La sveglia è
un gioco tira e molla tra me l’orologio e il sole. Alla fine contratto con me
stesso per un 8:32 e a quell’ora schizzo in piedi come un soldato. No, non come
un soldato che fa il servizio militare al CAR di Cuneo, proprio come un soldato
di trincea che ha passato la notte seduto e abbracciato al suo fucile, con
l’orecchio teso a cercare invisibili Charlie in quella macchia di giungla
laggiù. In pratica sto tutto incriccato.
Maledetti
na-scònd.
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Un na-scònd in procinto di uscire e fare tana libera tutti |
Colazione al
bar vicino + rituali mattutini e iniziamo, il mastro timoniere ed io, a
scaricare&armare con cura e amore. La partenza è prevista alle 14:00,
abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Iniziamo a vedere un po’ di facce amiche,
i marottesi, che hanno ancora il dente avvelenato per la storia della coppa del
medio adriatico e bramano vendetta, il Vince che per fugare ogni dubbio su chi
deve offrire quando mi presento da lui con una boccia di birra e gioco
d’anticipo, lo sciame dei locals, praticamente tutti master.
Barca pronta,
abbiamo deciso l’asseto da portare e l’abbiamo ricontrollato quelle 22-23
volte. Pare che il piede d’albero, che ci aveva fatto penare a Formia, adesso
abbia deciso di fare il bravo grazie ad un certosino labor limae (letterale,
non letterario) per smussare il profilo dell’albero stesso verso poppa.
Nell’attesa
che arrivi il vento stiamo lì chiacchieriamo e cazzeggiamo, poi verso le 2 ci
chiamano finalmente fuori: arietta, ma in rapida crescita.
Sarà la
flotta più amichevole (30 barche e mancano le 5-6 schegge top nazionali, per
non parlare di olimpiche neozelandesi, ‘mmericane e cingalesi), sarà che con
più aria la barca e le north si esprimono meglio, fatto sta che partiamo benino
e facciamo tutta la regata intorno alla 14-15ma posizione. Mai stati così in
alto. Siamo anche davanti a Vincenzo, che normalmente guardo col binocolo…siamo
davanti ai marottesi ehehe…
Peccato che
allo stacchetto di arrivo siamo in aria sporca e non c’è verso di tenere su lo
spi e andare in rotta. Ripieghiamo su un’ half drop un po’ improvvisata e nel
fare questo io impigo un po’ ad andare a segno ed andare in assetto: risultato
perdiamo 3 barche in 20 metri, rollati da sopravento come dei molluschi.
Chiudiamo
17esimi.
Uff.
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La maledetta half drop…siamo dietro, uff. |
La seconda
prova scivola via incolore, faccio anche fatica a ricordare che bordeggi
abbiamo fatto. So solo che la partenza è stata un po’ incasinata (primo
ripetitore, e quella buona ci abbiamo messo un po’ a trovare aria libera) vedo
le solite barche intorno a noi ma non mordiamo, in poppa proprio non ne
vogliamo sapere di scendere e camminare, non so, mi suona strano. Chiudiamo
come prima 17, ma questa volta senza grandi errori che ci fanno perdere barche,
questa volta ce le siamo perse per strada durante i due giri.
Doppio uff.
Terza prova,
partiamo ispirati al centro e senza rompibolle sopravento. Schizziamo via bene
e ce ne andiamo a sinistra e ci rimaniamo per un bel po’ viriamo sui salti di
vento, soprattutto vediamo i salti di vento, ma rimaniamo sempre a sinistra. Ad un certo punto siamo i più
sinistri della flotta e stiamo facendo un lungo bordo mure a sinistra per
andare in boa, non proprio in lay ma a chiudere vicino comunque. Non vedo
nessuno sopravento e da sottovento non sale nessuno, io mi sporgo e mi contorco
ma proprio non vedo nessuno.
Assurdo.
Impossibile.
Vero.
Be’ non
proprio vero fino in fondo, pochi metri dopo dobbiamo poggiare per dare acqua
al primo, ITA 22 e poi dobbiamo fare un po’ di slalom tra le barche che salgono
da dritta, alla fine giriamo sesti. Non so se.
Di poppa
spremiamo ogni grammo di spinta per scendere, un conto è difendersi da una
barca che gira 15, un conto è difendersi da chi gira nei 5 di solito: chi gira
5 sa fare la guerra ed è molto più cattivo. In fondo alla poppa siamo 7 ma non
gli stessi 6 di prima + uno, noi abbiamo superato uno e si sono infilati in
due. Torniamo su per la seconda bolina, adesso c’è da tenere botta e non fare
cazzate. Ricordo solo una serie infinita di virate sui salti di vento, manco
fosse un allenamento di manovre. Ma ne è valsa la pena in boa siamo di nuovo
sesti, e di poppa nessuno riesce ad infilarsi questa volta: vuoi che la flotta
è più sgranata, vuoi che la stanchezza si fa sentire e la cattiveria cala di
conseguenza, chiudiamo 6. All’arrivo contiamo le barche: stanno tutte in una
mano.
Wow
Dopo il trionfale
ritorno a terra scopro che hanno già esposto la classifica provvisoria (nota:
qui all’Ali6 sono talmente ben organizzati che non fai in tempo ad arrivare che
la classifica è già fuori, imparate circoli), siamo dalle parti della 12ma
posizione, ottimo!
Subito dopo
ovviamente birra con Vince e cena, strameritate tutte e due.
E alla fine
filiamo in branda, pronti a scoprire domani se siamo più sesti o più diciassettesimi.
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