Per la serie “l’altroierivela”, iniziamo dall’inizio, ovvero dal viaggio. Partiamo come da programma venerdì pomeriggio alla volta della fantomatica Bari, sede della prima regata nazionale dell’anno. Tempo 5 minuti e iniziamo a parlare delle tragiche previmeteo. 25 nodi, ondona e raffiche. Questa volta tutti i sistemi e siti meteo consultati sono d’accordo: bruttissimo segno!
Io tremo al solo pensiero.
Io tremo al solo pensiero.
Viaggiamo a media sostenuta sotto una pioggia battente, e alla fine arriviamo al nostro circolo. Qui l’accoglienza è ottima: c’è un burbero Tuttofare, che dirige, smista, coordina: tutto contemporaneamente e in dialetto barese. Alquanto intimoriti da tale individuo scarichiamo a tempo di record, chiudiamo tutto e parcheggiamo il carrotraino alcuni km più in là, dove previsto dall’organizzazione. Il circolo sembra strafigo, il pontile e gli scivoli ottimi. Sicuramente meglio del cemetizio scivolo di Formia, per non parlare delle acque di casa nostra. A tirare su il palo e iscriverci ci pensiamo domani, visto che la segreteria è chiusa e tanto per cambiare piove!
Andiamo in albergo, la signorina tom tom 2.0 ci guida senza esitazioni, molto meglio di sua nonna che ci avrebbe fatto perdere almeno 3 volte per vicoli e vicoletti. L’albergatore ci dirotta nell’unico ristorante del circondario, che sta in riva al mare. Si mangia da dio: tonno pistacchiato e birra rossa a fiumi, e si paga di conseguenza. Ma una cena sontuosa ci vuole per rinfrancare gli spiriti metereologicamente abbattuti! Fuori dal ristorante si ode il tipico rumore di onde oceaniche che frangono: io inizio a piangere mentre L’eurotimoniere con fare paterno mi tira via per un braccio e mi riporta in albergo: Passerò una notte inquieta, a rigirarmi senza sonno tra delle coperte sconosciute…domani si regata e mica per scherzo!
Andiamo in albergo, la signorina tom tom 2.0 ci guida senza esitazioni, molto meglio di sua nonna che ci avrebbe fatto perdere almeno 3 volte per vicoli e vicoletti. L’albergatore ci dirotta nell’unico ristorante del circondario, che sta in riva al mare. Si mangia da dio: tonno pistacchiato e birra rossa a fiumi, e si paga di conseguenza. Ma una cena sontuosa ci vuole per rinfrancare gli spiriti metereologicamente abbattuti! Fuori dal ristorante si ode il tipico rumore di onde oceaniche che frangono: io inizio a piangere mentre L’eurotimoniere con fare paterno mi tira via per un braccio e mi riporta in albergo: Passerò una notte inquieta, a rigirarmi senza sonno tra delle coperte sconosciute…domani si regata e mica per scherzo!
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