l'eroico prodiere che si sacrifica sotto al vang e si carica la barca in spalla nel prepartenza... |
Il giorno
della verità, oggi scopriamo se noi siamo dei 17 che hanno fatto un 6 a culo o
se siamo dei 6 partiti un po’ in sordina.
Il giorno
della verità inizia con una bonaccia totale. Nuvole strane e curiose si piazzano
sopra e ai lati del lago e la termica non riesce a spuntarla, niente da fare.
Orario ultimo
per la partenza alle 18:00, sarà una luuunga giornata.
La lunga
giornata si trascina nella piatta per tutta la mattina e buona parte del
pomeriggio, verso le due iniziamo a dare i primi segni di cedimento e ci
accasciamo un po’ tutti qua e là, chi seduto, chi col mento puntato sulla prua
della barca, insomma moribondeggiamo.
Alle 4
chiamano intelligenza in acqua e ci chiamano fuori. In effetti c’è una bavetta
minima per governare, e probabilmente aumenterà.
Lungo la via
verso il campo di regata posizionato astutamente nel regno di Lontano Lontano,
abbiamo tempo di svegliarci e ci presentiamo decentemente a segno per la prima
prova. A dire il vero la mia unica preoccupazione è l’orario, sono atteso per
cena a Pescara…
Come previsto
il vento aumenta noi siamo in assetto medio-alta con vento al limite superiore
del range e la cosa si traduce in: navigazione in piena potenza, ta-daaaan!!
Finalmente
vediamo quanti cavalli ha il 470, la prima prova è bella proprio bella. Belle
boline stese, bei traversi e soprattutto magnifica la seconda poppa, con il
vento ancora aumentato, in pratica planata continua e free pumping. Noi
chiudiamo 10°. Be’ direi che siamo più da 6 che 17 J
Tra la prima
e la seconda decidiamo per scendere di centra, perché in effetti ora siamo
sicuramente oltre i 15. Faccio tutto il mio solito balletto,
ghindapiedesartiecrocetteghinda e siamo pronti. Partiamo, niente di memorabile
anzi dobbiamo faticare un po’ per trovare un canale libero e virare poggiando
dietro a un paio di barche. Durante la prima bolina il vento crolla a livelli
da trapezietto e di colpo ci troviamo con la barca troppo poco potente.
Cerchiamo di limitare i danni facendo dei tripli carpiati tra puller e bender,
ma niente da fare, il passo non è dei migliori. Comunque sia facciamo il nostro
lavoro, e bene o male reggiamo la metà flotta e forse anche qualcosina di più
fino allo stacchetto d’arrivo. Qui facciamo un errorino strategico che forse ci
costa una o due barche: una o due barche si ingaggiano interne, chiedendo
spazio alla boa e costringendoci a uscire molto bassi. Durante la poppa,
guardando chi girava avevamo deciso per tenere su lo spi. Peccato che con la
rotta bassa che ci troviamo a dover fare per dare acqua a ‘sti maledetti il
nostro bordo al lasco è moooolto stretto: in pratica dobbiamo puntare in boa
invece che in barca, con le vele quasi di bolina larga. Sono sicuro che abbiamo
perso un bel po’ e che almeno una delle barche che avevano chiesto acqua (che
durante la poppa erano mezza lunghezza dietro) è riuscita ad infilarsi. Insomma
nel bene e nel male chiudiamo 13°: si poteva fare qualcosina meglio ma nel
complessivo è onesto.
A Terra
scopro che Vince invece di star lì a cambiare assetto ha semplicemente
sghindato e poi ha rimesso tutto come prima durante la fine della prima bolina,
semplicemente perché quella nuvola lì sopra Bracciano paese aveva la tipica
forma di nuvola che da una sparata di 20 minuti e poi si riallinea: chiaro no?
e alla fine, niente il solito carica-lega-viaggia fino a casa.
eeeee.....sei riuscito ad arrivare per cena? ;)
RispondiEliminaalle 11 e spicci, mi hanno lasciato da parte le rostelle da cuocere.
RispondiEliminasi, la mia fidanzatina è una santa: come ho telefonato per dire che ero alla LNI si è messa in regia alla canaletta
la tua fidanzatina legge il blog, vero? :p ahah
RispondiEliminasaltuariamente.
RispondiEliminama i complimenti preferisco farglieli a voce di solito ;-)