Ieri, regata laser. Avrei tanto voluto dormire.
Iniziamo da prima dell’inizio: l’altro ieri, sabato, sono andato a pascere i cavalli in quel di Montelibretti, per la somma gioia della mia dolce ed equestre metà. Rientro a casa tarderrimo, dopo aver viaggiato, gironzolato per umidi e piovosi alpeggi, riviaggiato, caricato e scaricato strumenti equini di vario genere e razza. Prima di svenire sul letto, controllo il meteo per domenica, mette giù pioggia battente & vento imperiale: perfetto, come da tradizione zonale si starà a terra e io che sono più furbo, starò a letto.
Domenica mattina alle 8:00 apro un occhio e la serranda: pioggiona e ondone. Chiudo tutto e mi rimetto a ronfare felice nel mio letto al caduccio con la coscienza a posto, mi sono addirittura svegliato per controllare!
Alle ore 10:45 suona il mio maledetto telefonino, è l’eurotimoniere, che mi incita e mi sprona.
soldato scotta di randa, in piedi e arma la tua barca! |
Mentre io biascico consonanti a caso, lui mi dice che:
- il vento sta calando,
- gli uccellini cinguettano,
- ci sono almeno 12 standard e tutti chiedono a gran voce di me
- tra i premi c’è un prosciutto
senza possibilità di replica mi costringe a vestirmi e uscire, tra una cosa e l’altra arrivo al circolo alle 11 e spicci, sotto delle nuvole che più nere non si può, ci sono 34 nodi, siamo i soliti quattro gatti e non ho manco preso il caffè. Non ci sono manco le coppe per la premiazione figuriamoci i prosciutti, e gli unici uccelli presenti sono i gabbiani, fermi a terra.
È tutta colpa sua che mi ha telefonato e ha fatto leva sui miei sensi di colpa velici.
Ormai sono in ballo e allora armo la barca, mi cambio e aspetto. Il vento aumenta ancora tutti quanti tiriamo giù gli alberi al volo per evitare disastri e decolli. Io guardo di sbieco l’euotimoniere che fa il vago…sa benissimo che è tutta colpa sua se a quest’ora non sto dormendo beato!
Dopo il groppo aspettiamo che al situazione si stabilizzi e verso le 13:30 usciamo, ci saranno dei bei 12 nodi e onda un po’ lunga un po’ no, insomma a portare la barca di bolina non ci si capisce una mazza ed è pure faticoso: è sempre di più tutta colpa sua, lo guardo con astio mentre cinghia e schiena con gusto, lui. io arranco e rimpiango il mio coniglietto di cioccolata che stamattina non ho fatto in tempo a mangiare…indovinate perché?
Danno la prima partenza e io mi infilo con una certa dignità verso la boa, visto che la sinistra del campo mi piace di più. Parto abbastanza veloce, e sui primi bordi vado via benino. Se portassi la barca bene quanto gli altri, forse sarei pure davanti, devo dedurne che la sinistra è proprio il lato bello oggi. I miei soliti giretti, e all’arrivo realizzo il mio sogno di laserista: essere sullo stesso lato del percorso di Marco mentre lui taglia il traguardo. In pratica siamo così vicini che gli leggo il numero velico. Mi ha dato solo 100-120 metri…
Il vento è in continuo diminuire, e finalmente si stabilisce su valori consoni alla tradizione di zona, l’onda invece rimane quella di prima. Wow.
Tomas de Torquemada, il grande inquisitore. La leggenda tramanda che sia stato lui a inventare al tortura della bolina con poco vento e onda… |
Danno la seconda partenza e io mi infilo meglio di prima, continuo a volere la sinistra ma un po’ di radial mi costringono a virare e quindi finisco a destra. Non so perché ma il distacco con Marco e Marco non è grande, sono abbastanza vicino da essere un avversario da controllare. Mai successo prima!
Durante la poppa perdo un po’, che la strapoggia cos’ non mi esce bene,la barca balla troppo e non riesce a decidere su che onda stare, lei lo chiede a me, ma che posso saperne io! Il vento molla ancora, ma per fortuna ci danno l’arrivo alla fine della seconda bolina e rientriamo a terra dopo un lunghissimo lasco.
In fin dei conti è uscito pure il sole, abbiamo fatto due prove decenti e tecniche e io ho regatato decisamente in palla. Sono terzo (o ultimo fate vobis) as usual, ma con distacchi misurabili in secondi e non in ere geologiche ed è già qualcosa. E dire che volevo passare la domenica a ronfare, e se mi sono divertito in barca è tutto merito suo.
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