Sabato, esco con Ugo in 470 nel primo
pomeriggio, in modo da incrociare in
acqua il supercazzut LNI laserist squaron. Ci troviamo verso l’una e spicci, e
subito iniziano i guai: una crocetta è bloccata non si apre e non si chiude.
Scuffiamo la barca a terra e appuriamo la verità: la vitona che fa da
regolazione (stiamo parlando del sistema con la vite dentro la crocetta della Superspars
– per me il sistema Selden è decisamente superiore) è completamente piegata e
questo spiega l’insvitabilità. Probabilmente è successo durante l’ultimo
allenamento, abbiamo scuffiato su un fondale un po’ basso. Long story short:
perdiamo una bella mezzoretta a tirare fuori al crocetta danneggiata e
sostituire il terminale con quello di una crocetta presa dal secondo albero.Fatto
tutto sto casino finalmente riusciamo ad armare e uscire (rifacendo, per
l’ennesima volta, una centra alla buona,
giusto per andare in giro) Fuori è uno spettacolo: scirocco andante sui 10
nodi+ per tutto il pomeriggio sarà così magari sotto le raffiche più forti è
arrivato a 15.
Una figata.
Per prima
cosa ci spariamo una bolina infinita, virate su virate, non riusciamo ad avere
la fluidità che vogliamo e continuiamo a provarci finché il risultato non ci
soddisfa, almeno parzialmente. Io ad ogni virata colleziono una bottarella più
o meno consistente sule gambe, Che il dolore mi sia da monito per un rientro
errato! Scopriremo solo a fine giornata
che per il momento l’unica e entrare in virata più lentamente, per
permettere a me di impostare
correttamente il passaggio mani e il passaggio del sottoscritto. Se parto male
per la fretta succedono i casini, se imposto bene la manovra va liscia ma un
po’ lenta. Meglio impostare bene, la velocità arriverà con l’esercizio (anche
perchè ad oggi Ugo ha delle procedure e velocità da laser in manovra
“pronti….[0.6 sec]…vado!”)
Il secondo
tema della giornata è ovviamente la strambata. Anche qui facciamo prove su
prove, tipo io passo la randa e Ugo porta lo spi, io passo la randa e tengo il
braccio, oppure io cazzo il meolo e lui
col gomito molla il barber…
Insomma un
miglioramento alla fine c’è stato, ma non abbiamo una procedura stabile: il
discorso è ancora aperto. Nel far questo ci spariamo un lasco di quelli
straplananti, incrociamo un B25 e ci giochiamo un po’ e poi facciamo una bolina
e una poppa con il laserist supercazzut di cui sopra.
Insomma un
pomeriggio ben speso, siamo tornati a terra alle 5 e mezza…
Domenica, C’è
la seconda tappa della Pescara x 2 e noi dobbiamo difendere l’onore e il
piazzamento. la giornata sembra partire bene, sembra. È previsto garbino, il
che significa vento da terra mediamente forte. In verità per 4/5 della regata
c’è aria tra i 10 e i 15 con picchi verso il basso intorno agli 8. Per dire sul
bordo ad andare fuori diamo spi leggero e ce lo portiamo facile facile. Il
nostro scopo è semplicemente non arrivare dietro in compensato ad Aldebaran, un
Elan 350 fighissimo: la cosa è fattibile.
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in partenza, quando sembrava ancora una regata normale... |
Fino all’ultima boa navigavamo nei
target e più o meno stavamo lì, neanche
2 minuti dietro in reale. L’ultimo bordo a salire ce lo siamo fatto con 20 nodi
stabili (randa sistematicamente lasca, vang in mano) e l’ultimo bordo ci siamo
presi una botta di vento micidiale che ci ha letteralmente tritati. Nell’ordine
abbiamo ridotto randa, ridotto genoa, ammainato randa e ridotto ancora genoa, poi
il povero genoa ha gettato la spugna e si è aperto metà e alla fine abbiamo dato
motore e ci siamo ritirati, mentre faticosamente rientravamo in assetto tirando
via i brandelli di vela che ancora sventolavano a riva.
Abbiamo dato
motore a circa 20 metri dagli scogli.
Sono stato io
a prendere la decisione e Ale (il mastro comandante) non ha esitato un attimo:
lì ho capito che era veramente seria: Alessandro non si ritira mai…
Terribile.
Ieri abbiamo
perso la regata ma abbiamo vinto la barca.
20 metri.
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...e dopo, quando di normale non c'era più nulla |
In quei venti
metri il mastro comandante ha dimostrato un sangue freddo da pilota di caccia
(guardacaso): con la barca ingovernabile, le vele da tutte le parti il motore a
canna e tutta la barra scontrata, continuavamo a puntare a terra scarrocciando
di lato: la forza degli elementi era tale da schiacciarci in quella posizione e
procedevamo con una velocità frontale tale da non avere portanza sulle
appendici. A quel punto Ale ha raddrizzato barra, puntato dritto sugli scogli
per il tempo necessario a fare velocità e ha poggiato secco per rimettere la
prua al largo, mentre sopra le nostre teste il boma strambava a secco (anche il
lazybag è sufficiente a fare vela con tutta quell’aria) Ha letteralmente
puntato la sua barca verso le rocce per poterla salvare un attimo dopo. Un
attimo di ritardo nella manovra e stavamo sui giornali.
Tornando alla
regata: Il maledetto Elan è riuscito a tagliare il traguardo, Oltre alle
personali bravure delle persone a bordo va detto che loro con i due timoni un
po’ in stile open oceanico governavano senza problemi con qualsiasi angolo di
sbandamento. Quindi in soldoni: L’eroico MAN che oggi si è sparato un bullet vince e porta a casa, loro secondi, noi da primi finiamo terzi.
Ma va bene così, dai.
lo stregone è sempre lo stregone!
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