c'erano quasi 30 nodi , CHIARO? |
Domenica, c’è
regata laser al circolo di casa. Siccome noi siamo un po’ megalomani, ci
presentiamo all’appuntamento con millemila nodi di garbino, mica facciamo le
cose in piccolo noi…
Con tutto
questo vento io di solito non penso neanche ad armare, al massimo mi affaccio
per controllare che i teli copribarca stiano al loro posto. E invece. E invece
armo, anche se un po’ titubante, e mi cambio perfino.
Il garbino è
un vento che rientra perfettamente nella categoria bastardi, per i seguenti
motivi:
- È rafficato con cattiveria, in certi momenti sembra che ti debba strappare i numeri velici dalla vela, in certi altri ci riesce.
- Le raffiche sono dall’alto verso il basso con un orientamento studiato per favorire la scuffia e/o la straorza.
- Non soffia mai a meno di 28 nodi, e dura per 16-20 ore ininterrotto.
- Tira verso mare, roba che se dai spi e poi non sai perché l’hai fatto è un attimo farti recuperare in Croazia.
L’unica cosa
buona è che non alza onda*.
Insomma
quando c’è garbino è meglio ti fai i fatti tuoi, o che sei un velista con i
controcazzi. Io purtroppo non sono particolarmente controcazzuto, e i fatti
miei non me li sono fatti. Che ci voi fa’
è la vita!
Ad una certa,
mentre il vento solleva la ghiaia dalle aiuole, La barca giuria dal largo
chiama gli atleti in acqua: Iacopo, che non è esattamente normale, è già a fare
manovre da due ore “per scaldarsi” gli altri si avviano, io fischietto facendo
il vago e conto i petali di un geranio lì vicino.
Ci sono da 25
a 30 nodi, e io faccio finta di niente e guardo quella nuvola a forma di
lemure. Mentre sono intento a contare i granelli di sabbia contenuti in un
pugno, finisce la prima prova e il fastidioso vento sembra calare. L’ultimo
minimo barlume di saggezza crolla alle 12:47 quando il vento sembra calato per
davvero, e decido di raggiungere la flotta per la seconda prova, insieme ad
altri due ex-prudenti. La nostra presenza sul campo di regata si può riassumere
così: andiamo, scuffiamo e torniamo.
Il vento era
calato ‘sto cazzo.
Sono bastati
10 minuti nell’area del prepartenza per capire l’enormità della stupidaggine
compiuta…e poi ci ho messo una giornata intera a capire che la vera cazzata a
quel punto è stata tornare a terra con la scotta tra le gambe, ormai mi ci
trovavo potevo pure partire! Soprattutto visto che la prima bolina era verso
terra, alla peggio mi ritiravo alla prima poggiata. E invece no, alla terza
scuffia (di quelle belle, uno schiaffone in acqua proprio ben fatto) mi
crollano i nervi e mollo la presa, tiro dritto a terra mentre la flotta sarebbe
partita 10 minuti dopo più o meno sulla stessa rotta.
Minchione….
L’articolo e
le foto li trovate qui, as usual
Nessun commento:
Posta un commento