Come già ebbi modo di dire qui, la vela è una questione di chiappe.
Per sviluppare la giusta sensibilità è necessario allenarsi, allenarsi e allenarsi ancora, uscire e manovrare fino a quando non ti viene a nausea e poi manovrare ancora finché non ti riinizia a piacere. Non ci sono scorciatoie, è così e basta. Io e l’eurotimoniere facciamo tutto il possibile per attenerci a questa regola aurea, e sabato siamo usciti bassi e diagonai per fare manovre, nel vento ad intermittenza che c’era. Dal trapezio in piena potenza al genuflesso, con tutte le sfumature intermedie, per fortuna niente onda anche nei omenti di raffica, quindi planate anche di bolina. Rare ma goduriose. Ovviamente con tutto l’armamentario tecnologico che ci portiamo dietro
ogni nostro gesto viene ripreso e immortalato, io ci tengo a rivedermi mentre manovro tante le volte ci fosse un qualche imperfezione occulta nella mia tecnica “quasi” perfetta. Questa è un issata:
e questa è una strambata:Per sviluppare la giusta sensibilità è necessario allenarsi, allenarsi e allenarsi ancora, uscire e manovrare fino a quando non ti viene a nausea e poi manovrare ancora finché non ti riinizia a piacere. Non ci sono scorciatoie, è così e basta. Io e l’eurotimoniere facciamo tutto il possibile per attenerci a questa regola aurea, e sabato siamo usciti bassi e diagonai per fare manovre, nel vento ad intermittenza che c’era. Dal trapezio in piena potenza al genuflesso, con tutte le sfumature intermedie, per fortuna niente onda anche nei omenti di raffica, quindi planate anche di bolina. Rare ma goduriose. Ovviamente con tutto l’armamentario tecnologico che ci portiamo dietro
ogni nostro gesto viene ripreso e immortalato, io ci tengo a rivedermi mentre manovro tante le volte ci fosse un qualche imperfezione occulta nella mia tecnica “quasi” perfetta. Questa è un issata:
questione di chiappe appunto…
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