mercoledì 20 luglio 2011

Ennesima zonale (ho perso il conto) laser - Ortona

Finalmente i laseristi standard del circondario si sono ricordati di esistere, e siamo ben 5 velisti, più un pirata che pur non tesserato si butta nella mischia tanto per gradire. Purtroppo ai fini della classifica il coach Azzariti è fuori dai giochi perché non ha il tesseramento Assolaser è il circolo è inflessibile. A detta loro già è tanto che lo fanno scendere in acqua…Mah.
Per me il circolo è stata la nota negativa della giornata: tassa d’iscrizione raddoppiata, pranzo minimalista, insomma non è che si siano sprecati. Inoltre l’ingresso in acqua è del tutto simile alle Paludi Morte di Nindalf e come cerchi di scastrare i piedi dalla fanghiglia per salire in barca ti trascini dietro chili di detta fanghiglia schifida e nera. Ma tu dimmi che io devo andare in regata con la barca sporca…
Ma tu dimmi.
Vieni, vieni…metti in acqua il tuo Lasssheer
 Per i resto è stata una giornatona, stesso vento di sabato, forse anche qual cosina in più.
Prima prova, parto maluccio ma vado dove dico io. Si sta ancora in barca, io peso poco e cammino, gli altri sanno portare la barca e camminano. Come sempre con poca aria mi gioco il terzo posto durante i bordi di poppa (oh, ma sta volta siamo in sei!), che grazie ad una bella rotazione a destra diventano quasi (ho detto quasi) di lasco. Faccio i miei due giri e do una bella rollata a Guido Ciuffo, io terzo lui quarto, il coach, che si è perso letteralmente per strada è quinto. Quelli davanti sono davanti di 30-40 secondi, non di più.
Aspettiamo gli arrivi e fanno partire la seconda prova: buona partenza, in barca e veloce. A voler trovare il pelo nell’uovo orzo giusto uno due secondi in ritardo, comunque navigo in piena potenza e incrocio davanti ad avversari che solitamente non vedo neanche. Mi ritrovo addirittura ingaggiato col DIC e lo costringo a virare tanta la prua che faccio! La prima poppa è uno spettacolo: un giro di boa funambolico che si è svolto più o meno così (giro affollato, davanti a me Peppe il veteradial ):

IO: Peppe!
VETERADIAL (mentre poggia): eh!!!
IO (ho poggiato e raggiungo velocità curvatura, rotta non decisa da me): Peppeeeeeeeee!
VET: cazzo vuoi, non siamo manco ingaggiati!!
IO: no Peppe salvati almeno tu e spostati che sta cazz di barca va dove vuole leiiiii…cazz… ma porc…£%$&&§#

Poi a terra ci siamo chiariti: non gli stavo chiedendo acqua vantando immaginari diritti di rotta, stavo cercando di salvargli al barca e la vita avvertendolo del pericolo imminente. Ah l’amicizia!
Fatto questo un modo o nell’altro mi metto in strapoggia fuori dalle altrui balle e recupero una posizione e un interno rispetto a chi a preferito il laschetto. In boa Guido decide che il regolamento è opzionale e mi entra in barca, ero interno e mura a dritta…

IO: o Guido! Sono interno e mura a dritta che devo fare di più mi metto una scopa in culo che ti ramazzo la stanza?
GUIDO: devi strambare, porc $£&§§ !
IO: se magari mi dai il tempo…

Ritornando in porto abbiamo ritoccato l’argomento:

IO: Guido guarda devi solo ringraziare che non ti protesto, sant’iddio, stavo mura a dritta e interno che vuoi di più!
GU: e ma tu lì dovevi strambare per andare in boa di lasco!
IO: A parte il fatto che potevo decidere per motivi tattici che me la potevo fare in strapoggia molto “stra” e strambare dopo(come ho fatto al primo giro) ma non c’è nessuna regola che dice che se io sono in difficoltà e vado lungo alla boa tu puoi centrarmi la barca!
GU: si ho capito…
IO: no Guido, se tu avessi veramente capito non mi avresti tamponato.
GU:…

È stranamente rimasto senza parole…
Poi seconda bolina, sto ancora sul pezzo e cinghio con la disperazione di chi corre l’ultima bolina della giornata, Guido è lì e Maurizio è dietro.
E poi.
E poi rompo il tendibase verso la fine della bolina, o meglio non si rompe: semplicemente la vela salta fuori dal gancio che la tiene attaccata alla manovra e si mette a bandiera. L’unica soluzione è scuffiare la barca per rimontare tutto. Lo faccio e ottengo il risultato di sfilare il boma dall’albero
Me ne accorgo quando sono già sulla deriva, mi tuffo in acqua e rimonto il maledetto boma, con il risultato di smontare il vang dal boma. Wow la legge di Murphy! Una volta tornato in superficie, finalmente rimonto il maledetto vang (no no scusa mio piccolo e adorato vang).
Il mio vang!…il…mio…vang!!!
Con qualche difficoltà rimonto tutto e riparto, sono l’ultimo della flotta. Piano piano finisco la bolina poi il lasco, la poppa e di nuovo la bolinetta d’arrivo. Riesco a riprendere solo un laser 4.7 che forse è uscito dalla scuola vela l’altro ieri e il pirata locale. Uff la miglior regata in laser di sempre buttata…
Ma se non altro, nella mia ingloriosa carriera agonistica non compare ancora nessun RET.
Settimana prossima si gioca in casa, torna l’eurotimoniere, insomma si fa un altro giro di giostra.
Never give up

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