giovedì 2 settembre 2010

Mutazioni

Una bellissima e cornuta capra hiricus, caratteristica lo sguardo attonito per l’improvviso freddo, fotografata nella stagione della muta.

Ieri purtroppo è accaduto quello che temevo da giorni. A nulla è valso rimandare, anzi la situazione è peggiorata proprio nell’ultima settimana, e se devo essere sincero ormai ho perso le speranze che nel prossimo futuro si possa recuperare e tornare allo splendore dei giorni passati.
Ieri, per la prima volta da mesi, mi sono dovuto mettere il mutino per uscire in barca…addio sole caldo! Addio giorni felici! Addio adorato lycrino antisole bianco splendente! Come mi mancherai!
Purtroppo ieri è iniziata la stagione della muta, a nulla valsero le mie strenue proteste contro l’asse di rotazione terrestre, gli appelli al buco dell’ozono, e una frenetica consultazione dell’ ultim’ora del calendario maya.
Mi toccherà convivere con questa scomoda, pruriginosa, irritante seconda pelle fino ad aprile prossimo temo; proprio vero che l’amore per la vela si misura in millimetri di neoprene.
Una papera muta: quest’è l’unica muta con cui vorrei avere a che fare…provate voi a cucinare della gomma sintetica!

A parte questo, ieri mi sono fatto tre quarti d’ora di cinghie, seppur con la morte nel cuore per il gommoso rivestimento. Bello scirocco onda lunga e pedalare. Davvero non male, sto acquisendo una certa confidenza col vento a due cifre,dopo attentissimo studio ho appurato che lascando la scotta riesco a rimanere con l’albero fuori dall’ acqua e questa consapevolezza è di grande conforto…ehm…
La nota negativa è che con i miei tempi un’ ora di vela non mi riesce più. Ieri sono rientrato al tramonto e sono andato via dal circolo che era quasi buio, ad occhio e croce avrò ancora un 10-15 giorni di uscite pomeridiane post-lavorative davanti a me.
Che tristezza…

2 commenti: