martedì 11 febbraio 2014

Weekend wrap-up

Sabato,  esco con Ugo in 470 nel primo pomeriggio,  in modo da incrociare in acqua il supercazzut LNI laserist squaron. Ci troviamo verso l’una e spicci, e subito iniziano i guai: una crocetta è bloccata non si apre e non si chiude. Scuffiamo la barca a terra e appuriamo la verità: la vitona che fa da regolazione (stiamo parlando del sistema con la vite dentro la crocetta della Superspars – per me il sistema Selden è decisamente superiore) è completamente piegata e questo spiega l’insvitabilità. Probabilmente è successo durante l’ultimo allenamento, abbiamo scuffiato su un fondale un po’ basso. Long story short: perdiamo una bella mezzoretta a tirare fuori al crocetta danneggiata e sostituire il terminale con quello di una crocetta presa dal secondo albero.Fatto tutto sto casino finalmente riusciamo ad armare e uscire (rifacendo, per l’ennesima  volta, una centra alla buona, giusto per andare in giro) Fuori è uno spettacolo: scirocco andante sui 10 nodi+ per tutto il pomeriggio sarà così magari sotto le raffiche più forti è arrivato a 15.
Una figata.
Per prima cosa ci spariamo una bolina infinita, virate su virate, non riusciamo ad avere la fluidità che vogliamo e continuiamo a provarci finché il risultato non ci soddisfa, almeno parzialmente. Io ad ogni virata colleziono una bottarella più o meno consistente sule gambe, Che il dolore mi sia da monito per un rientro errato! Scopriremo  solo a fine giornata che per il momento l’unica e entrare in virata più lentamente, per permettere  a me di impostare correttamente il passaggio mani e il passaggio del sottoscritto. Se parto male per la fretta succedono i casini, se imposto bene la manovra va liscia ma un po’ lenta. Meglio impostare bene, la velocità arriverà con l’esercizio (anche perchè ad oggi Ugo ha delle procedure e velocità da laser in manovra “pronti….[0.6 sec]…vado!”)
Il secondo tema della giornata è ovviamente la strambata. Anche qui facciamo prove su prove, tipo io passo la randa e Ugo porta lo spi, io passo la randa e tengo il braccio, oppure  io cazzo il meolo e lui col gomito molla il barber…
Insomma un miglioramento alla fine c’è stato, ma non abbiamo una procedura stabile: il discorso è ancora aperto. Nel far questo ci spariamo un lasco di quelli straplananti, incrociamo un B25 e ci giochiamo un po’ e poi facciamo una bolina e una poppa con il laserist supercazzut di cui sopra.
Insomma un pomeriggio ben speso, siamo tornati a terra alle 5 e mezza…

Domenica, C’è la seconda tappa della Pescara x 2 e noi dobbiamo difendere l’onore e il piazzamento. la giornata sembra partire bene, sembra. È previsto garbino, il che significa vento da terra mediamente forte. In verità per 4/5 della regata c’è aria tra i 10 e i 15 con picchi verso il basso intorno agli 8. Per dire sul bordo ad andare fuori diamo spi leggero e ce lo portiamo facile facile. Il nostro scopo è semplicemente non arrivare dietro in compensato ad Aldebaran, un Elan 350 fighissimo: la cosa è fattibile. 
in partenza, quando sembrava ancora una regata normale...
Fino all’ultima boa navigavamo nei target  e più o meno stavamo lì, neanche 2 minuti dietro in reale. L’ultimo bordo a salire ce lo siamo fatto con 20 nodi stabili (randa sistematicamente lasca, vang in mano) e l’ultimo bordo ci siamo presi una botta di vento micidiale che ci ha letteralmente tritati. Nell’ordine abbiamo ridotto randa, ridotto genoa, ammainato randa e ridotto ancora genoa, poi il povero genoa ha gettato la spugna e si è aperto metà e alla fine abbiamo dato motore e ci siamo ritirati, mentre faticosamente rientravamo in assetto tirando via i brandelli di vela che ancora sventolavano a riva.
Abbiamo dato motore a circa 20 metri dagli scogli.
Sono stato io a prendere la decisione e Ale (il mastro comandante) non ha esitato un attimo: lì ho capito che era veramente seria: Alessandro non si ritira mai…
Terribile.
Ieri abbiamo perso la regata ma abbiamo vinto la barca.
20 metri.
...e dopo, quando di normale non c'era più nulla 
In quei venti metri il mastro comandante ha dimostrato un sangue freddo da pilota di caccia (guardacaso): con la barca ingovernabile, le vele da tutte le parti il motore a canna e tutta la barra scontrata, continuavamo a puntare a terra scarrocciando di lato: la forza degli elementi era tale da schiacciarci in quella posizione e procedevamo con una velocità frontale tale da non avere portanza sulle appendici. A quel punto Ale ha raddrizzato barra, puntato dritto sugli scogli per il tempo necessario a fare velocità e ha poggiato secco per rimettere la prua al largo, mentre sopra le nostre teste il boma strambava a secco (anche il lazybag è sufficiente a fare vela con tutta quell’aria) Ha letteralmente puntato la sua barca verso le rocce per poterla salvare un attimo dopo. Un attimo di ritardo nella manovra e stavamo sui giornali.

Tornando alla regata: Il maledetto Elan è riuscito a tagliare il traguardo, Oltre alle personali bravure delle persone a bordo va detto che loro con i due timoni un po’ in stile open oceanico governavano senza problemi con qualsiasi angolo di sbandamento. Quindi in soldoni: L’eroico MAN che oggi si è sparato un bullet vince e porta a casa, loro secondi, noi da primi finiamo terzi. 
Ma va bene così, dai.

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