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il mio bozzolo lunatico, comodo e confortevole, prima che venga presso d'assalto dagli impuberi che giocano a nascond |
Il viaggio in
sé non offre spunti interessanti, per cui sorvoliamo. Anche il GRA ci concede
un passaggio veloce, e non rimaniamo impantanati nelle calme equatoriali dell’ora
di punta. Arriviamo al circolo non esattamente presto, diciamo all’imbrunire,
per questo motivo ci limitiamo a sganciare il veliero dal mezzo trainante e
verificare che ci sia un posticino-ino-ino per montare il mio campo base (per
inciso non ho un piano di riserva, se posso piantare le tende qui bene ,
altrimenti non so proprio dove andare a sbattere, figuriamoci a dormire). Dopo una
rapida consultazione, i santi paradiso dell’Ali6 riescono nel miracolo e ho un
bel quadratino di prato tutto per me accanto ad un'altra quechua di qualche
altro 470aro. Lancio la mia tenda autoesplodente, picchetto il picchettabile e
butto tutto dentro. I dettagli dopo, ormai è tardi ed è ora di pappa.
Chiediamo un
po’ in giro agli stessi santi di prima e alla fine torniamo al ristorante dove
sono andato con Vincenzo e Giulia l’anno scorso, easy. Le stesse tovaglie a
quadretti e lo stesso frittino, squadra che vince non si cambia: la cena è
assai gradita, e ad un orario record delle 9:45 facciamo il bordo a rientrare:
l’eurotimoniere mi scippa la macchina per andare nel suo loft a non so quante
stelle, io come una lumachina mi infilo nel mio guscio color luna. Io dormo a 12
metri lineari dalla mia barca, ed è questo
quello che conta, son cose che un eurotimoniere non può capire. Mi basta
gonfiare il letto e improvvisare un cuscino con lo zaino ed il gioco è fatto. Peccato
che la nottata sia stata allietata da alcuni graditi e rumorosi eventi.
All’inizio c’è
una falange di impuberi in età da velascuola che gioca a “nascond” tirando fino
a tardi, nel sentirli nascono spontanee le seguenti riflessioni:
- ai miei
tempi era nascondino…no comment
- in teoria
è un gioco dove vinci se sei silenzioso come diabolik, allora perchè cazzo
strillate?!
- la mia
tenda NON è un nascondiglio, cazzo!
A seguire,
quando quietati i bambinetti sembrava che ce la stessi per fare, arriva il
vicino di tenda (che riconosco dalla voce , è il gran visir Canaccini), il
quale scopre mestamente di avere il materassino sgonfietto (non proprio a terra
ma neanche ipertrofico): che problema c’è! altrettanto mestamente prende il suo
gonfia-gonfia a pedale e attacca a rigonfiare: il gonfia-gonfia è asmatico, un
quarto d’ora di fiiii-huuuu fiiii-huuuuu condito da imprecazioni genovesi a
mezza voce. Ma non è il caso di infierire, scoprirò il giorno dopo che ha praticamente
dormito sui sassi e nonostante questo (o forse proprio per questo) alle 8 era
in piedi e pronto a muovere.
Dopo questa
disavventura materassinica, la mia nottata continua più o meno ininterrotta
fatto salvo che lo zaino cuscinato non è esattamente comodissimo: forse dovevo
cacciarci da dentro le scarpe, le bottiglia di birra artigianale e le altre
cose puntute che sono stipate, tipo il flacone del liquido delle lenti.
Ma forse, eh.
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