Iniziamo da
prima dell’inizio: nonostante gli strascichi del famigerato CIAVA ORCi, cerco
di approcciare al meglio al mio primo campionato nazionale contender.
Approcciare al meglio significa:
- almeno un
giorno di allenamento sul posto (anche perché non mi alleno da un bel po’…)
- vela poco –ma
proprio poco- usata ricomprata dal ciccottino, che ha deciso che passa al lato
dacronoso della forza, e quindi si vende la vela che ha comprato quest’anno
prima di Numana (totale giorni i mare: 6 di cui 3 con vento sotto i 7 nodi).
Partiamo,
viaggiamo, ci perdiamo sulla linea Gustav ritroviamo la strada (interpoderale
in mezzo alle fratte di Sora) e arriviamo, verso le nove. Il campeggio che ci
accoglie è in vero poco accogliente, e scopriamo che di fatto non è neanche un
vero campeggio come recita il cartello all’ingresso “questo non è un campeggio
ma un’area attrezzata quindi tutto quello che vorresti fare…non si può fare.”
Giuro scritto così, tu si che sai come tenerti stretti i clienti.
Comunque ci
piazziamo in qualche modo (la solita quechua autoesplodente per me, sedili
abbassato per il Ciccotti, materassi gonfiabili per entrambi) e andiamo a cena,
ben indirizzati da Davide.
A quanto pare
lo sport nazionale dei circensi è di avere una pescheria che mette su due
tavoli e piazza la nonna in cucina, e a quanto pare la nonna circe sa il fatto
suo. Risultato un filetto di tonno-spettacolo a prezzi modici.
Excellent.
Il giorno dopo,
previo risveglio bradipeo, colazione hobbit (bar suggerito: ottimo ma a 4
giorni di marcia verso nord) e armo dei vascelli ci predisponiamo per farci un
bell’allenamento e prendere confidenza col campo di regata.
Usciamo, c’è
aria morbida, sui 8-10 nodi. Saremo una decina di barche tra cui un vitello
olandese, un paio di manzi italiani e due o tre pesi piuma ma di quelli bravi.
La buona
notizia: il passo c’è.
La cattiva
notizia: è solo una mia impressione.
Facciamo una
allenamento bolina-poppa x2 di circa 3-4 ore, navigando dal circolo fino al
faro sul promontorio. A proposito la maga sul promontorio ovviamente devia i
venti e fa un po’ quello che vuole, l sotto ci sono rotazioni importanti. Prendo
nota mentalmente, sia mai che serva. Siamo lontani dal circolo, non credo che
metteranno un campo di regata qui, ma vallo a sapere…
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la location è senza dubbio wow! |
Torniamo a
terra a metà pomeriggio: c’è tutto il tempo per ripiegare la vela con certosina cura e amore. Per essere sicuro di arrotolarla bene mi faccio prestare un
telemetro laser e una livella, e ci impiego solo 1h 43’. Poi in circa 5 minuti
sistemo il resto della barca, lavo e metto ad asciugare.
Tutto molto
bello, anche il circolo che ci ha dato dei posti assegnati con nominativo,
manco fosse la finale di ISAF world cup ad Abu Dhabi.
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