cosa si traduce in: navigazione in piena potenza, ta-daaaan!!
Finalmente vediamo quanti cavalli ha il 470, la prima prova è bella proprio bella. Belle boline stese, bei traversi e soprattutto magnifica la seconda poppa, con il vento ancora aumentato, in pratica planata continua e free pumping. Noi chiudiamo 10°. Be’ direi che siamo più da 6 che 17 J
Tra la prima e la seconda decidiamo per scendere di centra, perché in effetti ora siamo sicuramente oltre i 15. Faccio tutto il mio solito balletto, ghindapiedesartiecrocetteghinda e siamo pronti. Partiamo, niente di memorabile anzi dobbiamo faticare un po’ per trovare un canale libero e virare poggiando dietro a un paio di barche. Durante la prima bolina il vento crolla a livelli da trapezietto e di colpo ci troviamo con la barca troppo poco potente. Cerchiamo di limitare i danni facendo dei tripli carpiati tra puller e bender, ma niente da fare, il passo non è dei migliori. Comunque sia facciamo il nostro lavoro, e bene o male reggiamo la metà flotta e forse anche qualcosina di più fino allo stacchetto d’arrivo. Qui facciamo un errorino strategico che forse ci costa una o due barche: una o due barche si ingaggiano interne, chiedendo spazio alla boa e costringendoci a uscire molto bassi. Durante la poppa, guardando chi girava avevamo deciso per tenere su lo spi. Peccato che con la rotta bassa che ci troviamo a dover fare per dare acqua a ‘sti maledetti il nostro bordo al lasco è moooolto stretto: in pratica dobbiamo puntare in boa invece che in barca, con le vele quasi di bolina larga. Sono sicuro che abbiamo perso un bel po’ e che almeno una delle barche che avevano chiesto acqua (che durante la poppa erano mezza lunghezza dietro) è riuscita ad infilarsi. Insomma nel bene e nel male chiudiamo 13°: si poteva fare qualcosina meglio ma nel complessivo è onesto.

A Terra scopro che Vince invece di star lì a cambiare assetto ha semplicemente sghindato e poi ha rimesso tutto come prima durante la fine della prima bolina, semplicemente perché quella nuvola lì sopra Bracciano paese aveva la tipica forma di nuvola che da una sparata di 20 minuti e poi si riallinea: chiaro no?  
e alla fine, niente il solito carica-lega-viaggia fino a casa.

4 commenti:

  1. eeeee.....sei riuscito ad arrivare per cena? ;)

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  2. alle 11 e spicci, mi hanno lasciato da parte le rostelle da cuocere.
    si, la mia fidanzatina è una santa: come ho telefonato per dire che ero alla LNI si è messa in regia alla canaletta

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  3. la tua fidanzatina legge il blog, vero? :p ahah

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  4. saltuariamente.
    ma i complimenti preferisco farglieli a voce di solito ;-)

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