martedì 19 aprile 2011

Lo sappiamo tutti

Noi velisti (be’ si mi ci metto dentro) siamo sempre pronti a dire che quando vai in mare, può succedere di tutto, potresti anche rimanerci. Lo sappiamo tutto che è così, ma in tutta onestà non avevo mai pensato che l’evento potesse verificarsi davvero. Sei fatalista nell’accettarlo, fai tutte le contromosse possibili per evitare i disastri, ma non pensi mai che possa accadere oggi. Ovviamente non è successo nulla di grave visto che sono qui, ma…scuffiare a un metro dagli scogli sottovento dell’ingresso del porto con 20 e passa nodi non è per nulla una bella esperienza. Ho imparato comunque che la forza della disperazione ti permette di trainare a nuoto un laser scuffiato controvento e mare.Al ritorno a terra ero talmente cotto che mi hanno dovuto guidare passo passo al livello di “Gira il timone a destra! Così…si… molla scotta ora…ok scendi”
Ma iniziamo dall’inizio.
Regata a Giulianova, ci siamo noi e i contender. Siamo tre Standad, quindi anche oggi mi tocca la coppa di default. sto Iniziando a vergognarmi…
C’è un bel vento, più di dieci e meno di 15. Per me sarà dura, ma lo spirito è “vediamo di scoprire cosa sono in grado di fare”. In acqua parte la prima prova e va via abbastanza tranquilla, le mie solite incapacità vengono fuori ma niente di nuovo. Dal confronto impietoso con Marco viene fuori che cinghio per finta, il problema è che in barca non me ne rendo conto. Devo rivedermi dall’esterno e nella fattispecie per migliorarmi foto come questa sono una manna:
in questo momento io pensavo di stare fuori come un finnista di razza…
Prima prova archiviata, parte la seconda ed inizia la vera sfida della giornata: ci saranno 20 nodi circa, il mio nuovo record personale di navigazione in laser. Navigazione è una parola grossa, perché dopo la partenza inizio a scuffiare ogni 3 metri. Mentre sono lì che raddrizzo per l’ennesima volta (arrivare ultimi o scuffiare 3-4 volte durante una bolina non è un buon motivo per mollare, comunque) annullano la prova e ci mandano a terra. La terra è sottovento, e l’ingresso del porto è esattamente in asse con il vento. Wow.
Dopo innumerevoli scuffie di poppa decido di rinunciare a qualsiasi rotta sotto i 120° di polare e mi faccio due o tre bei traversoni: la situazione è critica, sono bagnato e infreddolito, ma…SI PLANA DA DIO!!
Ma l’ingresso del porto è per forza di poppa, oppure rasente agli scogli frangiflutti. O di poppa e rasente se ti puzza la vita. Il coefficiente di difficoltà aggiunto è dato dalle ondone che si formano sulla barra di ingresso. Al primo tentativo scuffio e finisco ad un metro dal molo di sottovento. Il primo pensiero, emotivo, è di infilarmi tra scafo e scogli per evitare l’impatto. Il secondo pensiero, razionale, è di evitare il mio di impatto, (gli dei mi perdonino) ‘fanculo la barca. Marco passa di lì ma è impotente sul suo laser, non può fare altro che guardare e tirare dritto. Io mi tiro la barca a nuoto fino a quando non sono abbastanza al sicuro per raddrizzare…e non so perché ma sono di nuovo fuori dal porto. Bolina larga, mi allontano e prendo la rincorsa. Io e Plugin Baby riproviamo ma questa volta facciamo a modo suo. Mi allineo molto sopravento in modo da avere una rotta alta, dalla bolinona in cui mi trovo poggio e parto, cinghione tutto a poppa e muso fuori dall’acqua: è in assoluto la planata migliore della mia vita laserista. L’ingresso del porto sarà largo 100 metri ma adesso mi sembra di lanciarmi in bici per i corridoi di casa, senza freni e in discesa.
ecco, così ma più mortale e meno sicuro
All’altezza del faro verde prendo un’ onda di quelle grosse, accelero ancora, prua quasi sott’acqua… schienata, pompata e ancora schienata e via ancora più veloce di prima, che se le cose devi farle tanto vale farle bene: è due ore che combatto per rimanere con l’albero fuori dall’acqua, l’unica planata della giornata in cui sono io che si decide dove si va voglio godermela. Un attimo dopo sono dentro, niente più onda e almeno 5 nodi in meno d’aria. Sono talmente imbambolato che mi fermo in panne per 2 minuti buoni, mi riposo e aspetto il mio turno per lo scivolo, dove vengo raccolto da braccia pietose.
Braccia pietose di ragazzini che sono andati a spasso con la 4.7 senza problemi e non è che abbiano accusato troppo la giornata…brutta cosa essere scarsi.

2 commenti:

  1. ma hai le cinghie sulle caviglie o semplicemente hai dimenticato di allungarle?

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  2. entrambe le cose, pensa te che bello

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